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Droit Fondamental  
Omerta
Maria-Pia Maoloni, torture d'une mère privée de ses enfants
Maria Pia Maoloni

Maoloni/Antonini case Decembre 2007

Silenzio, o voi non ascolterete più le vostre bambine

Maria Pia Maoloni non ha più potuto avere la minima  traccia di vita delle sue bambine Fiona e Milla, dopo circa otto mesi. Le autorità giudiziarie belghe fanno balenare la minaccia di vietarle i contatti con loro, fintanto che lei mantiene le denunce contro l'exmarito e la invitano a ritirare le sue denunce  per abusi sessuali delle figlie.

"io permetto sempre al padre pedofilo di vedere i suoi bambini", aveva detto il giudice. Le bambine di quattro e otto anni, sono portatrici di tracce fisiche di violenze sessuali e mutilazioni: fistole anali, imene frammentato di cui loro accusano il papà ed il nonno paterno: Rocco e Roberto Antonini. La loro mamma aveva scoperto foto di pedopornografia sul computer del suo ex marito, che è un insegnante per minori portatori di handicap in una scuola di stato, ha spiegato. Non si tratta solo di pedopornografia, ma anche di tortura, aveva risposto il giudice. 

Mme Maoloni cercò aiuto in Italia, suo paese di origine con l'intenzione di tornare in Belgio in rispetto del suo contratto di professore in psico-pedagogia.  La giustizia Belga la condannò per rapimento parentale, ciò che la giustizia italiana aveva considerato illegale per l'assenza di fatti comprovanti tale crimine. Nel frattempo, la giudice Annie H., membro del la "Commissione di Coordinamento dell'Aiuto ai minori vittime di maltrattamenti" e del "Ladies Circle", affidò l'autorità esclusiva delle bambine ed il loro soggiorno presso questo padre, nellattesa che lui non debba rispondere delle mutilazioni di cui l'accusano le due bambine. Ma un'altra giudice, ancora una donna, che non ce la fece a rivedere tutto il fascicolo delle bambine, dopo il 2004, poichè stava conducendo un'inchiesta sui casi di terrorismo e di traffico internazionale di droga.

Il 10 dicembre 2007, lil "Hotline Team" di Child Focus che chiamava Maria-Pia Maoloni "Signore (maschile)", le domandò di non più inviare i suoi appelli di aiuto via Internet. La difficoltà, "nell'interesse dei bambini", sarebbe stata il controllo dei destinatari che avrebbero permesso di informare tutti , "se era stata trovata una soluzione". Ma poichè Fiona e Milla erano scomparse in circonstanze strane, la loro mamma ebbe lo stupore di essere ringraziata dell'interesse che lei ha per la protezione dei minori ! 

L'indomani, il Centro Europeo dei Bambini Scomparsi e sessualmente sfruttati, ribattezzato "Missing Children Europe"  rispondeva di non essere stato abilitato ad agire in quei settori, ed inviava un appello di aiuto a Child Focus (che coabita nei loro uffici), per analizzare alfine di capire se loro fossero competenti in questi settori.

Ma Child Focus non tratta che i dossier di criminalità non organizzata ed extrafamiliare, rapimenti, maltrattamenti o sfruttamentio sessuale dei minori, ma non di violenze intrafamiliari. Le loro attività si riassumono al maltrattamento extrafamiliare e allo sfruttamento sessuale non organizzato. Di conseguenza la clientela si trova con la pubblicità e dunque con la complicità di qualcuno, si tratterebbe allora di prostituzione e produzione pedopornografica non commerciale di predatori isolati !

Resta da considerare la modalità  di contatto tra le vittime e la giustizia. Poco dopo i suoi contatti con Child Focus, Mme Maoloni ricevette una convocazione di servizio della protezione giudiziaria della gioventù: un tranello grossolano, poichè se lei mette piede in belgio prima che un tribunale non trovi perlomeno il tempo di dichiararla innocente dai crimini di rapimento parentale, lei sarà gettata in prigione.

Taoufik Bensaida, diretore del Servizio locale, stabiliva di incontrare il papà e gli avvocati delle parti. Lui assicurò che la madre e le bambine potevano riallacciare i contatti per telefono l'indomani. Ma al posto di sentire le sue bambine, Mme Maoloni sentiva la voce di Mr Bensaida che aveva ritrattato l'accordo con gli avvocati, dicendole che lei non poteva parlare con loro poichè lei metteva in crisi le istituzioni giudiziarie belghe. E nemmeno  poi, lei avrebbe avuto la sua approvazione, se lei non ritrattava le sue denunce per gli abusi sessuali del papà sulle loro figlie.   

La lista dei bambini tenuti in una situazione di pericolo per la loro integrità fisica ed emozionale dopo il 1987, fa sembrare questo sistema ormai istituzionalizzato, che fa porre la domanda chi è che insegna queste tecniche a tutti questi funzionari. Internet, così difficile da controllare, come lo dichiara Child Focus, ha invece permesso di scoprire che anche nelle Fiandre ed in Wallonia, che a Bruxelles, queste istituzioni utilizzano tutte la medesima politica dell'oltraggio per destabilizzare coloro che vogliono proteggere questi bambini in pericolo, contravvenendo apertamente a tutti i loro diritti fondamentali. L'importanza della violazione del diritto all'informazione si manifesta quindi in tutta la sua dimensione. 

Please sign the pétition: it can helpVous pouvez aider en apportant votre voix

Ma i giudici hanno fatto una scommessa rischiosa, perchè i collezionisti di foto di torture di bambini ne fanno sovente commercio attraverso  le scappatoie delle reti Internet, dunque internazionali, tutto questo è allora suscettibile di non più cadere sotto la giurisdizione belga, dunque esulare dalla loro giurisdizione. Queste signore potranno allora diventare star internazionali,con la gioia della stampa italiana, senza che la stampa belga possa affossare,come sempre, l'informazione.

Queste segnore potrà allora fare delle conferenze stampa e degli interventi al "Ladies Circle"per spiegare come l'interesse superiore delle bambine dall'imene frammentato giustifica di affidarle all'uomo che loro accusano di violenza sessuale e come è facile smantellare delle reti di terroristi e come è così difficile smantellare delle reti pedoporno.

Jacqueline de Croÿ - source

Fonti:

Buongiorno,
 
Io vi invio la lettera che io ho scritto e che ho inviato alla stampa italiana. Quanto sto passando è da più di un anno che la stampa italiana scrive sulla nostra storia.
Io spererei che la nostra disgrazia, sfortunatamente molto reale, venga inviata al mondo intero affinchè si sappia che due bambine hanno sofferto il martirio e continua tutt’ora a subire il non possibile!! 
Io ho il sostegno   di molte associazioni internazionali  in : Belgio (Fondation Princesse de Croÿ), Italia (Prométéo, Meter, SOS Bambini, ...), Francia (Innocence en Danger) 
Gradierei che questa lettera, che  è una richiesta di aiuto, possa servire a sensibilizzare il più gran numero di persone affinchè si possa aiutarmi a ritrovare le mie bambine ed a farle uscire da quest’inferno! 
Potrete voi aiutarmi svp ? Io resto sempre a vostra disposizione per ogni intervento utile.
Grazie di tutto cuore!
 
LA MAMAN,

MAOLONI MARIA PIA

Date: Mon, 10 Dec 2007 20:49:46 +0100
From: 110@childfocus.org
Subject: SALVARE LE MIE BAMBINE DALLINFERNO: FIONA E MILLA
To: adriano70@hotmail.it
 
Monsieur,
 
Noi abbiamo ricevuto la vostra lettera che riguarda Fiona e Milla, e noi l’abbiamo letta con attenzione.
Noi siamo al corrente di questo dossier. Come regola generale e nell’interesse delle bambine, noi chiediamo di non mandare in giro questo tipo di e mail a fruitore della rete. In effetti, è molto difficile fermare queste catene di e-mail e di conoscere tutti i destinatari. E’ dunque impossibile informare le persone che ricevono le mail, se una soluzione è stata trovata.
 
Noi vi ringraziamo per il vostro interessamento nella protezione dell’infanzia e vi preghiamo di ricevere i nostri più cordiali saluti.
 
Child Focus Hotline Team

 

 

Date: Tue, 11 Dec 2007 12:32:13 +0100
From: verlaine.berger@missingchildreneurope.eu
Subject: Re: SALVARE LE MIE BAMBINE DALL’INFERNO: FIONA E MILLA
To: adriano70@hotmail.it
CC: delphine.moralis@missingchildreneurope.eu

Signora,

Pertanto si sappia che la Fédération, Missing Children Europe non è abilitata ad agire in questo campo. Il nostro ruolo e di riunire le differenti associazioni europee,aiutarle a svilupparsi e di rappresentarle di fronte alle istituzioni europee.

Io ho dunque mandato la vostra a Child Focus una ONG che si occupa di minori scomparsi e sessualmente sfruttati in belgio.

Child Focus analizzerà la vostra e-mail per valutare se loro sono competenti in questo caso. Se non è il loro caso, loro vi manderanno le coordinate di un organismo che potrà aiutarvi al meglio nella vostra tribolazione.

Io spero di tutto cuore che loro potranno aiutarvi.

Molto cordialmente,

Verlaine BERGER

 

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