Il
Comandante Zarmaev rivela la procedura "assassinio
alla catena" Jacqueline de Croÿ,
9 mai 2011
|
Le Commandant Arbi
Zarmaev, entouré de Jan Boeykens et Jacqueline de
Croÿ. Le trou dans sa chevelure est l'endroit où
il a été scalpé |
L’emozione e la gioia di vedere il 26 aprile 2011 di
vedere il Comandante Arbi Zarmaev uscire vivo dalla prigione
di Bruges è immensa. Lui è unio dei rari capi della guerra,
scampato al genocidio dei ceceni. Lui è il solo che è
stato liberato dalle zone di "sicurezza speciale
individuale" delle prigioni belghe, in stato di scoprire
ciò che succede là dentro. Lui ha una esito di ferita
in testa di 3cm di diametro, è inoltre molto sciupato
per la disidratazione e coperto di cicatrici dalla testa
ai piedi e ciò sarebbe esito di autolesionismo secondo
il medico della prigione.
Almeno tre prigioni belghe sono provviste di un blocco
chiamato SS (sicurezza speciale), di cui una segreta nella
prigione di Hasselt. Il "secreto di stato" ha
così potuto essere conservato, perche questo blocco SS
era riservato ai detenuti condannati all'ergastolo per
assassinio o violenze seriali su minori, che sarebbero
stati evitati verosimilmente se la giustizia avesse fatto
il suo dovere, dunque senza alcuna possibilità di essere
liberati in vita. Il blocco SS di Lantin è stato chiuso
in seguito ad uno scandalo nel 1987 e 1988, in virtù di
una decisione del Consiglio di Stato, ma non sono stati
chiusi gli altri. Jo Vandeurzen, l’ex-ministro della Giustizia
gli ha dato un " inquadramento ufficiale" nel
2008. Solo 15 celle SS nella prigione di Lantin e 10 celle
SS nella prigione di Bruges sono state autorizzate a restare
aperte. Non si conosce cosa c'è ad Hasselt, perchè un
anno di detenzione là non ha permesso di scoprirlo.
Stefaan De Clerck, il successore di Vandeurzen, ha riservato
tre delle celle di punizione ai rifugiati politici ceceni
in attesa del loro giudizio, comn la motivazione della
loro pericolosità. Il primo è arrivato due anni fa con
un cancro ed è stato lasciato senza cure mediche. C'è
ancora con il corpo rattrappito dai dolori. I magistrati
lo convocano ogni due mesi, e gli fanno presente una nuova
doverosa inchiesta che gli rimanda il processo alle calende.
Il Comandante Zarmaev vi è stato come detenuto un anno
e non era previsto che uscisse vivo. Il terzo ceceno,
che ha perso le gambe nell'ultima guerra, vi è ancora
imprigionato con sofferenze terribili, divieto di vederlo
come è trattato vista la pericolosità di una fuga con
la sedia a rotelle.
Le celle SS sono ispirate allo "zoo elettronico
australiano", che è stato chiuso nel 1975 per una
precisa violazione del rispetto ai diritti umani. Queste
non superano i cinque 5m² e qualche millimetro, costruite
per il massimo peggioramento di chi ci vive con la riduzione
dello spazio e della luce. Queste sono divise in due da
una inferiata, quelle di Hasselt diagonalmernte per formare
una gabbia triangolare.
La larghezza del letto è quella di una barella, circa
65 cm. Il detenuto non ha il diritto di avere un tavolo
o una sedia per scrivere una lettera. Le celle di Bruges
hanno in realtà una larghezza di 1m40 de large su 3m60
di lunghezza. "queste sono meglio", dice il
comandante perchè si può camminare lungo il bordo del
letto." Le finestre di Hasselt sono piccole in vetro
trasparente, salvo nelle "celle SS di punizione",
la cui sola differenza è il vetro opaco. La punizione
quindi è la privazione della luce. Le finestre di Bruges
sono "migliori" perchè sono più grandi, ma in
vetro opaco dietro un muro bianco. La televisione di Hasselt
funziona, non quella di Bruges che c'è per bellezza. I
servizi igienici sono fatti in modo che un guardiano può
vedere quello che succede ed in modo che il guardiano
può chiudere l'acqua in modo che l'odore degli escrementi
resta nella cella.
Il primo elemento duro del regime SS è un "isolamento
sensoriale progressivo" secondo le prigioni e "
applicato individualmente", che priva di nuovo il
detenuto del diritto di comperare degli alimenti commestibili
accessibili agli altri detenuti. Loro sono privati dunque
della frutta, legumi freschi, latticini, acqua minerale.
I mussulmani sono egualmente privati dalle proteine, perchè
il regime normale dà solo un quarto di salsiccia di maiale
al giorno. Visto il pericolo delle evasioni, loro ricevono
tutti i giorni lo stesso puré di patate con qualche fagiolo
verde. Visto la loro pericolosità, il regime SS normale
di Bruges li priva del pane del mattino. Loro ricevono
solo del caffè senza zucchero.
Considerando che " loro non hanno nulla da perdere
e sono pronti a tutto", è loro vietato ogni impegno
stimolante 23 ore su 24, come la lettura o il lavoro.
A Bruges, lo spazzolino da denti, il dentifricio, le foto
di famiglia, le pantofole, i giornali, la radio, la televisione
ed anche gli orologi sono considerati degli stimolanti.
Il prigioniero ha il diritto di prendere aria un'ora
al giorno in una gabbia a cielo aperto di due metri per
tre. Lui non ha così modo di fare esercizi all'aria aperta.
Lui in effetti aveva anche le caviglie incatenate in modo
di limitare i suoi passi a 30 cm e i polsi ammanettati
dietro la schiena fatta eccezione per quelli senza gambe,
beninteso. "loro chiudono le manette al massimo",
dice il comandante. "ciò fa molto male". Loro
dunque hanno il diritto di un'ora quotidiana di tortura.
Il regime da il diritto ad una visita di un'ora dietro
un vetro, ciò che vieta loro di abbracciare i loro bambini,
ma non senza due piccole sedute di tortura. La procedura
per lasciare la cella è concepita in modo di prevenire
ogni contatto fisico senza un accordo preliminare con
le guardie stesse. Se il detenuto accetta di uscire, lui
deve mettersi con le spalle all'inferiata, di fronte a
due spazi, uno che permette alla guardia di chiudere le
manette delle mani dietro il dorso, l'altro per incatenargli
i piedi. La porta con l'inferiata e la porta principale
della cella possono essere aperte se non quando è impossibile
al detenuto di non prendere delle botte. Le manette sono
tolte per l'ora della visita, poi rimesse con una piccola
seduta di tortura gratuita al ritorno nella cella.
Questo regime, esclusa il chiudere in modo sadico le
manette, non è tollerabile che per dei pazienti psichiatrici
violenti ed incontrollabili in un centro medico. La legge
e l’ordine dei medici prevedono in effetti che questi
soggetti non possono stare che in un centro che assicuri
un personale infermieristico e qualificato in cura psichiatrico,
ed in numero sufficiente. Pertanto, dei funzionari senza
formazione da medico condannano dei presunti innocenti,
nella credenza loro di un processo d'intenzioni, ad un
regime che non è tollerabile se non in un centro medicalizzato.
Il Belgio rifiuta di individuare un tale centro, perchè
vuole mettere i "pericolosi terroristi" allo
stesso regime dei pazienti psichiatrici.
Il direttore della prigione è il solo autorizzato a richiedere
l'apertura della prigione e soprattutto della porta di
una cella per una estradizione non volontaria, o entro
le10.00 di sera e 6.00 del mattino, in virtù della legge
sulla protezione della vita privata. La procedura prevede
che lui debba aver personalmente constatato una questione
di forza maggiore per ordinare l'apertura della porta.
Una sicurezza supplementare è assicurata al detenuto per
la presenza obbligatoria delle sei guardie. All'origine,
il detenuto poteva chiudersi nella sua cella, in modo
che bisognava chiamare un fabbro per aprirla. Il "quadro
legale" ideato da Vandeurzen ha disattivato tutto
quanto.
Le equipe d'intervento "ricevono un trattamento
speciale di un mese ed una prima mensilità di 150 euro
per la pericolosità della loro missione". Si tratta
in realtà di una soluzione per selezionare delle squadre
di sei guardie, che assicurino la segretezza della procedura.
Il direttore della prigione di Bruges ha motivato l'apertura
della cella del Comandante Zarmaev una notte in novembre
2009, per una minaccia "verso delle guardie".
Ora, la procedura vieta alle guardie di aprire le porte
alla notte ed il regime SS non permette loro di lasciar
uscire un detenuto senza che abbia i piedi incatenati
ed i polsi ammanettati dietro la schiena. E' dunque tecnicamente
impossibile ad un detenuto sottoposto al regime SS di
minacciare chiunque.
La procedura vuole che il direttore abbia constatato
di persona una ragione di forza maggiore che obbligava
l'équipe d'intervento per "controllare il detenuto
che minaccia la guardia", dunque dopo che una guardia
avrebbe violato la vita privata del detenuto. Siccome
il direttore ha avuto paura della forza del comandante,
lui ha raddoppiato l'equipe d'intervento, cio che prova
un progetto calcolato già da prima. Sono in effetti previste
due equipe, mentre la prigione non ne impiega che una
per volta. Perr "contenere il comandante che minacciava
la guardia", dodici uomini hanno riempito la sua
cella, l'hanno coperto col materasso, gli hanno rotto
tre costole e l'hanno continuato a picchiare fino a fargli
perdere coscienza.
Il Comandante Zarmaev è stato condannato il 21 novembre
2009 a nove giorni di "cella d'isolamento punitivo",
con una semplice T-shirt, in una cella senza riscaldamento,
senza coperte, senza poter avere i suoi vestiti d'inverno,
con tre costole rotte, in modo che si sono saldate in
malo modo.
Il regolamento prevede che il medico assicura che la
punizione decisa dal Consiglio Disciplinare non debba
causare disfunzioni alla salute del detenuto. Lui accompagna
così la vice-direttrice tutti i giorni, pere oservare
i prigionieri ed assicurare che la salute singola permetta
la prosecuzione della punizione. Uno psichiatra è impiegato
a tempo parziale all'ospedale St Jean di Bruges, l'altro
tempo parziale alla prigione. E' stato dunque un medico
che ha autorizzato un secondo giorno di punizione, il
1° dicembre, quando la temperatura era scesa sotto i cinque
gradi dopo due giorni.
Il comandante ha avuto l'opportunità di domandare a queste
guardie perchè loro facevano cose simili. Loro gli hanno
risposto che gli ordini" arrivavano dall'alto"
; che era il loro lavoro ; che così loro si guadagnavano
da vivere".
Lui non ha trestimonianze per provare ciò che ha passato,
ma le tre costole rotte ricongiunte malamente come sbaglio
di un intervento chirurgico necessario ed il regolamento
SS che avvisa che una guardia non può essere minacciata.
In più si constata che la procedura applicata è dettata
dalla legge che vieta di mantenere un regime di punizione
sopra i due mesi "salvo se uno è recidivo e deve
essere rieducato". Ed è il caso del Comandante Zarmaev
che è stato tenuto 23 mesi in regime di isolamento SS.
Lui è stato trasferito alla prigione d’Audenarde il 5
gennaio 2010. Il 12 gennaio 2010, quattro poliziotti federali
di Bruges sono arrivati a cercarlo alle 9 del mattino
per condurlo al processo al tribunale di Gand. Loro lo
hanno ammanettato con le mani dietro la schiena, coi piedi
incatenati, messi degli occhiali per oscurare la vista,
incappucciato e fatto salire su un veicolo. Loro poi l'hanno
picchiato duramente perchè pregava a voce troppo alta,
poi ricondotto tutto insanguinato alla prigione di d’Audenaerde
20 minuti più tardi, dove il medico gli ha dato sette
punti di sutura. Durante questo tempo, lui è stato condannato
a 15 mesi di detenzione per un furto con percosse e ferite
d'arma bianca che la vittima, un altro ceceno aveva attribuito
ad un albanese.
Questa volta qui, il regolamento dimostra che gli ordini
arrivano direttamente dal ministero di Bruxelles. In effetti
la procedura non è stata rispettata e solo la direzione
dell’amministrazione penitenziaria è in diritto di modificarla.
I trasferimenti sono fatti secondo l'organizzazione del
luogo di pena e quello di destinazione. La direzione generale
ha dunque dato ai funzionari di Bruges una missione appartenente
ai funzionari d’Audenarde e di Gand, e per conseguenza
di non poter convalidare il falso sbaglio di procedura
organizzata dal solito ministero per tenere quella detenzione
arbitrariamente .
Il Comandante Zarmaev è stato inviato alla prigione di
Hasselt nel marzo 2010, dopo che il suo stato di rifugiato
politico gli è stato tolto. Lo psichiatra lo osserva un
minuto solo e diagnostica uno stato di schizofrenia acuta,
senza fargli una domanda. Gli ha prescritto l'integrazione
di un antipsicotico, del CLOPIXOL (zuclopentixolo) nel
cibo e nel caffè.
Il comandante ha capito di essere così drogato con effetti
secondari, che provocavano vertigini, tremori ed anche
idee suicidarie in breve tempo. Lui ha così deciso di
mangiare solo pane secco ed acqua piuttosto delle pietanza
con quell'antipsicotico, conosciuto come appartenente
alla categoria degli antipsicotici somministrati nelle
prigioni russe per spingere all'autodistruzione di sè.
Lui è stato affamato, devitaminizzato e con decalcificazioni
provocate coscientemente dal divieto di accordargli il
diritto di tutti i prigionieri ad acquistare frutta,legumi
e latte allo spaccio. Il medico ha mantenuto il divieto
di comperare un arancia o una mela, anche quando le ossa
del suo collo erano evidenti e sporgenti. Siccome non
riuscivano a drogarlo, lui,il medico,ha prescritto di
fargli tirare delle freccette imbevute di antipsicoltico
long terme, una volta la mese, da gennaio, con una rivoltella
normalmente usata in medicina veterinaria.
De Clerk si è autosomministrato il potere assoluto di
dittatore ordinando la deportazione del comandante Zarmaev
in Russia l' 8 marzo 2011, quattro giorni dopo che un
tribunale aveva dichiarato la richiesta russa illegale,
senza che lo stesso chiedesse il parere della Corte di
cassazione. I giudici russi negoziano pene di morte con
soldi o altro. Il fratello di un rifugiato ceceno deportato
da De Clerck ha potuto ridurre la pena di cinque anni
di prigione contro il pagamento di 20.000 euro.
IL dittatore contava sulla morte del comandante, in modo
di raggiungere ciò che prevede il Consiglio di Stato che
avrebbe pronunciato l'estizione della pratica. Degli uomini
con la testa rasata e tatuati, ma in uniforme di guardie
sono venuti a cercarlo per la visita del fratello, il
15 aprile. Si sarebbe trattato verosimilmente di detenuti,
perchè le guardie non son mai tatuate in nessun modo,
inoltre questi conoscevano perfettamente le procedure.
Gli hanno messo le manette, chiuse fino al massimo per
provocargli acuti dolori e l'hanno fatto uscire dalla
cella. Lo hanno sollevato sulle braccia dietro la schiena
per farlo piegare dai dolori, e dato un calcio per farlo
cadere in terra. Loro poi l'hanno riempito di botte fino
a fargli perdere conoscenza.
Il comandant Zarmaev è allora stato punito con nove giorni
di isolamento per aver provocato" un conflitto tra
le guardie mettendosi sopra i vestiti uno dopo l'altro
in modo di essere sanzionato al fine di non essere estradato
in Russia". Lui sarebbe arrivato pure, piedi incatenati,
pugni serrati dietro la schiena e con una condizione di
salute come un sopravvissuto di Auschwitz, ad "inviare
due guardie all'ospedale". Lui è stato privato del
cibo e delle bevande, e questo causa una disidratazione
suscettibile di essere mortale in tre giorni, perchè diventa
incapace di alzarsi per farsi togliere le manette "
come prevede il regolamento".
Il tentativo di assassinio è stato interrotto il quarto
giorno, quando la sorella del comandante , ci ha trovato
su Internet e perchè era impossibile di farci tacere un
crimine di stato. Il trasferimento a Bruges il 19 aprile
è stato motivato con la necessità di curare le ferite
che arrivavano all'osso, ferite causate da quattro giorni
di manette, chiuse fermamente. Il ministero non riconosce
la disidratazione, dunque il protocollo necessario per
la reidratazione.
Ora il riconoscimento unilaterale delle ferite prova
un doppio tentativo di assassinio, poichè il regolamento
ha "obbligato" a mettergli le manette dietro
la schiena e così conciato è fisicamente impossibile di
versarsi dell'acqua da bere con le mani dietro il dorso.
Il dittotore ha avuto la scelta di assassinare il comandante
"naturalmente" rifiutando la dialisi necessaria
per i suoi reni non funzionanti per la disidratazione,
o di farlo psichiatrizzare, dunque di privarlo della libertà.
Così, il regime SS di Hasselt non è arrivato a drogarlo
sufficientemente (tre freccette di Clopixol ad azione
prolungata) per giustificare l'invio in ospedale psichiatrico
criminale. Il block SS di Bruges assicura sei squadre
di sei guardie richieste dalla legge per la "punizione
dei detenuti che minacciano le guardie" e l'estrazione
involontaria quotidiana per drogarli a forza.
L'equipe della drogatura è diretta da un energumeno interamente
ricoperto da una tuta plastificata, per non permenttere
il suo riconoscimento. Questa uniforme è composta da calzoni
,scarpe, guanti e cappuccio. Nulla permette di roiconoscerlo,
salvo che il regolamento che gli riconosce la qualifica
di infermiere o di medico, poichè è autorizzato a fare
le iniezioni. Si potrebbe nascondere lo psichiatra, che
è impiegato a tempo parziale e che la sua qualifica gli
permette di somministrare forzatamente neurolettici ai
detenuti delle dieci celle del blocco SS. L'operazione
richiede 20 minuti di tempo per detenuto.
L'uomo incappucciato conduce l'operazione in silenzio
perchè così il detenuto non può riconoscere la sua voce.
Le guardie entrano nella cella, che è così stretta che
il detenuto è obbligato di sdraiarsi sul suo letto. Loro
gli mettono una camiciola di forza che gli blocca le gambe
e le braccia, poi lo mettono su una carrozzina. L'uomo
incappucciato gli versa il neurolettico in bocca e chiudono
la mandibola. Il Comandante Zarmaev ha bloccato il neurolettico
dove c'era un dente cariato fino a che è stato riportato
nella sua cella, dove poi l'ha sputata nella toilette.
Il vantaggio di questo modo di fare è che il cibo non
è più drogato. Lui può dunque ricominciare a mangiare
e riprendere peso.
IL Consiglio di Stato, che prevedeva che ci volesse "
molto tempo" per risolvere lo spinoso problema, ha
deciso in tutta fretta che un ministro avesse il diritto
di contestare un giudizio motivato senza chiedere il parere
della Corte di Cassazione. Ironicamente, la Corter Europea
dei Diritti del l'Uomo non ha capito che era stata interpellata
per invalidare un giudizio storico del Consilgio di Stato,
che ha ufficialmente trasformato il Belgio in dittatura
il 1° aprile 2011. La Corte decise il 5 aprile di non
estradare " il richiedente verso la Federazione Russa
nell'attesa della decisione della procedura in cassazione
davanti al Consiglio di Stato".
Il disordine è tale alla Corte di Strasburgo, che i fax
si perdono, in maniera tale che uno richiesta di ospedalizzazione
urgente non è stata presa in nessuna considerazione. Ne
risulta quindi che De Clerk non ha più avuto il diritto
di vendere il Comandante Zarmaev a Putin, ma ciononostante
lui ha avuto il diritto di custodire fino alla fine della
loro vita i prigionieri e di combinare la liberazione
con la privazione dei loro diritti alle cure della loro
salute. E' una tentazione troppo grande per un nuovo dittatore
coperto dalla sua carica. Lui non ha resistito, poichè
non ha avuto nessuna opposizione politica in Belgio e
poi il Consiglio di Stato non può decidere di annullare
una sua decisione propria già ammessa.
Ci si è dunque rivolti alla Corte del Lusseburgo, la
più alta Corte dell' Unione Europea in materia di leggi
dell'Unione Europea Stessa.
A seguire...