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Parlamento Europeo: Anti frode domanda sulle elargizioni di Daphné in favore di ChildfocusJacqueline de Croÿ - 27 mai 2007 "Poiché i fondi messi a disposizione dell´UE avrebbero dovuto finanziare attività di ricerca di bambini scomparsi, ma tali Associazioni hanno utilizzato tali fondi per scopi diversi da quelli per cui il finanziamento era stato stanziato, non ritiene la Commissione che vi siano le condizioni per un intervento ispettivo volto ad accertare le responsabilità di tale distrazione di fondi?" La domanda scritta è stata fatta da Aldo PATRICIELLO, membro della commissione di controllo finanziario del Parlamento Europeo, notoriamente competente sulle domande che avevano condotto ad esaminare frodi ed irregolarità concernenti i finanziamenti dell'Unione Europea, e compiere azioni tendenti alla prevenzione di questi crimini ed all'inoltro di richieste giudiziarie, per arrivare alla protezione degli interessi finanziari dell'Union in generale. Lo scandala è partito dalla Romania, quando i giornalisti del Jurnalul National scoprirono che cinque associazioni Romene che Childfocus aveva referenziato nel suo annuario "Childoscope" come se fossero attive nella ricerca dei bambini scomparsi e sessualmente trafficati,e che invece non avevano mai operato in questo campo. Childfocus aveva allora semplicemente risposto che non era responsabile delle informazioni date. Ci si ricordi che questo annuario si rifà ad un sito Internet ordinario, di cui la semplice impostazione è stata finanziata con 200.000-euro dall'Unione Europea. Allora che uno degli obbiettivi era di dare una visione d'insieme sulle organizzazioni civili europee ed un forum affinchè queste potessero comunicare tra loro, la maggioranza delle ONG ignorava che vi erano iscritte, e le più importanti ne erano assenti,essendosi viste rifiutate l'iscrizione. Childfocus aveva allora dato una spiegazione ufficiale, ed una spiegazione ufficiosa. La prima, sebbene molto forbita, tendeva a far solo fumo. La seconda tendeva,attraverso grosse deformazioni della verità, a mettere in dubbio sia l'onestà del Jurnalul, che aveva diffuso la notizia nell' Europa dell’Est, sia anche quella della Fondation Princesse de Croÿ, che aveva diffuso la notizia nellEuropa dell’Ovest. Si tratterebbe di "tabloïds", l’uno sarebbe sembrato inteso alla ricerca dei bambini scomparsi, l’altro inventava false reti pedocriminali e funzionari corrotti. Continuando l'inchiesta, si vide che una consociata italiana di Childfocus aveva costituito la sua associazione nel marzo 2001, per questo progetto inaugurato nel maggio 2001, in modo da eliminare le più rispettabili associazioni italiane, questo per favorire persone senza esperienza,che dopo avrebbe diretto invece il fatidico e decantato "Centro Nationale Italiano per i bambini scomparsi e prostituiti sessualmente". Sulle organizzazioni dei sei paesi rappresentati nel 2001, l’annuario finanziato dall'Unione Europea dava dodici descrizioni identiche, con le stesse frasi e gli stessi errori di ortografia. Si comprende quindi perchè Mr PATRICIELLO si domanda sulle elargizioni del progetto Daphné, che avrebbe potuto avvantaggiare un vero programma anche di come scrivere il testo con un correttore affidabile per tutte le organizzazioni così unite negli intenti. L'informazione
arriverà ai sovrani belgi affinchè la Regina, Présidente
onoraria di Childfocus, possa prendere in considerazione le preoccupazioni
del Parlamento Europeo, o Daniel Cardon e Jacques van Ypersele, rispettivamente
presidenti di Childfocus e capo di gabinetto del Re, arriveranno una volta
in più ad occultare la questione spinosa della protezione dei bambini
in Belgio?
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