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DRASIUS KEDYS: quando la censura spinge all'assassinio

Jacqueline de Croÿ - 18 octobre 2009

Un uomo di affari lituano è indiziato di aver ucciso un giudice e sua cognata e, poi di aver compiuto un attentato con bombe alla sede del Partito social-democratico lituano ed all'ufficio del quartiere generale per la protezione dell'infanzia a Vilnius. Drąsius Kedys, proprietario di una ditta di pellicce, rimprovera alla sua ex compagna ed alla cognata di aver prostituito la figlia e la nipote ad un trio che comprendeva il magistrato ucciso. Il papà della bambina rimprovera anche alle autorità lituane ed ai media del paese di aver coperto una rete pedocriminale.

Drasius Kedys, indiziato per aver fatto saltare due sedi di istituzioni che coprivano la rete pedocriminale, dopo aver ucciso la cognata ed il giudice

Deimantele aveva 4 anni l'anno scorso, quando lei disse a suo papà, Drąsius Kedys, che lei non amava che Andrius, Jonas e Aidas che la spogliavano e la leccavano. Questo succedeva a tutti gli W/E presso la mamma, la bella Laima Stankūnaitė, diceva la bimba, che la difendeva, ma nuda, qualche volta con una scopa, qualche volta con una cintura. Ma loro potevano condurre la piccola in albergo, senza la mamma. Loro davano alla mamma d ei soldi quando arrivavano e quando andavano via. Il prezzo medio era di 1000 euro per volta, quindi un guadagno effettivo di 4000 euros ogni mese

Andrius, Jonas et Aidas tiravano fuori quindi i loro organi genitali "sysalas" (pene) che diventava più lungo e lo infilavano nella sua bocca, ha spiegato la piccolina, Deimantele. Loro sfregavano tutto il suo corpo con una crema naturale che usciva dal loro pene" (sperma). Poi loro la lavavano tutti e tre, come una poppante, nel bagno.

Laima Stankunaite
La bella Laima, che difendeva la figlia di 4 anni, ma nuda, qualche volta armata di una scopa, altre volte con una cinghia, secondo la piccola vittima.

Nel 2006, Laima Stankūnaitė si augurava di riprendere la custodia della sua bimba, rimproverando a suo papà di essere andato a cercarla alla scuola senza averne il permesso e di aver rifiutato di mandarle i vestiti della bambina. Un servizio sociale di protezione dell'infanzia le aveva consigliato di chiedere aiuto ad Andrius Ūsas, direttore dell' Eurotechnika e membro del Présidium Démocratico dei Cittadini di Kaunas. Questo consiglio vuol significare che il servizio sociale era ed è parte di una rete di corruzione, anche perchè il luogo di residenza del servizio del'infanzia è un caso politico in Lituania.

Deimantele sapeva che questo Andrius andava là spesso in sede per aiutare a cambiare i diritti di custodia dei bambini, e lei ,la bimba, ha riconosciuto Andrius Ūsas. Sua mamma le aveva consigliato che lei "avrebbe dovuto dimenticare suo papà", quando lei non l'avrebbe più rivisto,ciò che vuol dire che lei aveva un piano per sbarazzarsi di lui. Quando Deimantele si lamentava di Andrius con sua mamma, questa le rispondeva che lei amava questo qui, e di non chiederle più nulla.

Drąsius Kedys ha fatto vedere alla sua bambinetta una dozzina di foto, messe come in un mazzo di carte da gioco, e le chiese se riconosceva qualcuno tra questi uomini, cioè gli amici di Andrius. La piccola Deimantele ha preso la foto di Jonas Furmanavičius, giudice del tribunale di Kaunas e ha detto: " Questo qui è Jonas".

La giustizia lituana ha rifiutato ogni inchiesta proposta dalla parte civile. Algimantas Valantinas, il Procuratore Generale della Lituania non ha reputato opportuno di far interrogare il giudice Furmanavičius, ma ha trovato invece molto opportuno criticare Drąsius Kedys per aver pubblicato su Internet, i video che aveva inviato sotto forma di DVD a 200 europarlamentari e media vari, dove col viso coperto, la piccola Diemantele racconta quello che le è successo. Il Procuratore Valantinas ha paura che tutto questo alimenti fantasie perverse, ma non ha la minima paura di vietare di applicare la legge contro il giudice Furmanavičius.

Per rimando, i magistrati hanno imposto alla piccola Deimantele di subire tre interrogatori, quando invece la legge prevede di proteggere i puiccoli bambini abusati da questo ennesimo trauma, riducendo l'istruttoria ad una sola seduta preferibilmente video\audioregistrata. I dieci psicologi designati dal tribunale non sono stati capaci di dimostrare in qualche modo che la piccola mentiva.

Questo 9 giugno 2009 ancora, la piccola bambina ha dovuto,contro ogni regola, affrontare il tribunale. Lei ha ripetuto davanti alla Corte che Andrius gli metteva in bocca il suo pene più volte ed era per quello che la bocca gli faceva male spesso. I magistrati hanno cercato il pretesto del rifiuto di un quarto esame psichiatrico col ricovero di dieci giorni in ospedale, poichè era inammissibile poichè lei ne aveva già subiti tre ricoveri, per decretare che Deimantele non era mai stata abusata, secondo loro, e così hanno potuto togliere il diritto genitoriale del papà, per cui il papà si è rivolto ai media.

Drąsius Kedys è allora stato condannato al pagamento di un milione di litas (290.000 € – 432.000 $), per aver messo in piedi una calunnia. Questa era la prima tappa di una trappola giudiziaria montata ad arte perchè lui non potesse difendere la sua bambina e condurlo alla bancarotta della sua azienda, per assicurare alla sua ex Laima Stankūnaitė che lui non potesse più rivedere e proteggere sua figlia Deimantele che aveva tentato di avvisarlo quando era davanti alla video caméra.

La rete giudiziaria lituana non dà nessun avvenire, nè Drąsius Kedys, nè alla sua ditta. Lui avrebbe potuto domandare asilo politico alla Russia, avendo constatato che l’Unione Europea sostiene a tutto forza la corruzione dei paesi membri della medesima, ma sarebbe stato egualmente condannato per rapimento parentale. Queste trappole sono attuate dappertutto dove è insediata la rete enorme di Zandvoort .

Judge Furmanavicius

Jonas Furmanavičius, giudice alla corte di Kaunas identificata della piccola Deimantele

Il 5 ottobre, una camionetta bianca ha bloccato la strada del giudice Furmanavičius, su un incrocio a forma di T, quando stava andando in tribunale, alle 8.30 del mattino. Il giudice è stato ucciso con tre pallottole nella pancia ed una in testa davanti a testimoni. Due ore più tardi, la sorella di Laima Stankūnaitė, Violeta Naruševičienė, egualmente denuciata per aver prostituito la sua propria figlia, è stata egualmente uccisa. L'arma lasciata vicino al corpo era registrata col nome di Drąsius Kedys. Le autorità lituane non potranno dunque mascherare l' assassinio con il solito suicidio, come lo prevede una certa procedura, per coprire i crimini che tendono a mettere in luce la rete che opera nella pedopornografia.

Drąsius Kedys è scomparso. Una settimana più tardi, l'edificio che ospitava la sede del Partito social-democratico lituano e l'ufficio del quartiere generale per la protezione dell'infanzia di Vilnius, è stato scosso da una violenta esplosione. I giornalisti lituani hanno suggerito che la bomba potrebbe anche essere stata messa da Drasius Kedys. Queste organizzazioni sono in effetti complici di imbroglioni e violentatori di bambini.

Dopo, il sito Internet http://www.kedys.lt/ registrava centinaia di voti ogni ora, di cui il 90% propongono di chiamare Drąsius Kedys, il cui cognome signifiaca "coraggioso" in lituano, col nome di eroe. Facebook ha riunito un comitato di sostegno di più di 21.000 persone, di cui 16.000 in 24 ore solo. Quanti eroi sono in prigione per aver loro negato ogni diritto ad un processo perlomeno equo, perchè loro hanno rivelato una rete criminale, o perchè loro hanno ucciso quelli che hanno abusato di loro? Quanti bambini sono stati privati di ogni contatto con un genitore e derubati per mezzo dei giudici corrotti delle loro eredità, giudici che non pensano che a zittire gli scandali? La maggioranza delle vittime ci stanno per una rivoluzione armata, per rispondere al terrore col terrore, perchè l'Europa fa il sabotaggio sistematico di tutti i mezzi democratici che danno la più piccola forma di giustizia.

Il caso Dutroux è stato sfruttato per spillare milioni di euro per combattere la prostituzione sessuale dei bambini, ma in realtà servono solo per una pubblicità bugiarda, che dà quindi la voglia vendicativa di uccidere alle vittime. L'Europa ha messo in piedi, subito dopo il caso Dutroux, il programma DAPHNE per poter dare sussidi ai progetti di quelle organizzazioni sociali, attive soprattutto per i bambini scomparsi o sfruttati sessualmente. Centinaia di migliaia di euros sono stati elargiti a pioggia a CHILD FOCUS, per mettere in piedi CHILDOSCOPE, una piattaforma che tende a riunire tutte le organizzazioni sociali attive in questi campi, tra cui tre associazioni lituane che hanno e ricevono sussidi dall'Europa.

Una sola risposta dava speranza di giustizia a Drąsius, ed avrebbe evitato di farne un eroe malgrado lui che è diventato un fuggiasco e senza la piccola figlia, qunado lui aveva una vita buona e prosperosa per la sua azienda. Drąsius non ha mai ricevuto questa risposta, perchè la piattaforma europea non funziona : perchè gli organismi umanitari realmente attivi in quel campo non sono stati avvisati della situazione di pericolo della bambina ed anche perchè quegli organismi umanitari sono privati di ogni sussidio statale od europeo per potersi muovere e fare delle richerche.

La stampa belga non ha rivelato le esecuzioni che dieci giorni più tardi, quando gli alti funzionari delle istituzioni europee hanno cominciato ad aver paura e temere per la loro stessa vita. Queste esecuzioni sono in effetti la conseguenza dell'immobilismo dell'Europe, quando gli europei domandano alle proprie istituzioni di essere molto attivi nell'applicazione delle leggi internazionali per i suoi paesi membri.

Lo stesso quando la Commissione delle Petizioni del Parlamento Europeo è spinto ad interrogare un paese per far applicare il diritto internazionale in materia di pedocriminalità organizzata, i funzionari prendono in giro quelli che chiedono petizioni. Ultimamente ancora, la presidente di questa commissione, Ermina Mazzoni, ha risposto in una lettera del. KLC/ea[02-COM.PETI(2009)D/45645], che l'esame della petizione réf. n° 660/2008 sarà perseguito tenendo anche conto della risposta dell' Europol. Europol "ha deciso che questa richiesta deve essere inviata alle autorità belghe competenti ( e poi aprire un 'inchiesta giudiziaria) per un ulteriore prosecuzione sempre giudiziaria". "Sulla base di queste informazioni", risponde Ermina Mazzoni, "la Commissione delle Petizioni ha deciso di mettere fine all'esame delle vostre richieste e dunque di chiudere ed archiviare il vostro dossier". Dozzine di altre petizioni che mettono in evidenza delle vite in pericolo sono in attesa della medesima risposta.

Il protettorato della criminalità organizzata nelle mani degli alti funzionari comprende quindi anche il controllo dei motori di ricerca su Internet e la pirateria, per controllare l'informazione. Il sito che ospitava gli appelli per aiutare la bambina di Drąsius Kedys ed i video inviati agli euro deputati sono stati in tutta fretta smantellati. Il Werkgroep Morkhoven, che aveva scoperto da poco il caso, è riuscito ad averne una copia. Ogni pagina cominciava con un avvertimento che questi appelli sarebbero potuti essere bloccati su Internet. I siti che ospitavano queste copie ed i video sono subito stati ricercati nei motori di ricerca, e poi sono scomparsi dai motori di ricerca stessi ieri pomeriggio, da un minuto all'altro.

MOTIVI DELLE ESECUZIONI: due lettere di Drąsius Kedys che chiedevano all'Unione Europea ed ai media aiuto per la bambina

Voir "Le Fichier de la Honte"

http://www.13emerue.fr/webtv/les-faits-karl-zero/les-faits-karl-zero-le-fichier-de-la-honte.htm

Editeur responsable: Fondation Princesses de Croÿ et Massimo Lancellotti - 10 Rue Faider - 1060 Bruxelles - Belgique - Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu

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