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Droit Fondamental

DIMISSIONI MIRACOLOSE DEL GOVERNO BELGA!

Alcuni giudici affermano di essere stati minacciati per prendere una decisione che incontrava i solleciti del governo nel dossier Fortis, ma era contro gli interessi dei piccoli azionari. Imbroglio massiccio, o prova di una giustizia dettata dallo stato, e dalla violazione di altrettanti diritti più del necessario ?

La caduta del governo è stata causata da una lettera di Ghislain Londers, Primo presidente della Corte di Cassazione, che ha provocato le dimissioni di Jo Vandeurzen, il Ministro belga della Giustizia, primo presuntoimputato per una "presunzione di tentativo di influenzare" il processo Fortis.

Ghislain Londers era stato avvisato nel maggio 2008, della scomparsa di pezze giustificative di Marcel Vervloesem, con una lettera del Consiglio superiore della Giustizia per provare ciò. Il Primo Presidente aveva assicurato, nella sua lettera referenziata EDR/S 60.469/220, di aver trasmesso la lettera e le prove aggiuntive al magistrato che avrebbe presieduto l'udienza dove il caso sarebbe stato trattato.

Il tribunale di Cassazione confermerà la condanna, nel caso dello schedario Zandvoort, senza tener conto delle prove trasmesse dal suo Primo presidente. Queste pezze giustificative avrebbero giustificato da sole, il giudizio e la sua archiviazione. Jo Vandeurzen sarebbe quindi intervenuto per ottenere la conferma di una condanna in violazione di tutte le leggi?

 

IL caso Fortis è un salvadanaio dei belgi, ciò che è il caso Zandvoort per le reti pedocriminali.

Il "Macchiavellico Jo Vandeurzen", chiamato anche da Belga,"colui che ha un carisma da pisciatoio", secondo uno dei suoi avversari politici, ha mentito al Senato per fare credere che il dossier Marcel era completo. Lui ha mischiato due dossier, per coprire il furto della pedopornografia e delle torture dei bambini, che il consiglio superiore della Giustizia aveva egualmente riconosciuto. Lui ha deciso l'incarcerazione del direttore dell'ONG, prima che il Tribunale europeo dei diritti dell'uomo potesse liberarlo per:

Jo Vandeurzen è egualmente intervenuto per impedire l'ospedalizzazione di Marcel Vervloesem, quando questa era stata richiesta da un medico del carcere. Questo prigioniero d'eccezione, che ha scoperto e consegnato alla giustizia 100.000 pedocrimini, nnon ha potuto ottenere delle cure corrette, se non dopo aver contratto una cancrena,che ha reso necessaria una toelette dei muscoli e dell'osso.

 

Il miracolo in questo periodo di Natale,è di scoprire un primo Presidente della Corte di Cassazione che ha fatto il suo dovere con coraggio.

La caduta del governo non porta che una speranza debole futura, sbaglio di una opposizione politica in Belgio. La democrazia è morta senza che nessun deputato abbia osato mettere in questione una giustizia dettata dai ministri, a dispetto della legge. Tutti quelli che si sono opposti, sono stati oggetto di campagne diffamatorie minacciate da una stampa corrotta, che comprometteva la loro carriera.

Il mantenere in modo democratico una dittatura avviene solo con dei falsi scandali, che coprono quelli veri. La stampa ha scoperto i maltrattamenti inerenti all'ostruzionismo ministeriale per le cure della salute, soprattutto in regime di alta sicurezza. I prigionieri sono trattati peggio di come gli organismi della protezione animale non permetterebbero se non per casi di rabbia manifesta. Loro non escono che un'ora al giorno, incatenati ed ammanettati in una gabbia a cielo aperto.

Poco prima delle dimissioni, il ministro "macchiavellico", col "carisma del pisciatoio", ha lanciato un nuovo scandalo di pessimo ordine. Lui è intervenuto per mantenere in prigione, un assassino presunto, che alcuni errori amministrativi avrebbero dovuto liberare. Poi, il medesimo ha fatto uno show con lo scopo di intimorire il tribunale che ha incarcerato Marcel Vervloesem, per un errore amministrativo che pure aveva liberato un altro presunto assassino.

Gli alti funzionari non hanno potuto dire nulla o fare nel caso Zandvoort in dieci anni, sia in ragione della "separazione dei poteri", o del divieto di trattare un dossier" individuale". Questi argomenti sono stati eliminati quando si è trattato di inscenare commedie ministeriali. Nove parlamentari della Commissione della Giustizia della Camera hanno potuto interrogare Jo Vandeurzen a proposito di un presunto assassino, ma non sulla sua menzogna che è servita per imprigionare un dirigente di una ONG, cui mancavano,nel processo,42 pezze giustificative in suo favore.

"Io sono in una botte di ferro", ha risposto il ministro. "La Giustizia ha il fine di proteggere la società. La medesima deve innanzitutto vegliare che le procedure siano correttamente applicate. Lui ha continuato a parlare di un prigioniero liberato in attesa di giudizio, come se si fosse trattato del dossier Zandvoort, con 100.000 bambini, scopati sotto il tappetone della giustrizia, con la condanna a morte di Marcel Vervloesem :- La Procura ha espresso la possibilità di una "frode organizzata" nei riguardi della liberazione di un assassino presunto. Una inchiesta è in corso ma, secondo il ministro, sembrerebbe che "le prove siano deboli". Ci si orienterebbe più verso uno sbaglio del personale della direzione penitenziaria. (...) Nessun gruppo politico ha messo in discussione la gestione di questo dossier da parte del ministro, i deputati si sono accordati per dire che il ministro aveva sorvolato sulla separazione dei poteri. (Belga)

Nessuna inchiesta è in corso per la frode organizzata che è servita per incarcerare Marcel Vervloesem, malgrado una denuncia con costituzione di parte civile, per il furto delle pezze giustificative del suo dossier. Per contro, l’inchiesta sull'origine della sua cancrena,ci si orienterebbe verso un errore "di un funzionario penitenziario", piuttosto che l'ostruzionismo ministeriale per la sua ospedalizzazione.

I deputati ricorderanno della convenzione contro le torture, che specifica che l'ordine di un superiore o di una autorità politica non può essere invocata per giustificare la tortura ? Nessun gruppo politico ha rimproverato al ministro d'aver sorvolato con la separazione dei poteri sulla salute di un uomo, cui assicurerà in questo modo di accorciargli la vita.

Jo Vandeurzen lascia al Belgio, l’eredità di un regolamento per i prigionieri, in perfetta violazione delle raccomandazioni europee. Ogni prigioniero ospedalizzato deve essere ammanettato come una bestia e mantenuto sveglio da una luce giorno e notte. Marcel Vervloesem, che non può sopravvivere senza dormire, è dunque costretto a riposarsi in prigione, dopo sei operazioni, di cui cinque sotto anestesia generale in dieci giorni, alfine di recuperare forze sufficienti per sopravvivere alle due operazioni a cuore aperto già avviate dai medici.

Questa situazione è egualmente frutto della dipendenza o meno delle ONG dai sussidi statali e non che ricevono. Amnesty International Belga e la Ligue dei Diritti dell'uomoBelga , non hanno accettato di denunciare il trattamento criminale contro l'umanità illustrato dai CD-di Zandvoort. Loro non hanno risposto, non fosse almeno per formale educazione, al Dr Gagliardi, consulente di ONG Italiane della protezione dell'infanzia e antecedente sindaco del suo paese, che le esortava alla svelta di interventi in modo di salvare la vita di Marcel Vervloesem.

Il mandato di Thomas Hammarberg, Commissario dei diritti dell'Uomo del Consiglio d'Europa ed anziano Segretario generale d’Amnesty International a Londra, "non gli è stato permesso di intevenire nei casi individuali". Lui ha avuto un dialogo molto positivo con Jo Vandeurzen sulla questione belga. Sembra che abbiano parlato principalmente di fare inchieste sulla sovrapopolazione carceraria "e del troppo corto tempo per l'esercizio fisico" lasciato ai detenuti, secondo la Libre Belgique.

Sarebbe questo, minimo, un malinteso indotto ad arte, o lui avrebbe dimenticato che l’Europa raccomanda le manette solo in caso di rischio di evasione ? Bisognerà attendere la primavera 2009 per il suo rapporto, al fine di scoprire se anche lui scoperà via le 100.000 vittime infantili di Zandvoort sotto il tappetone della giustizia.

Lettre de Ghislain Londers, che provocò le dimissioni del goverrtno

Lettre de démission de Jo Vandeurzen

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