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Savestin, enfant victime de la corruption bulgare

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MERCI, ESPERANZASSOCIATION

(Tchoum... en construction)

Diritti dei roms - Bulgaria

Crimini sotto l'egida di ONGs

Jacqueline de Croÿ , con la collaborazione di Drasiaus Kellas e di Esperanzassociation - 21 giugno 2010

Uno psicologo bulgaro spiega con grande coraggio come una rete di predatori sessuali ha potuto metterlo in ginocchio, quando era ancora studente. Lui racconta come queste persone facevano delle "ricerche scientifiche genetiche" nei ghetti gitani di Sofia, sotto la sorveglianza di una ONG e come il direttore di un orfanatrofio permetteva loro di abusare dei bambini.

Questo succedeva in Bulgaria, là dove il diritto all'uguaglianza mostra dei bambini che giocano nei ghetti. Là dove centinaia di gitani sono ammassati, mentre i cittani non gitani vivono in case decenti. I bambini diventano grandi allora sotto la potenza della "minorità etnica", che è segnata dall'esclusione dalla "maggioranza etnica".

Un giovane gitano aveva 24 anni nel 2000, quando bussò ad una porta di una ONG di Sofia, dedicata al programma di aiuto ai gitani. Lui si sentì il benvenuto per la prima volta nella sua vita, in un ambiente familiare dove viveva il direttore dell'ONG. Loro gli hanno offerto tutto ciò che non aveva. Loro hanno realizzato un sogno inatteso, pagando la sua iscrizione all'Università per diventare psicologo. Lui non era troppo tranquillo di dover rimborsare questo credito lavorando per l'organizzazione. Lui era impiegato come un modello quando lavoravano nei ghetti, o durante le loro conferenze.

Il disappunto è cominciato poco tempo dopo. Il presidente ed il direttore della ONG gli hanno proposto delle relazioni sessuali. Lui ha rifiutato, molto choccato. Loro hanno fatto pressioni su di lui riferendosi al suo avvenire. Loro avevano creato questa dipendenza nella prospettiva di una vita inaccessibile ai gitani. Lui poi ha ceduto, completamente spaesato, con la paura di ritornare sulla strada, alla miseria e di una nuova esclusione sociale.

Il velo cadde, quando il giovane gitano fu integrato. Lui era invitato a delle serate private dei membri della ONG. Avevano tra loro, il medico di un pubblico ospedale, che pagava il silenzio dei pazienti gitani sugli abusi sessuali. Loro facevano dei commenti come: "I gitani potrebbero essere la migliore risorsa che noi abbiamo nel nostro paese – noi dovremmo fare della pubblicità e ricevere del turismo sessuale buono ed a poco prezzo".

Il direttore di un orfanatrofio selezionava i ragazzi gitani per passare le vacanze presso l'ONG, a dispetto delle avvertenze degli impiegati di questa ONG. Quando la situazione di pericolo è stata detta alla polizia, il direttore dell'ONG ha mentito ad un ispettore di polizia sul numero delle persone che vivevano effettivamente in quella casa.Non c'era altro mezzo per i ragazzi di uscirne illesi.

E' questa la storia di centinaia di migliaia di minori delle istituzioni di tutto il mondo, non solo dei gitani, ma queste persone si interessavano solo ai gitani. Il principale progetto della ONG era imperniata su delle fantomatiche ricerche "sulle malattie genetiche dei gruppi etnici gitani", scoperte dal presidente della ONG. Loro avevano bisogno di sangue gitano. Un medico bulgaro che viveva in Australia transferiva soldi su un conto bancario personale del direttore. L'ONG offriva 5 o 10 euro in cure mediche, medicine od altro, con le strane spiegazioni per i gitani meno eruditi del ghetto. Il sangue era prelevato nelle più anti\igieniche condizioni, nelle strade, poi stoccato nel frigorifero del direttore, di fianco ai cibi. Nessuno sapeva veramente cosa questi matti stavano facendo.

Le false organizzazioni caritatevoli si contano a dozzine di migliaia nel mondo e riempiono Internet. Tutte non raccolgono sangue, ma tutte imbrogliano i cittadini. La protezione dei gruppi a rischio invita l'Unione Europea ad assicurare un controllo delle attività reali degli organismi civili, alfine di prevenire che le persone che hanno bisogno di aiuto non bussino a porte di organizzazioni criminali.

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Fondation Princesses de Croÿ et Massimo Lancellotti - 10 Rue Faider - 1060 Bruxelles - Belgique - Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu

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