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NON LUOGO A PROCEDERE ZANDVOORT/FRANCIA [07] A CHI DI COMPETENZA: CIO' NON VI SERVIRA' A NULLA PER POTER AMMAZZARE MARCEL VERVLOESEM. LUI CI HA INSEGNATO I SEGRETI DELLA VOSTRA RETE, ABBASTANZA PER SAPERE DOVE CERCARE LE RISPOSTE ALLE NOSTRE DOMANDE. LE IDENTIFICAZIONI - GLI EDITORILa base della rete pedocriminale di Zandvoort -
i clienti - sono gli editori di riviste pedopornografiche vendute
esclusivamente nei sexy shop o in abbonamento Il mercato era essenzialmente
tenuto dagli Stati Uniti, fino alla rivoluzione sessuale del maggio
68. Il mercato europeo si è sviluppato nel 1970, poi ha preso più
dell' 80% della produzione mondiale, con 400/500 riviste.
Il numero di riviste diminuì nella metà degli anni 80, quando la moda dei "figli dei fiori" fu superata dalla moda "punk". C'era una media di 11 nuovi minori per pubblicazione, ciò che rappresentava circa 500 minori per rivista settimanale, da dove la necessità degli editori di ricorrere a manovalanza esterna. Il possesso di tali foto era legale in Olanda, quando Gerrit Ulrich, di nazionalità tedesca, stabilì il suo domicilio sociale della sua rete nella città portuale di Zandvoort. Lui lavorava col suo amante, Léo Van Gasselt, che faceva da contabile. Loro lavoravano soprattutto per la loro clientela principale di riviste danesi. Internet rivoluzionò il mercato. Loro aprirono una rivista informatica, il Cubo Hardware. Loro offrivano sette categorie di foto, accessibili sul loro sito Internet per pacchetto, per un abbonamento annuale, di cui il prezzo variava secondo la pericolosità dell'acquisto. Il costo di un pacchetto di foto di prima scelta era di 6000 euro l'anno, poi diminuiva coi pacchetti successivi. Queste offerte erano pagate con bonifico bancario alla destinazione di "Apollo", che era il nome del sito di Internet di Ulrich. Questi pacchetti di foto rappresentanti dei bambini potevano appartenere a diverse categorie delle medesime:
La foto di un bambino, anche vestito, nono può essere pubblicata in una rivista esclusivamente venduta nei sexi shops, o sui siti Internet destinati alla propaganda della pedofilia, anche se con il consenso (?) del minore, perchè è troppo giovane o giovanissimo per giudicare l’impatto che tutto questo potrà avere sulla sua vita di adulto. Lo stesso vale per i loro genitori che non sono autorizzati a dare questo genere di autorizzazione. Nel 1992, la produzione era prevalentemente di scene tra giovani con una prevalenza del 75% di ragazze e di un 90% di maschi, ciò che non avrebbe suscitato inizialmente controllo, se non fossero state introdotte scene di un 25% di fanciulle ed un 10% di ragazzi oggetto di gravi sevizie e poi anche di uccisioni brutali. La produzione e diffusione di tali foto è passibile di avere conseguenze penali per i motivi più disparati che variano dallo sconvolgimento della vita privata , la corruzione di minore, l'agressione sessuale, lo stupro, la tortura, l'omicidio e l'associazione a delinquere. I veri casi non sono mai stati presi sul serio. Nel corso degli anni, i clienti di disinteressavano degli giochi erotici tra giovani, per apprezzare di più le gravi violenze. Ci sono tre tipologie principali di criminali. I primi sono i professionisti della pornografia, che sanno di essere nell'illegalità quando abusano di un minore. La seconda categoria è data dai sessantenni ed oltre che continuano a credersi in diritto di drogare dei minori per fotografare degli abusi sessuali e venderli. La terza sono delle ex vittime anziane, che hanno continuato a vivere nella criminalità organizzata e la prostituzione, sovente sono ricattate e anche per pagare il prezzo della loro tossicomania alla quale sono stati avviati. Loro sono inizialmente delle vittime, ma quando commettono dei crimini, loro devono rispondere di ciò che hanno fatto, anche se ciò non è giusto accomunarli coi loro padroni.
Si è molto parlato dello yacht di Ulrich, ma questo non era solo un battello\borrdello. Tutte le famiglie olandesi hanno un battello, come tutti i bambini hanno una bicicletta. Vivere a Zandvoort senza yacht può essere sospetto. Se si può essere certi che Ulrich ha condotto dei minorenni e degli amici sul suo battello, il suo guagagno principale consisteva nel raccogliere delle foto. Lui ne aveva bisogno più che mai, e molto diversificate e l'ambiente marino gliene dava la possibilità. L'inchiesta francese su 3% del dossier fa sembrare che la rete era composta da una quarantina di persone, principalmente editori di riviste e produttori di film\video pedopornografici. Il costo dell'abbonamento annuale del pacchetto non lascia supporre che l'editore si accontentasse di pubblicare solo qualche foto, e ciò ha prodotto l'incompletezza del dossier. Se Piccolo, la rivista danese e miglior cliente, pubblicava una decina di foto del sito Apollo in alcune settimane, è anche chiaro che il medesimo non si accontentasse solo di due clichè per le pubblicazioni delle tre settimane successive . Una trentina di pubblicità per film\video pedopornografici mostravano che erano anche specializzati anche nella pubblicità. Le foto non erano gratuite, loro si assicuravano un servizio di fotomontaggio, che arrivò a moltiplicare le immagini, cambiando il corpo ed il viso. E' il caso eclatante di Katrien De Cuyper, di cui il viso è stato piazzato sul corpo di un minore nudo. E però, contrariamente a quanto detto ad alcuni genitori, il fotomontaggio di un viso su un altro corpo è una tecnica molto cara, che non è adattabile ai video. L'abuso sessuale del minore sarà il crimine più
grave,ma pagare degli imbecilli, dei pazzi e dei drogati per abusare
dei bambini per avere dei soldi è ancora più grave. Come si fa allora
a perseguire questa pedocriminalità se molti editori di questi foto
criminali sono stati identificati dalla polizia francese, ma nessuno
di questi è stato perseguito?
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