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Childfocus
e l'usufrutto dei sussidi
A seguito della domanda
parlamentare nel quadro dell'utilizzazione dei fondi europei a dei fini
diversi da quelli per cui erano stati elargiti, Childfocus e la Federazione
Europea dei Bambini Scomparsi e Sessualmente sfruttati hanno dato la loro
contabilità ad Aldo Patriciello, membro della sezione antifrode.
Più di tre milioni di euro in donazioni e sussidi ricevuti sono
stati distribuiti all'anno in spese ed parcelle, con priorità ai
viaggi e ad una biblioteca sulla pedocriminalità. Nel 2005, la
carità pubblica ha avuto 42.005-euro di profitti netti, dopo aver
scontato 52.714-euro per la "svalutazione dell’attivo netto".
All'origine,
Il Consiglio di Europa aveva chiesto uno studio sulle organizzazioni europee
attive nella ricerca dei minori scomparsi e sessualmente sfruttati. Childfocus
creava dunque la Federazione Europea dei minori scomparsi e sessualmente
sfruttati, e la missione fu affidata a loro.
Si dimostrò
che in Romania, quattro organizzazioni erano state iscritte a loro insaputa
ed presentate con obbiettivi diversi dai loro. Il collaboratore Rumeno
di Childfocus diceva di avere un "accordo speciale" con la polizia,
specificando che non avrebbe mai aiutato le vittime se non su domanda
della polizia stessa, ma la polizia non aveva mai chiesto nulla. In poche
parole, loro non hanno mai assistito delle vittime. Il
caso aveva provocato una grande risonanza specie in Italia, dove le organizzazioni
più rinomate erano assenti dall'inquadramento nella Federazione,
e l'associazione collaboratrice italiana era stata messa in piedi cinque
settimane prima del lancio del progetto.
Childfocus
non rispondeva alle richieste di rendere conto dei fondi europei, secondo
la correttezza di ogni beneficiario di questi fondi verso i popoli europei,
che pagano questi fondi nelle loro tasse. L'associazione "Troviamo
i Bambini" contattò una parlamentare italiana, che mise in
allarme Mr Patriciello. Childfocus e la Federazione Europea dovettero
allora mostrare la loro contabilità.
Delle due
organizzazioni, Childfocus portò via la più grossa fetta
della miniera d'oro e si dimostro la principale fonte di finanziamento
della Federazione Europea con la quale ha in comune i fini,il presidente,i
locali,la linea telefonica, cioè tutto salvo la contabilità.
Dei
3.023.005-euro di sussidi e donazioni ricevuti nel 2005, Childfocus stanzia
circa 84.5% (2.544.725-euro) in stipendi, onorari, spese di rappresentanza,
viaggi ed aiuti specifici, per circa 2,5% (78.854-euro) in campagne d'informazione,
ciò che include smaccatamente la pubblicità per vendere
i loro prodotti. Il
resto è speso in materiale vario, forniture, disegni, registrazioni
di marchi depositati, affitti, posta e telecomunicazioni. In due anni,
una somma di 95.648-euro (3.9 milioni di FB) è stata spesa in documentazione.
Questo impiego di soldi sembra giustificato dalla biblioteca sulla pedocriminalità
messa a disposizione del pubblico a Bruxelles, ciò che non è
di grande aiuto ai minori che sono prostituiti nei bordelli.
Non una spesa
era citata per la ricerca di minori scomparsi pur essendo la domanda parlamentare
originale relativa all'utilizzo dei fondi europei "Daphné",
Childfocus rispose che l'obbiettivo di questo programma non si fermava
solo alla ricerca dei bambini scomparsi. Questo è vero, perchè
l'obbiettivo iniziale di Daphné era di dare alla società
civile i mezzi da mettere in atto per evitare dei nuovi casi Dutroux,
mentre i fondi sono stati poi utilizzati nella lotta contro la violenza
sulle donne,i minori ed i gruppi a rischio. L'obbiettivo
di Childfocus, assieme alla "Federazione Europea dei Minori scomparsi
e sessualmente prostituiti", è di cercare questi minori. Una
richiesta di sussidio di tali ONG non si accorda quindi che nell'aiutare
a raggiungere i suoi scopi e null' altro.
Daniel Cardon,
presidente di Childfocus, aveva spiegato alla Fondazione Principessa de
Croÿ ed al Werkgroep Morkhoven che la mancanza di assistenza a sei
bambini caduti nelle ragnatele delle reti pedocriminali Nihoul/Nigeria,
ed alle vittime della rete réseau Zandvoort, che contava 90.081
bambini nel 1998, era solo una questione di priorità. Oggi
si è sicuri che queste priorità si sono riassunte nel comperare
una biblioteca e vendere portachiavi,coniglietti e palloncini, quando
erano richieste misure urgenti per impedire che degli adulti continuassero
a convincere dei minorenni chiusi in istituti fiamminghi a fuggire in
Olanda,dove la gran parte era forzatamente avviata alla prostituzione.
Se alla mancanza
di prevenire lo sfruttamento sessuale dei minori e di prender parte alla
ricerca di quelli che scompaiono, l’UE potrebbe accontentarsi del
2,5% delle campagne di informazione e di pubblicità per vendere
delle cianfrusaglie? Ed anche accetterà che gli sforzi siano solo
impiegati per far fruttare interessi sui fondi ricevuti,rigettando in
pieno l'assistenza a dei minori in pericolo?
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