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Zandvoort - Presse internationale - Italie

La banda offriva i suoi video in tutto il mondo attraverso Internet ed e-mail

Pedofili online retata in Olanda

La Republica

BONN - "I nostri investigatori e agenti speciali hanno già conosciuto in servizio i crimini più atroci, ma quando hanno visto quelle riprese sui dischetti da computer e quelle foto non credevano ai loro occhi. Roba più orribile di quanto non si possa immaginare: bimbi di uno o due anni violentati nel modo più brutale, drogati, torturati... mai avevamo visto tanto orrore". I portavoce della polizia olandese non nascondono lo sgomento: quella che è stata scoperta a Zandvoort, l'elegante località balneare a un passo da Amsterdam, è forse la più vasta rete di pornografia per pedofili nel mondo. In partenza dall'Olanda, offriva ovunque i suoi video su Internet, guadagnando almeno quattro milioni per ogni esemplare venduto. La caccia ai mostri continua: un uomo e due donne sono stati arrestati ieri sera mentre cercavano di distruggere prove, e polizia e Koninklijke Marechaussée (i carabinieri olandesi) hanno lanciato i loro migliori reparti nelle ricerche degli altri membri della gang di Zandvoort. Secondo i media olandesi, i criminali avevano una base anche in Italia, che però sarebbe stata chiusa. Ancora una volta l'Europa ripiomba nel terrore dei pedofili assassini, come quando i crimini di Marc Dutroux e le sue complicità altolocate scossero il Belgio. Alla scoperta si è giunti grazie ai volontari della Morkhoven, un'associazione civica di lotta alla pedofilia, creata a Bruxelles sull'onda dell'indignazione e del trauma per le piccole vittime di Dutroux. Un membro della banda di Zandvoort, che probabilmente pentito o disgustato dai crimini si era deciso a confessare, aveva contattato Morkhoven fornendo alcuni esemplari dei dischetti e delle foto. Poco dopo, l'uomo sarebbe stato ucciso in Italia dalla gang decisa a punire il "traditore".

A che punto sono le indagini, e quanti complici avevano i criminali di Zandvoort nel mondo? Gli inquirenti olandesi si sono chiusi nel più assoluto riserbo. Berlino, scrivono i quotidiani popolari tedeschi, è l'altra grande stazione della rete internazionale dei pedofili. L'indagine sarebbe partita dall'assassinio in Italia di un cittadino olandese, tale G.Ullrich. E' lui il criminale pentito che aveva messo i militanti antipedofilia belgi sulla strada giusta? Le autorità olandesi tacciono, ma secondo i giornali un uomo - del quale vengono fornite solo le iniziali, R.v.d.P., sarebbe in prigione in Italia, indagato per l'assassinio di Ullrich.

Tutto era comunque filato liscio per i produttori dei video dell'orrore, fin quando, al primo mattino di mercoledì, gli agenti speciali olandesi armati hanno fatto irruzione nell'anonimo appartamentino con vista sull'esclusivo lungomare di Zandvoort. "La centrale del crimine era in uno dei tanti palazzoni dove molte famiglie olandesi e tedesche hanno la loro casa di vacanze".

Nascosta dalla normalità circostante, la banda operava tranquillamente vendendo in tutto il mondo: aveva clienti negli Stati Uniti come in Russia, in Israele come in Germania. S'indaga anche su possibili contatti della la banda di Zandvoort con Warwick Spinks e il suo complice "Edward", i due pedofili criminali inglesi arrestati di recente a Hoofdorp, in Olanda, per aver filmato stupri, torture e uccisione di almeno cinque bambini.

Da dove vengono, o venivano, i poveri bimbi violentati per produrre il materiale porno? E ora sono ancora vivi, o sono morti di sevizie? La polizia non risponde. L'indignazione di politici e osservatori è unanime, anche in Germania: "quei criminali meritano il massimo della pena", ha detto Otto Schily, ministro-ombra della Giustizia della Spd.

(18 luglio 1998)

 
Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu