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Salvate Telefono Antiplagio

Appello del dott. Gagliardi

Chiar.mi amici,

Ricevo un'accorata lettera di un nostro amico e collaboratore che da anni si interessa e difende cittadini contro il potere di quel mondo quasi sempre sommerso di chi circuisce coloro che sono in condizioni di necessità e di essere aiutati ed invece si ritrovano ad essere manipolati e condizionati.

Questi condizionamenti e promesse di aiuto,esercitati in mille modi, hanno quasi sempre un sottofondo comune : acquisire denaro,potere sociale. Mi riferisco al mondo della magia esercitata coma bassa od alta magia e dei movimenti i più disparati da quelli che si dichiarano religiosi a quelli magicoesoterici ed altro,ma che spesso trasformano l'uomo in un essere disadattato, privato dalle sue sostanze e con una pseudopersonalità in cui non si ritrova più come prima,se non come vittima.

Egregio on.le Moratti,

Il mio nome è Giovanni Panunzio, nel 1994 ho fondato il comitato di volontariato Telefono Antiplagio, in difesa delle vittime di ciarlatani e santoni e contro gli abusi nelle telecomunicazioni e nei confronti dei minori.

Ho pensato di scrivere a Lei perché in questo momento è Telefono Antiplagio che ha bisogno di essere aiutato. Succede infatti che RTI e Mediaset mi chiedono 45.000 euro (con tanto di precetto, scaduto il 24/6/07) perché nel 2002 ho riportato nel dominio striscialanotizia.net l'indiscrezione che un personaggio del tg umoristico "Striscia la notizia", il Gabibbo, è il plagio di una mascotte americana. Per questo motivo RTI, con l'espediente che non potevo usare il nome "striscialanotizia", mi ha fatto causa in sede civile, dopo che gli americani hanno fatto causa a Mediaset per il Gabibbo.

Non voglio entrare nel merito dell'eventuale ritorsione di RTI e Antonio Ricci nei miei confronti o della decisione del giudice a mio sfavore, ma semplicemente ammettere il mio errore e chiedere al Presidente Silvio Berlusconi di non dare seguito all'ingiunzione (lui probabilmente non ne è a conoscenza). Poiché non mi è possibile arrivare direttamente al Cavaliere, né ai vertici di Mediaset, chiedo a Lei, con il cuore in mano, di farsi tramite per me (magari facendo leggere questa mail direttamente all'on.le Berlusconi), onde evitare che mi pignorino un quinto dello stipendio da insegnante (non ho altri beni) e mi costringano a chiudere Telefono Antiplagio.

Capisco che può sembrare una richiesta insolita ma, mi creda, in questo momento sento la disperazione di chi può essere messo sul lastrico con tutta la sua famiglia e, allo stesso tempo, ha la consapevolezza di non poter più dare voce e ascolto alle vittime dei ciarlatani ed ai minori esposti alla violenza. Credo, in sostanza, che RTI non necessiti del mio denaro e che la soddisfazione di una causa vinta sia già un risultato. Penso che sarebbe sufficiente, da parte mia, pagare una cifra simbolica a Mediaset per riconoscere le sue ragioni.

In ogni caso, in questo difficile momento, trovo forza nelle parole: "Signore, quando un debole lotta con un potente, l'aiuto può venire solo da Te", e provo ad andare avanti. La ringrazio per quanto potrà fare per me e per Telefono Antiplagio e La saluto distintamente.

Giovanni Panunzio, idr
Fondatore Telefono Antiplagio +393388385999
telefono@antiplagio.org

Ecco che il telefono Antiplagio,sorto molti anni fa, ha aiutato queste persone di ogni ceto sociale, ad affrontare le loro situazioni,a far uscire dalla dipendenza psicologica e fisica genitori,figli,amici. Ha aiutato altre persone a d avviare pratiche legali,ha pubblicato ogni anno statistiche ed informazioni di quanto acquisito,ha pure ricevuto avvisi larvati o molto chiari di non denunciare determinate attività o determinate persone o movimenti,ma ha continuato le sue attività recandosi anche nelle aule dei vari tribunali per difendere le vittime.

E' anche stato più volte denunciato dai più svariati personaggi rappresentativi di circoli,associazioni e quant'altro. Questo suo modo di azione lo ha portato ad affrontare colossi economicamente e con potere sociale di gran lunga superiore al suo volontariato. Ora si trova ad affrontare una richiesta di risarcimento danni perchè, in questo volontariato,le trappole sono all'ordine del giorno, sono studiate e pianificate da esperti che lavorano solo per quello : intrappolare e far tacere voci scomode e che danno fastidio con cavilli legali che quasi sempre portano davanti ai giudici e le cui richieste morali ed altro si risolvono in una richiesta di denaro,come se il denaro fosse un equivalente morale del torto ricevuto (perchè non invece un servizio di utilità alle fasce deboli come si fa in tanti altri altri casi o in un perdono se qualcosa di involontario e di non premeditato, ma il cui fine era sempre l'aiuto alle vittime ?

Se Giovanni Pannunzio si trovasse ,per questi motivi,a chiudere il Telefono Antiplagio, verrebbe a tacere una voce di protesta contro gli abusi sopraccitati,voce di volontariato che non accumula redditi pensionabili,ma che lo umilia soltanto e non sarà più un riferimento per alttre vittime,riferimento di volontariato e non di lavoro stipendiato. E' possibile ora che anche lui è una vittima,forse involontaria di una troppa sollecitudine nell'aiutare le vittime e quindi esposto anche a non corrette valutazioni dei rischi possibili perchè non supportato da legali come quelli la cui professionalità è al servizio dei personaggi o movimenti contro cui ha denunciato abusi e crimini contemplati dai vari codici penali e civili?

Non lasciamo che il telefono Antiplagio a cui si sono rivolte migliaia di persone debba solo avere "l'unica via di salvezza dei vinti (vittime) è di non avere nessuna speranza".

giorgio gagliardi

 

 

 
Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu