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Droit
Fondamental
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Pillole magiche del ministro Ministro De Clerck
Jeudi 9 Mars 2009 - Jacqueline de CroÿStefaan De Clerck, il ministro belga della Giustizia Démocratico Cristiano, ha incaricato Wim Distlemans, presidente della commissione dell'eutanasia, di giudicare l'opportunità di somministrare a Marcel Vervloesem, una pillola per provocare un arresto cardiaco. Quando la notizia è arrivata alla prigione, quattordici giorni fa, il dottor Proot ha sostituito dodici delle medicine giornaliere che i suoi medici gli prescrivevano da dieci anni, con una misteriosa pillola. Questa coprirebbe le virtù terapeutiche per alleviare il cancro, la leucemia, le disfunzioni renali, del pancreas e più recentemente, la pompa dell'insulina, ma non l'ASPRO per il cuore, nè LIPITOR per il colesterolo. Quando il suo livello di insulina sale troppo l'infermiere gli dice di mangiare meno.
Il Professor Distelmans non ha mai risposto ad una protesta indirizzata a lui il 23 novembre 2008, sulle manovre per spingere un prigioniero al suicidio, privandolo delle cure per alleviare le sue malattie mortali. Marcel Vervloesem non può vivere più di dieci giorni mangiando normalmente senza le sue cure, secondo uno dei medici della commissione dell'eutanasia. Le sue cure di riabilitazione sono state sospese per le vancanze di Pasqua. Si dovrà andare fino alla prigione per saperne di più per sapere se lui è all'ospedale, perchè il Ministero della Morte non previene la famiglia, quando è in gioco la vita di un prigioniero per motivi politici.
Il Belgio ha assicurato a Marcel Vervloesem un processo come i sovietici, con il furto di 42 pezze giustificative, di cui la prova di un crimine contro l'umanità, con le foto dei 90.000 minori vittime. Gina Bernard-Pardaens diceva alla luce di ciò che aveva appreso su quel dossier: "Se loro non mi uccidono, sarà il Belgio che esplode". Lei è stata assassinata e il Belgio ha assicurato pure che il dossier era vuoto.
Ora è la volta di Marcel Vervloesem, ma non lo si può uccidere se non accetta di essere giustiziato. Lui è anche l'attivista conduttore del Werkgroep Morkhoven, la prima ONG ad aver fatto delle azioni importanti per il rispetto dei diritti dei prigionieri. Le autorità europee, che sarebbero attive nel garantire il rispetto dei diritti dell'uomo, sono molto efficaci per biasimare gli USA, l’URSS e la Cina, ma non per per proteggere gli europei.Il Ministro De Clerck ha impiegato quattro mesi per rispondere al suo prigioniero politico,con due lettere nello stesso giorno, il 25 marzo. Lui fonda la sua opinione, ironicamente sui rapporti dei medici che tengono Marcel Vervloesem con un piede nella fossa, dopo sette mesi. Le sue medicine sono state tolte il 27 marzo. Loro sembrerebbero vantare la qualità dei loro trattamenti, con una modalità come la distruzione del 40% dei suoi reni, l'aggiustatura di quattro valvole cardiache, una cancrena, due emorragie, di cui una interna, multipli comi diabetici, due tentativi de di suicidio e due domande di eutanasia.
Marcel Vervloesem non aveva passato una sola notte in ospedale durante i 17 mesi che hanno preceduto la sua incarcerazione. Nove medici avevano attestato per il dipartimento di giustizia che lui non poteva sopravvivere alla prigione. I giudici hanno deciso quindi per l'incarcerazione che ha provocato cinque ricoveri di urgenza,senza avvertire la famiglia, tra l' 8 ottobre e il 1 dicembre 2008. Lui ha trascorso 170 giorni su 214 alla prigione di Bruges per ragioni mediche e 23 giorni di terapia intensiva per 6 interventi chirurgici sotto anestesia generale. Il regolamento della sezione medica l'ha privato della passeggiata a cielo aperto durante 109 giorni, di cui 32 giorni senza poter aprire la finestra.
Tutto è trattato in prigione,comprese le cure della salute. Il Dr Proot ha trattato il ritorno di Marcel Vervloesem nella prigione senza infermeria di Turnhout, a seguito dei 35 giorni di incarcerazione nella sezione medica su 40. Lui ha negoziato pure un suicidio con un cateterismo cardiaco. In seguito lui ha negoziato la sua uscita dalla sezione medica della prigione dove era richiuso da 63 giorni ininterrotti senza diritto alla passeggiata all'aria aperta. Lui ha ancora negoziato le sue due operazioni a cuore aperto. Lui stesso ha chiesto il ritiro da Internet di un articolo che faceva domande sulle zone vietate dell ospedale St Jean di Bruges.
tutti i medici del l'ospedale St Jean di Bruges
ANon lasciate Marcel Vervloesem morire senza il conforto della sua famiglia e dei suoi amici. Vhiamateci quando arriva, anche nel mezzo della notte.
Tél.: 02 537 49 97.
Il ministro dubita che Marcel Vervloesem prenda la pillola che provoca l'arresto cardiaco, per il fatto che lui può accettare i negoziati, piuttosto che suicidarsi subito. I secondini hanno l'istruzione di sorvegliarlo da vicino,col pretesto di un pericolo di suicidio. In realtà lui protesta contro una simulazione di erroi medici e amministrativi che lo privano delle sue medicine. Lui domanda al Ministro De Clerck di prendersi le su responsabilità, secondo la legge, senza trasformare la sua morte in suicidio. Lui gli ricorda che ha atteso dopo il 17 novembre 2008, che la commissione dell'eutanasia compisse la sua missione di proporgli le cure per la sua salute che gli permettono di sopportare le sofferenze alla sua malattia terminale senza per questo mettere pesantemente fine alla sua vitaa.
Il giorno che Marcel Wervloesem morirà, Signor De Clerck, voi sarete il primo dei suoi assassini,perchè siete stato l'ultimo a rifiutare di salvargli la vita. Ci manca altro in Europa, che una commisisone dell'eutanasia che propone una pillola per fermare il cuore di un prigioniero politico: un cuore che dopo 21 anni, non batte che per domandare giustizia per 90.000 minori vittime di un crimine contro l'umanità.
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