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Presse italienne & empire Berlusconi versus Antiplagio (1) Page 1 - Page 2"IL PERD L'AFFAIRE CONTRE 'STRISCIA', MET EN VENTE UN REIN", publié par l'agence de presse AGI"STRISCIA LA NOTIZIA PORTE À NOUVEAU PLAINTE CONTRE PANUNZIO" publié par Il Velino"PANUNZIO RÉPOND AUX ACCUSATIONS DU BUREAU DE PRESSE DE STRISCIA LA NOTIZIA", interview de DroitFondamental.eu"STRISCIA, LA CENSURE EN ITALIE?", publié par VNUnet.it
« PERDE CAUSA CONTRO “STRISCIA”, METTE IN VENDITA UN RENE FARMACI: CAPRINO, CONSUMI NON SONO CALATI » PERDE CAUSA CONTRO “STRISCIA”, METTE IN VENDITA UN RENE(AGI) - Cagliari, 10 lug - Ha perso una causa contro la Rti, la societa’ del gruppo Mediaset che produce “Striscia la notizia”, e ora e’ pronto mettere in vendita un rene perche’ costretto a pagare 45.000 euro. Protagonista della vicenda, Giovanni Panunzio, responsabile e fondatore di “Telefono Antiplagio”, l’associazione che da 13 anni e’ impegnata nella lotta contro maghi, cartomanti e truffatori di ogni genere. “Faccio questo per salvare l’associazione”, ha spiegato Panunzio all’Agi. “Mi e’ arrivata l’ingiunzione del tribunale - ha raccontato - e, in quanto non posseggo alcun bene, se non pago mi verra’ pignorato un quinto dello stipendio. Per non far morire l’associazione, che reggo sostanzialmente con le mie entrate, sono costretto a questo gesto estremo. Non e’ detto, pero’, che trovi l’acquirente per cui l’alternativa potrebbe essere una sottoscrizione: dovrei trovare 45.000 persone che donano un euro o 25.000 che ne donano due”. La vicenda giudiziaria del fondatore di Telefono Antiplagio, che rischia risvolti drammatici, e’ riportata con ampio risalto - in francese, inglese e italiano - sul sito di un’associazione europea “Droit Fondamental”. Tutto e’ nato dalla registrazione da parte di “telefono”
del “sito parodia” di Striscia la notizia. “L’ho
fatto - spiega Panunzio - per parlare della iniquita’ di Antonio
Ricci e delle sue parzialita’ nei confronti dei ciarlatani e della
pubblicita’ occulta”. Il fondatore di Telefono Antiplagio
racconta anche di aver anche riportato “l’indiscrezione che
il Gabibbo, lo scopritore di ‘tarocchi’ per conto di Striscia,
e’ il ‘tarocco’ per eccellenza in quanto copiato dalla
mascotte americana Big Red”. Telefono Antiplagio ha inoltre denunciato
che “negli stessi giorni in cui Striscia attaccava Vanna Marchi,
da una parte il televideo di Mediaset pubblicizzava centinaia di cartomanti,
sensitivi e venditori di numeri del lotto, dall’altra il Gabibbo
e le ‘veline’ reclamizzavano un prodotto dai poteri mirabolanti,
proprio come il sale ‘magico’ della Marchi”. (AGI) Publié par :
(SPE) Il caso: “Striscia la notizia” querela di nuovo PanunzioMilano, 10 lug (Velino) - “Anche quando il Tribunale accerta inequivocabilmente il suo torto, Giovanni Panunzio alimenta strumentalmente gratuite polemiche, diffamando nuovamente Striscia la Notizia e Antonio Ricci, che hanno già conferito mandato ai propri legali per sporgere nuovamente querela. Il Tribunale civile di Arezzo, infatti, rilevato l’utilizzo illegittimo e diffamatorio del sito internet del Panunzio www.striscia la notizia.net, ne ha disposto la chiusura condannando altresì il Panunzio al risarcimento dei danni per gli illeciti ivi contenuti oltre che a pagare le spese del giudizio”. È la nota con cui l’ufficio stampa di Striscia la notizia replica alle dichiarazioni di Giovanni Panunzio rilasciate oggi all’agenzia stampa Agi. Panunzio, responsabile e fondatore di Telefono Antiplagio, l’associazione che da tredici anni è impegnata nella lotta contro maghi e truffatori di ogni genere, ha dichiarato di mettere in vendita un rene o, se non riesce a venderlo, di mettere su una colletta per pagare il risarcimento di 45 mila euro che deve alla Rti, società Mediaset che produce Striscia la notizia. Ma Panunzio non si è fermato a quello che stesso lui ha definito “gesto estremo” per “non far morire l’associazione”. Ha puntato di nuovo il dito contro il team di Antonio Ricci. Ha detto che la causa di Ricci che “non querela mai nessuno” è partita dal momento in cui ha registrato il sito parodia di Striscia la notizia per denunciare “l’iniquità” e le “parzialità” di Ricci nei confronti dei ciarlatani, tornando anche sull’“indiscrezione che il Gabibbo, lo scopritore di tarocchi per conto di Striscia, è il tarocco per eccellenza in quanto copiato dalla mascotte americana Big Red”. Striscia la notizia non ci sta e chiarisce subito alla stampa la propria posizione. “In seguito ai continui attacchi diffamatori del Panunzio oggi ribaditi nelle sue dichiarazioni, l’ufficio stampa di Striscia la notizia tiene a precisare – in una nota - che il Pm della Procura di Cagliari, dott.ssa Ledda, ha già emesso due avvisi di garanzia a carico del Panunzio per il reato di diffamazione ai danni di Striscia la Notizia e di Antonio Ricci, che si sono aggiunti a quello emesso dal Pm della Procura di Milano, dott. Pinatto. L’ufficio stampa di Striscia la Notizia si augura che invece di mettere in vendita propri organi o di indire collette chiedendo alla gente di pagare per le proprie diffamazioni, il Panunzio si astenga dal porle in essere”. http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=385669 (SPE)
Panunzio risponde alle accuse dell'ufficio stampa Striscia la notizia.Il giudice di Arezzo mi ha imposto la chiusura del sito striscialanotizia.net, mentre Striscia aveva già riacquistato il nome del suo dominio. Sono stato privato del mio diritto alla difesa, perché non sono tato informato dell'udienza in tribunale. Striscia ha dunque ottenuto una condanna fuorviando il tribunale di Arezzo ed io ho inoltrato un appello al tribunale di Firenze.L'obbiezione principale di Striscia è un'intervista di Antonio Ricci alla rivista Novella, dove si elogiava di avere copiare la mascotte americana Big Red ribattezzato Gabibbo. Mediaset è ora perseguito per violazione dei diritti d'autore di e concorrenza sleale nel quadro dello sfruttamento dell'immagine di Big Red, per un guadagno stimato a 250 milioni di dollari americani. Contrariamente a ciò che pretende l'ufficio di stampa di Striscia, il giudice non ha trovato diffamazione da rimproverarmi, nonostante la mia assenza di difesa. Sfido Antonio Ricci di trovare nella sentenza una sola linea che citerebbe la pubblicazione di un articolo diffamatorio nel sito. Antonio Ricci infatti ha sporto quattro querele per diffamazione contro di me, per le quali ho già ricevuto avvisi di garanzia. Questa è una parte della procedura, ma non costituisce mai una condanna. Antonio Ricci è libero di citarmi per diffamazione ogni volta che lo vuole. Lui ha redditi ovviamente più elevati di quelli di un insegnante come lo sono, può permettersi un battaglione di avvocati e richiedere molto denaro. Passa soltanto il rischio di dover rispondere di procedura temeraria e vessatoria, allo scopo di danneggiare l'onorabilità della persona. Tutte le mie dichiarazioni sono documentate da testi già pubblicati, la cui responsabilità appartiene al primo editore. Confondere diffamazione e diritto all'informazione è dunque suscettibile di costringerlo a screditare il simbolo del show Striscia Notizia: il suo bel tapiro salvadanaio. Tuttavia, si metta pure il cuore in pace, che questo non dare tregua contro Telefono Antiplagio non mi devierà mai, al prezzo della mia vita, di informare l'opinione pubblica sulle pratiche dei maghi e dei santoni che spillano denaro alle persone più deboli. Questo lo comprenderanno anche i ciarlatani di cui Mediavideo fa la pubblicità e che Striscia pretende non di vedere. Fortunatamente, Telefono Antiplagio è sostenuto da molti cittadini che lo spingono a continuare la lotta, senza abbassare la guardia di fronte alle trappole di un burattino megalomane che cerca di fare credere di detenere il monopolio dello sberleffo. Questo è
il mio diritto di risposta, mia libertà d'opinione e d'espressione.
Striscia, la censura in Italia?Telefono Antiplagio polemizza con Striscia la notizia. Anche il blog di Piero Ricca viene sequestrato in seguito al contenzioso con Emilio Fede - VNUnet.it, vnunet 12-07-2007 Advertisement In Italia striscia la censura? Sono in tanti a chiederselo. Dopo la vicenda di MolleIndustria, ecco i casi di Telefono Antiplagio e Piero Ricca. Ma andiamo con ordine. Telefono Antiplagio polemizza con Striscia la notizia (che si è accanita contro il sito di Giovanni Panunzio), mentre il blog di Piero Ricca viene sequestrato in seguito al contenzioso con Emilio Fede. Prosegue la polemica a distanza tra il responsabile dell'associazione "Telefono Antiplagio", l'insegnante cagliaritano Giovanni Panunzio, e "Striscia la notizia ". Ieri Panunzio, che ha perso una causa da 45.000 euro contro Mediaset, aveva annunciato di essere pronto a vendere un rene pur di non far morire l'associazione da lui fondata 13 anni fa e aveva attaccato duramente Mediaset accusandola, tra l'altro, di pubblicizzare, sul suo televideo, maghi e cartomanti. Immediata era arrivata la replica di "Striscia": "Invece di vendere un rene Panunzio si deve astenere dalle diffamazioni". Oggi un nuovo capitolo di una vicenda che non sembra sia destinata a finire in breve tempo. "Il giudice unico di Arezzo che mi ha imposto la chiusura del sito striscialanotizia.net - spiega Panunzio in una nota rilasciata all'Agi - non mi ha mai condannato per i contenuti diffamatori del sito: sfido Antonio Ricci a trovare nella sentenza una sola riga in cui si parla di 'utilizzo diffamatorio'. Quindi Striscia mente sapendo di mentire. Non sono mai stato condannato per diffamazione, ho sempre documentato le mie affermazioni, faro' questo regalo anche a Striscia. Nella data in cui si e' svolto il processo ad Arezzo, non mi sono potuto difendere perche' non sono stato avvisato. Comunque impugnero' la sentenza e faro' appello al Tribunale di Firenze". "Fortunatamente - conclude Panunzio - Telefono Antiplagio ha l'appoggio di tanti cittadini che ci spingono a continuare ed a non abbassare la guardia e la testa davanti allo strapotere di un pupazzo megalomane che pensa di detenere il monopolio dello sberleffo". Il blog di Piero Ricca è invece stato sequestrato dalla Guardia di Finanza, dopo una sequela di querele e un acceso diverbio tra Ricca e Emilio Fede, che sarebbe culminato in insulti e anche uno sputo da parte del direttore del Tg4. Ricca non potrà continuare a gestire il blog, dopo aver dovuto consegnare la password di amministrazione dalla società di gestione del blog e modificandola. |
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Droit
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