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Droit
Fondamental
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ZANDVOORT/KOALA
Operazione Koala, derivazione della rete Zandvoort !
13 novembre 2007La principale rete in cui era implicato Sergio Manzola , è accennata nei documenti giudiziari italiani come facente parte dello "Schedario Zandvoort ", rivela Jim Cusack del giornale irlandese "Independent". La conta di due milioni di immagini di pedopornografia al momento dell'operazione " Koala", aveva dunque le sue radici nel 1988, quando Marcel Vervloesem scoprì che dei bambini si rompevano braccia e gambe nelle celle d'isolamento di un istituto psichiatrico ad Anversa. Il telefonista di un ospedale vicino pagava alcuni di questi bambini per immetterli in foto pedopornografiche. Quel caso lo condusse allo schedario " Zandvoort" nel 1998 con 90.081 vittime.
Nel 2002, ai tempi dell'operazione Hamlet, Interpol aveva sorpreso Pascal Taveirne, un abitante di Bruges, a scambiare dei video di violenze sessuali sulle sue figlie, con un chiropratico danese che possedeva un mezzo milione di schede pedoporno . Una nuova pressione delle polizie internazionali si rese necessaria perchè Taveirne fosse arrestato in agosto 2006, nel più grande segreto. L'Australia entrava in possesso di un film dove era violentata una delle sue figlie, film che era stato prodotto e distribuito da Sergio Marzola, un italiano di Ferrara possibile membro chiave della rete pedoporno Zandvoort.Nel settembre 2006, erano trascorsi otto anni dopo che Marcel Vervloesem, a nome della sua associazione Werkgroep Morkhoven, aveva mandato lo schedario Zandvoort al Re del Belgio e al Presidente del Parlamento Europeo. La stampa belga, che aveva mantenuto il segreto sull'arresto di Taveirne, annunciò alla grande con tamburi e trombe che Marcel Vervloesem era stato condannato per possesso di pedopornografia, nascondendo che si trattava dello schedario di Zandvoort, di cui il Re si era felicitato con lui d'averlo trovato e consegnato alla giustizia.
Taveirne sarà giudicato in gennaio in fretta, nel più grande segreto. Jim Cusack vi vede una riedizione del caso Dutroux, con la sola differenza che in Belgio, nessuno conosce il nome, il viso di Taveirne o la sentenza. La stampa belga non parla che "di un uomo di Bruges che avrebbe violentato sessualmente le sue figlie", mentre la stampa internazionale parla di Pascal Taveirne che è stato giudicato per i suoi crimini. Solo quelli che seguono questo sito si domandano se questi non è già stato liberato per buona condotta.
Il consiglio dell'Unione Europea aveva affidato uno studio sulla situazione dello sfruttamento sessuale dei minori. Lo studio era stato affidato a Childfocus che pubblicò il suo lavoro nel 2004, senza accennare minimamente a nessuno di questi casi. Delphine Moralis, una dei direttori di Child Focus ha detto: "Il Werkgroep Morkhoven belga è un gruppo di persone che pretendono di agire contro lo sfruttamento dei bambini. Loro fanno parte dei "fedelisssimi" che sono sorti dopo il caso Dutroux, e che fanno finta di rivelare pretese cospirazioni e reti pedocriminali."
Quwesti significa che la rete pedocriminale Spartacus non è morta, dice il Professor Gagliardi, ma ancora ben presente sotto altre spoglie: la mostruosa piovra si è riprodotta con più tentacoli. Il plancton apparso nel 1988, cioè dieci anni prima del caso Dutroux, è diventato una piovra di più di due milioni di immagini criminali e di cui l' appetito aumenta con gli anni,senza che il Consiglio dell'Unione Europea riesca a vederlo per bene.
Il lavoro delle polizie internazionali per lo smantellamento delle reti e la grande influenza di Michèle Coninsx, sostituto del procuratore del Re di Bruxelle nell'operazione Koala, è stato molto rassicurante dopo poco. E' tuttavia deplorevole che nulla garantisce che i pedocriminali non vengano discretamente rilasciati dai giudici locali, come è stato per Taveirne, dopo che loro beneficiano oltre al resto dell'anonimato.
Jacqueline de Croÿ
Anche incline, il 20 agosto 2006, quando le notizie sono arrivate di Italia in Belgio, inviato da SOS Antipalgio alla Fondation principesse di Croÿ e Massimo Lancelotti : Dall’operazione Hamlet all’operazione Video Child
Novembre 2007: I giornali belgi e la vita privata di Pascal Taveirne
Le tracce complessive di sevizie conducono all'arresto di cinque sospetti by Jim Cusak - 11 November 2007 - Independent.ie (Groupe du "Gardian")
Traduction libre - Source
L'operazione Garda per l'acquisizione di computer di cinque abusanti presumibilmente di bambini è iniziata almeno 6 anni fa, rivela Jim Cusack
Domenica 11 Novembre 2007, le tracce che hanno condotto alla porta di cinque uomini a Mayo, Westmeath, Wicklow, di Clare e di Galway, sono iniziate sei anni fa in Danimarca.
La polizia aveva arrestato un chiropratico di 45 anni che aveva abusato sessualmente di sua figlia di nove anni, ed in seguito inviato le immagini su un sito Internet gestito da una rete pedocriminale chiamata "Fun Club".
Dopo la fine degli anni 90, il Dr Lloyd Alan Emmerson di 45 anni, aveva utilizzato Internet per scambiare le immagini dell'abuso di sua figlia con altri 25 uomini che abusavano anche dei loro figli, o di piccole bambine a loro affidate.
In tutto, 65 ragazzine dai due ai 14 anni sono state scoperte che erano state abusate e sono state prese in carico nel 2002. Emmerson, trovato in possesso di mezzo milione di immagini, di film, di matrice pedoporno, è stato condannato a 30 anni di prigione.
Uno dei compagni con cui Emmerson scambiava immagini per mezzo del Fun Club chiaccherino -- una versione dei siti più popolari degli adolescenti come MySpace -- era Pascal Taveirne di Bruges in Belgio.
Taveirne stesso scambiava immagini di violenza sessuale ed altre forme di abuso sulle sue figlie, che allora avevano quattro e cinque anni, e le due erano certificate su il Fun Club come portatrici di una forma severa di autismo. In uno dei video scambiati su Internet, una delle bambine è stata sentita rivolgersi al suo aggressore chiamandolo "papà" con un accento chiaramente della zona del nord del Belgio, dove si trova Bruges.Per ragioni che restano oscure, Taveirne è scampato ai processi dell'epoca e le figlie sono state lasciate a lui. Lui ha continuato ad abusarle ed a violentarle.
Il Belgio ha più di 200 polizie locali, piuttosto di una forza integrata, come noi l'abbiamo qui in Irlanda.
Questa ha un record spaventoso in materia di inseguimento dei crimini di pedocriminalità, datante dall'inizio degli anni 1990, quando i pedinamenti ripetuti e le prove hanno finito per far arrestare Marc Dutroux -- che aveva rapito sei bambine ed assassinato quattro di loro. Dutroux anche lui ha filmato la violenza sessuale di giovani ragazze, che teneva prigioniere in una cantina costruita in modo speciale nella sua casa.Queste immagini erano tra la massa di immagini pedoporno messe sui siti uguali a quello del Fun Club.
Come Dutroux, Taveirne, ha continuato ad abusare di bambini, e per fortuna uno scenario così grave è stato portato a conoscenza delle autorità . Lui è restato in libertà -- continuando ad abusare le bambine fino all'agosto di quest'anno, quando è stato arrestato, messo in prigione a vista e le bambine prese in carico. I più recenti avvenimenti che hanno condotto a ciò sono cominciati l'anno scorso, quando la polizia nel Queensland, in Australia, ha arrestato nove uomini tra i 29 e 64 anni e controllato un totale di 188 crimini di abuso sessuale e di possesso di immagini di sfruttamento sessuale di bambini. Più di due milioni di immagini di sfruttamento sessuale di bambini sono state requisite.
La polizia del Queensland faceva notare che molte immagini erano state prodotte in Europa. Loro hanno inviato le immagini e gli schedari delle loro inchieste all' Interpol, che ha distribuito il materiale alle forze di polizia europea. L'operazione su scelta dell'UE è stata nominata "Koala" in ragione delle sue origini in Australia.
L'operazione dell'UE ha ugualmente condotto all'arresto in autunno scoso in Italia di Sergio Marzola, di 40 anni, un fotografo e webmaster. la Polizia italiana ha scoperto che Marzola aveva preso contatti su Internet con Taveirne l'anno scorso e l'aveva incontrato in un albergo a Bruges. Tra le prove depositate contro Marzola, la polizia italiana dice che lui ha pagato € 250 perchè Taveirne lasciasse filamre le sue figlie con idumenti intimi, poi € 500 per filmarle nude, poi € 750 perchè Taveirne violentasse una di loro durante un filmato.
Marzola vendeva le immagini sui siti Internet la cui esistenza è conosciuta solo dai pedocriminali. Loro stanno sul sito solo qualche minuto, vedono per brevissimo tempo e per prendere contatti, poi scompaiono nelle "'chat" private per concludere gli affari.
Gli italiani sono restati allibiti nell'apprendere che Taveirne era stato inquisito dalla autorità belghe, ma era rimasto libero ed aveva l'affido delle figlie.
Gli italiani sono stati taglienti sulle scusa date dai Belgi, che sembrano negare che qualche loro cittadino sia implicato in qualche rete pedocriminale, e valuta che la moltitudine di immagini scambiate sul web siano solo collezioni private.
Il fatto che Taveirne fosse stato nominato in Italia, quando gli era stato offerto l'anonimato in Belgio ha anche sconcertato gli Italiani. Secondo i documenti trasmessi dal Belgio ai procuratori Italiani , Taveirne ha detto alla polizia che i pagamenti che lui ha ricevuto per cinque ore durante le quali le sue figlie erano filmate con lui erano uguali ai soldi che riceveva per due settimane di lavoro. La sua sposa, che è stata egualmente arrestata, ha afferamto che la biancheria che lei ha fornito alle bambine erano simili ai costumi estivi.
La polizia Italiana ha arrestato Marzola il 16 agosto quando lui stava emigrando in Ucraina, dove aveva comperato una casa ed uno studio nella città di Karkov. Tra i suoi bagagli c'era un guarda roba con 500 capi di biancheria intima di "piccola taglia'';centinaia di DVD di maltrattamenti e violenze sessuali di bambini ; Materiale informatico; archivio di 30000 indirizzi elettronici e di avvisi; computer e videocamere; e € 100000 in piccola taglia. La polizia italiana pensa che Marzola partiva per l' Ucraina perchè quel paese è diventato un centro di pedocriminali alla ricerca di vittime occidentali da abusare e vendere su Internet.
Tra l'altro quest'anno, un rapporto delle Nazioni Unite nominava l'Ucraina come uno dei peggiori paese del mondo per lo sfruttamento sessuale dei bambini e delle ragazzine. Predatori sessuali fanno apertamente pubblicità per dei modelli "Lolita", pagati anche poco come € 30 per seduta -- circa la metà di un salario mensile medio. Povertà e reti molto organizzate nella tratta degli esseri umani (in particolare per il commercio sessuale), assieme ad una vasta corruzione governativa ha trasformato questo paese in un rifugio per pedocriminali.
L'ONU ha notato che la domanda apparentemente insaziabile in Europa occidentale e in America del Nord d'immagini pedoporno di giovani ragazze di razza bianca è un'attrattativa in più per questi predatori.
Marzola è incriminato per lo sfruttamento di 30 siti Internet destinati alla vendita ed allo scambio di immagini pedoporno. La polizia ha trovato che lui chiedeva da 200 a 400-euro per ogni trattativa. I clienti potevano chiedere certi tipi di sevizie, o di pose, o di quali vestiti mettere.
Tra le immagini delle due bambine di Taveirne, una era in posa davanti ad un manifesto che loro avevano disegnato. Questa era coperta di disegni infantili di farfalle e di cuori, su cui era scritto: «voor Sergio" (per Sergio).
La principale rete di cui Marzola è indiziato di aver pubblicizzato è scritta nei documenti giudiziari italiani come facente parte dello schedario " Zandvoort ". Le prime tappe dell'inchiesta si sono concentrate sull'identificazione delle più vittime possibili di questa rete, e sono state trovate 23 ragazze che sono state prese in carico. Il mese scorso, Interpol e Europol (l'agenzia di polizia dell'UE) ha distribuito il dettaglio dei pagamenti con carte di credito di più di 2500 presunti pedocriminali del dopo rete di Zandvoort.
Cinque dossier sono stati inviati a Garda, che ha effettuato una settimana dopo dei raid e preso dei computer ed altro materiale.
Questa rete funziona allo stesso modo che la rete "Landslide", manovrata dal Texas, che è stata scoperta dal Servizio postale degli Stati Uniti nel 2002 e ha condotto all'arresto di circa 100 uomini in Irlanda, ivi compreso il giudice Curtin de Kerry e Tim Allen, marito della celebre cuoca Darina Allen.
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