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Droit Fondamental
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Negli ultimi anni migliaia di cittadini italiani hanno inoltrato numerose e-mail alla Federazione europea dei bambini scomparsi, rivolgendosi al presidente, Daniel Cardon.
In tali comunicazioni genitori logorati dalla scomparsa dei propri figli richiedevano maggiori informazioni in merito ai finanziamenti erogati mediante il Progetto comunitario Daphne.
Daniel
Cardon |
Più in particolare, le famiglie in questione si interrogavano sull'esatto ammontare che detta federazione europea ha ricevuto nell'ambito del sopra menzionato Progetto Daphne. Purtroppo a tali e-mail la Federazione non ha mai ritenuto opportuno fornire alcuna risposta.
A tale riguardo, è utile mettere in evidenza che il Progetto Daphne è un programma di natura comunitaria ed è pertanto finanziato anche dall'Italia. Nonostante il contributo economico apportato dal nostro paese, risulta tuttavia che nessuna delle famiglie dei bambini scomparsi ha mai beneficiato di alcuna forma di aiuto, come risulta dalla denuncia presentata dalle famiglie stesse.
Tale Federazione raccoglie fondi comunitari sotto forma di "organismo europeo", ma nulla ha mai fatto per lo Stato italiano, dove le famiglie dei bambini scomparsi hanno dovuto vendere anche la propria abitazione per attivarsi nella ricerca dei propri figli.
Il Progetto Daphne dovrebbe essere un progetto trasparente, le informazioni dovrebbero essere alla portata di tutti e le associazioni che attingono ai fondi dovrebbero rendere accessibili le informazioni concernenti quanti e quali finanziamenti abbiano ricevuto e le modalità mediante le quali dette risorse sono state impiegate.
198.000 cittadini italiani, rappresentati dal comitato "Troviamo i bambini", richiedono che sia fatta chiarezza sulle modalità di utilizzo delle ingenti risorse messe a disposizione dall'UE.
Non ritiene la Commissione europea che sia opportuno fare luce sulla vicenda, comunicando ufficialmente quante risorse economiche ha ricevuto la Federazione europea dei bambini scomparsi a far data dall'anno 2003 e come detti fondi siano stati utilizzati per la ricerca dei bambini italiani scomparsi?
27 novembre 2007
In dieci anni il programma Daphne ha cofinanziato nelle sue diverse edizioni circa 460 progetti specifici transnazionali, 75 dei quali coordinati da un'organizzazione italiana. Occorre sottolineare che le organizzazioni italiane partecipano al programma più di quelle di qualsiasi altro Stato membro, sia in qualità di coordinatore che di partner associato ai progetti. Ciò è dovuto alle numerose proposte pervenute dalle organizzazioni italiane.
I progetti selezionati a seguito di programmi di lavoro annuali e di inviti a presentare proposte vengono scelti dalla Commissione in base alla proposta di un comitato di selezione e tenendo conto del parere di un comitato composto dai rappresentanti degli Stati membri. Questa selezione viene effettuata in modo trasparente nel rispetto della normativa finanziaria. Successivamente tali progetti vengono valutati durante la loro esecuzione nonché in chiusura dal punto di vista sia del profilo sostanziale che finanziario e del buon uso dei fondi stanziati. Sono previsti anche controlli dei servizi interni della Commissione e della Corte dei conti.
Il programma Daphne mira in particolare a sostenere, mediante il cofinanziamento, i piani di lavoro presentati da organizzazioni competenti in materia di lotta contro tutti gli atti di violenza commessi sui bambini, sugli adolescenti e sulle donne. La Commissione non ha né la possibilità né l'incarico di fornire assistenza diretta alle vittime. Ciò significa che i fondi stanziati per tali organizzazioni sono destinati alla realizzazione di un progetto e non alle vittime di atti di violenza.
La Federazione europea per i bambini scomparsi e sfruttati a scopo sessuale, costituita da membri provenienti dalla maggior parte dei paesi dell'Unione europea, tra cui l'Italia, non ha mai beneficiato del cofinanziamento comunitario nell'ambito del programma Daphne, né di nessun altro programma. La Federazione è finanziata dai contributi erogati dai suoi membri e da sponsor privati (si veda il seguente sito: http://www.missingchildreneurope.eu/).
Al contrario, il fondatore belga di questa federazione («Child Focus») ha coordinato quattro progetti cofinanziati dal programma Daphne nel 2002, nel 2003 e nel 2004 per un importo di 374 497 euro. Tali progetti miravano a delineare un quadro completo del fenomeno dei bambini scomparsi e a valutare come rafforzare la cooperazione tra le organizzazioni della società civile. Allo stesso tempo presentavano un elenco delle organizzazioni operanti nel settore, destinato a tutte le organizzazioni interessate dell'Unione. Nessuno di questi progetti si proponeva quindi di aiutare direttamente le famiglie nella ricerca dei propri figli.
Infine, Child Focus è stato associato in qualità di partner ad altri tre progetti, che hanno appoggiato la creazione di centri dello stesso tipo in altri Stati membri (Danimarca, Francia e Polonia). Queste realizzazioni hanno l'obiettivo di migliorare lo stato delle infrastrutture e dei servizi in tali Paesi affinché la loro società civile sia preparata al meglio a fornire assistenza alle vittime.
Tali progetti sono stati scelti e valutati secondo i metodi rigorosi sopra illustrati.
Editeur responsable: Fondation Princesses de Croÿ et Massimo Lancellotti - 10 Rue Faider - 1060 Bruxelles - Belgique - Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu