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Storia segreta. Un repertorio fotografico e un cd restano non sfruttati nella lotta contro le reti transnazionaliDiritti di Serge Garde, sul sito di L'Humanité 24 Febbraio 2000 Pedocriminalità : gli sguardi insostenibili 470 foto di minori. Ragazzini,delle ragazzine, dei preadolescenti. Qualche volta, dei bambini di due o tre anni. Sguardi insostenibili. La rassegna della caccia dei trafficanti perversi. Foto recenti? Si tratta di minori scomparsi da mesi, addirittura da anni? Minori, stranieri clandestini sfuggiti alle strutture dei servizi sociali ed ai servizi dell’educazione nazionale? Prole prostituita con il consenso dei loro genitori? Chi sono questi? Cè poco da dire chi sono, ma sono paurosamente in pericolo. Su numerosi clichés, si legge la sofferenza, la paura. Qualche volta uno sguardo stravolto o vitreo ci gela. La giovane vittima è stata drogata? E’ viva ancora? Si scoprono così anche scene di torture... Questi ritratti ci danno la testimonianza di un massacro, nell’indifferenza istituzionale quasi totale. La caccia ai minori come clandestini immigrati è una priorità. Lo smantellamento delle reti pedocriminali non sussiste in nessun paese europeo. Certamente, le dichiarazioni ufficiali abbondano quando, sporadicamente, un caso di pedocriminalità sconvolge la cronaca. Allora ci si deve indignare pubblicamente e rassicurare l’opinione pubblica. Ma poi il seguito ? Questo album di foto è un nuovo elemento che testimonia la curiosa apatia che colpisce le polizie e gli organi giudiziari d'Europa. Pertanto, ci ripetono all’infinito che esistono lo spazio Schengen e l’Europol.Questo giudizio severo sembrerà ingiusto ai troppo rari e coraggiosi inquirenti, gendarmi, poliziotti, che tentano di fare questo delicato lavoro. Ma quanti sono questi? Quali sono i loro mezzi che gli stati mettono a disposizione? Realizzato dalla polizia olandese, quell’ album di foto resta confidenziale,per non dire non usato. Questo contiene i ritratti di 14 pedocriminali che hanno avuto l’ardire di lasciarsi filmare o fotografare mentre erano in azione. Chi sono questi violentatori ? Perché non sono attivamente ricercati? Questi 470 visi di minori sono certamente di qualità disuguale,ma permettono spesso una identificazione precisa. Talvolta è meno evidente. Immagini sfuocate, estratte da video di pedocriminali. Non sfruttate e troppo vecchie, affermano certi inquirenti.Sconvolgente e comune rinuncia. Le famiglie sarebbero perfettamente capaci di identificare i loro minori scomparsi, anche dopo molti anni. Questo documento mostra che il fenomeno pedocriminalità non può ridursi alla rivelazione di fatti isolati. E’ troppo grande. La polizia olandese ha messo assieme questo repertorio fotografico a partire da un cd contenente più di 10 000 immagini o sequenze pornografiche, appartenenti ad un pedocriminale olandese domiciliato a Zandvoort, Gerrit Ulrich. Questi è stato assassinato nel giugno 1998 vicino a Pisa, da un suo amico belga, Robby Vander Plancken, che sta scontando attualmente, per questo delitto, una pena di 15 anni di reclusione, in Italia. Il pedoporno assassinato è stato assassinato, e l’inchiesta si è subito arenata. Le autorità olandesi hanno concluso allo stesso modo nell’aprile 1999, che " la presunta trafila " Zandvoort era " una pista inesistente " e " che non esisteva nessuna prova diretta della produzione di pornografia infantile a Zandvoort ". Detto in altri termini, Gerrit Ulrich non sarebbe stato che un isolato amante dei “frutti verdi ". Credibile ? A Zandvoort, la società informatica Cube Hardware, commercializzava notoriamente delle cassette pedoporno. I suoi responsabili erano in relazione con gli organizzatori di crociere di lusso, con tutto compreso, principalmente compresa la fornitura di minori, a bordo dello yacht Apollo. Si pensi che questo pollaio ambulante imbarcava i clienti a Bordeaux. Destinazione Olanda via Inghilterra. Sugli appunti \indirizzario di Gerrit Ulrich, noi abbiamo trovato dei contatti in Olanda, sicuramente. Ma anche in Francia (vedere l’articolo qui vicino), in GranBretagna, in Spagna, in Svezia,negli USA, in Bulgaria, in Ucraina, in Polonia ed in Lettonia. E referenze bancarie per l'Europabank for Reconstruction and Development, per la Banca Nationale d'Ucraina, per il Credito agricolo, per il Credito di Lione ed per la banca spagnola Banesto. Il fatto di figurare sul carnet d’ indirizzi di un criminale non fa certo di voi un complice manifesto. Ma quello privato di Gerrit Ulrich rivela un vasto campo di relazioni. Fatti così costituiscono gravi indizi sull’esistenza di reti internazionali. Pertanto nessuna investigazione seria internazionale sembra essere stata condotta. La rete Zandvoort resta sempre operativa anche adesso che leggete. Il caso Gerrit Ulrich è stato trattato come quasi tutti i dossier che l’hanno preceduto. Le reti pedocriminali ? Fantasie di giornalisti o di associazioni di sconvolti. Non esisterebbero che casi isolati. In Belgio, dopo l’allontamento del giudice d’istruzione Connerotte, l'inchiesta sul caso Dutroux è stata riorientata (come hanno voluto). Questa tende ormai a presentare Marc Dutroux come un perverso sessuale isolato. Un insabbiamento reale ed aggiornato per evitare che l’inchiesta arrivi troppo in alto. " Noi assistiamo probabilmente, ad un avvenimento di un nuovo concetto,quello della criminalità protetta o legittima ", scrive il giudice Connerotte al re del Belgio nel gennaio 1996. Si denuncia " il disfunzionamento giudiziario inserito in una veritiera istituzione " e che garantisce l’impunità dei criminali. Il giudice Connerotte era già stato sovraccaricato di due dossier molto delicati, di cui quello dell’uccisione del ministro André Cools. In questi giorni, la GranBretagna scopre con spavento l’ampiezza di un caso di sevizie a connotazione sessuale, inflitte a quasi 650 bambini in centri d’ accoglienza dei paesi del Galles. Sono state raccolte più di cento testimonianze. 80 adulti, sospettati, dovranno essere giudicati. I nomi di due deputati e di un membro della Camera dei lords sono stati pronunciati. L'assistante sociale che aveva osato denunciare queste pratiche era stata licenziata nel 1986. Questo scandalo è andato avanti 25 anni. Ciò sarebbe stato possibile senza una tolleranza di un certo tipo della pedocriminalità, come ne testimonia l’insufficienza della sua repressione ? Nel 1993, la Giustizia inglese aveva già dovuto trattare il caso Stamford. Questo multirecidivo, pastore spretato, era l’editore di una guida omosessuale, Spartakus, che forniva agli amatori ogni indicazione utile per fare del turismo sessuale al miglior prezzo. Il pastore Stamford ebbe la delicatezza di morire prima del suo processo, incriminato, ma libero, dopo quattro mesi di carcere preventivo. Crisi cardiaca, secondo la versione ufficiale. Allora se il caso della guida Spartakus implicava l’esistenza di una rete, gli inquirenti furono fermati alla morte del suo presunto e principale responsabile. Come nel caso di Zandvoort, denunciato dall’associazione Morkhoven, la caduta del pastore Stamford non è stata il frutto di investigazioni poliziesche. La denuncia era stata depositata da Terre des Hommes, che denunciava le attività di Stamford dopo... 1981 ! Cioè dodici anni di completa impunità e di sevizie sui bambini. Interpol confessa la sua impotenza. Il 7 dicembre 1999, nei suoi locali di Lione,dopo un colloquio sulla scomparsa e lo sfruttamento sessuale dei bambini, uno specialista d'Internet, Louis Alexander dichiarava : " Per rompere questa forma di criminalità esponenziale [sul Net - NDLR] i nostri metodi non funzionano più... " La spiegazione era molto stringata. Interpol si fermerà là dove delle associazioni senza mezzi come Terre des Hommes, Morkhoven e le Bouclier, arriveranno a dei risultati che la giustizia riconoscerà veramente? Il rapporto Campbell (voir l'Humanité del 8 febbraio 2000), discusso questa settimana al Parlamento europeo, a Bruxelles, conferma l'esistenza di una rete di spionaggio anglosassone, sotto l’egida degli Stati Uniti, capace di sorvegliare e di modificare le comunicazioni mondiali, telefono, fax e Internet compreso. Ma come mai l’Interpol non sarà più capace di sorvegliare e di neutralizzare delle reti di cui i principali attori sono già conosciuti e schedati dai servizi di polizia ? In Francia, la cancelleria e il ministero sono già stati sollecitati da parte nostra: noi non abbiamo avuto, fino a questo giorno,alcuna risposta. Esistono dunque delle connessioni dirette tra la rete Spartakus e lo scandalo attuale nei paesi del Galles? Noi l’ignoriamo. Ma noi possiamo rivelare che connessioni esistono tra la rete di Zandvoort e il caso Stamford. Niente di speciale. I pedofili recidivi formano tutto un microcosmo. Il non smantellamento di una rete prefigura l’apparizione più allargata di una nuova trama. Queste strutture che rinascono continuamente non mirano a soddisfare la stessa clientela altolocata e protetta? I bambini, ma anche le immagini dei loro stupri e delle loro torture, si vendono molto cari. Secondo l’espressione di un giudice belga " la pedocriminalità, è un giocattolo per soli ricchi ". Un giocattolo diventato molto sofisticato. In due decenni, si è passati dalle foto al vidéo poi al flusso d’ immagini senza frontiere su Internet, con una domanda crescente di immagini di bambini sempre più piccoli (certuni portano ancora dei pannolini) e scene di tortura reali,non finction. La pedocriminalità offre, del resto, un eccellente mezzo di ricatto su personalità, così piegate nel corso di " party sofisticati e di matrice pedoporno". Con l’evoluzione dei costumi, sarà sicuramente la sola pratica sessuale che permetterà di " tenere " degli uomini di potere in Europa. Un aspetto del problema che non è mai stato studiato e che potrebbe certamente spiegare l’insabbiamento di alcune procedure giudiziarie a carico dei soliti vip. Nel contesto dell’insabbiamento del caso Dutroux, e per rompere la legge del silenzio, una militante dell'associazione Morkhoven, Gina Bernaer, quarantun anni, assistente sociale,ha fatto arrivare al Cide (Comité international pour la dignité de l'enfant) a Losanna, in Svizzera, una copia del cd di Gerrit Ulrich. Lei ha egualmente rivelato di aver preso anche una cassetta di snuff-movie, un film senza trucchi, nel corso del quale la piccola vittima è stata uccisa. Il Cide non riceverà mai quel video. Gina Bernaer è morta. Un incidente d’auto di notte del sabato 14 novembre 1998, a quattro kilometri dal suo domicilio. Non si sono trovate tracce di frenate prima dell’impatto dell’ auto contro un ponte. Dossier sarà,come al solito per i volontari antipedo,archiviato senza alcun seguito. Cosa fare dei cd e dell’album fotografico che noi ci siamo procurati dall’associazione Morkoven? Non dovrebbero servire alla creazione di un database di dati accessibili agli inquirenti ed operatori sociali ? Non si trova quello che non si cerca (o non si vuole vedere). L'omertà che protegge oggi gli organizzatori delle reti prepara i crimini (ed i pedocriminali) del domani.
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Droit
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