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Communiqué de presse
7 septembre 2010
Version originale
Français
-By J. de Croÿ
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-ITALIA-
Libera traduzione
Zandvoort - Dutroux  Dutroux
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Zandvoort/Dutroux... alta finanza

Jacqueline de Croÿ - 7 septembre 2010

Gli interessi segreti alimentano le reti pedocriminali e l'incredibile censura sul dossier Dohy.

La buona intesa tra la giustizia e le reti policriminali trova i suoi fondamenti nel traffico di automobili. Le compagnie di assicurazione pagano tra i 750 et 1250 euros cash, per le indicazioni che permettono alla polizia di ritrovare di ritrovare i veicoli rubati. Il denaro offerto varia a secondo del veicolo se è trovato entro un mese dal furto,data limite nella quale l'assicuratore è oblbigato a risarcire la vittima. Se la vettura è trovata più tardi, l’assicuratore è proprietario di un veicolo declassato, che lui può vendere ad un prezzo inferiore all'idennità pagata.

Le compagnie d’assicurazione richiedono la garanzia della polizia che l'informatore non è implicato nel furto e che i ladri sono stati arrestati o sul punto di esserlo. Ora, i migliori informatori sono i peggiori criminali che non vedono alcun male nel far prostituire un minore e dunque ancor meno a denunciare un amico per il prezzo di una informazione. La loro perversione raramente è dunque preziosa alle compagnie di assicurazione. I giudici ed i poliziotti che non s'interessano che ai risultati che li fanno progredire di grado, non esitano a coprire i sabotaggi giudiziari necessari ad evitare la prigione ai migliri informatori, cioè ai peggiori criminali per la loro carriera.

L’esempio della protezione riservata agli informatori è quella che è stata accordata a Marc Dutroux, quando c'era di mezzo una sentenza di 13.5 anni di prigione per il rapimento ed le violenze sessuali filmate a cinque ragazzine. La polizia lo protesse da una denuncia per attentato al pudore di tre piccole bimbe al settimo giorno della sua libertà con condizionale. Il commissario capo di Charleroi gli da l'autorizzazione di tenere un'arma da fuoco per difesa personale, dopo che la polizia aveva scoperto una carabina 22 Long Rifle non immatricolata a casa sua. Lui è stato messo in libertà, quando lui era stato denunciato per aver proposto 150.000-FB allo zio di uno dei suoi vicini per rapire un bambino, che lui prevedeva rinchiudere nella sua cantina in attesa di esportarlo. La polizia non ha voluto verificare le informazioni di un'altra vicina, che testimoniava di aver visto una piccola bambina rapita da lui sulla sua porta di casa. Lui è stato lasciato libero di rapire 15 minorenni per realizzare un film di violenze sessuali e di uccisione di quattro di esse, fino a quando lui non ha rapito la figlia di un gendarme. Gli informatori hanno tutti i diritti,salvo quando riguarda un poliziotto o la sua famiglia,come del resto avviene in tutto il mondo. Lui allora è stato arrestato.

Il dossier ha all'attivo un altro informatore pedocriminale della stessa sezione "furto di vetture" di Dutroux, ma sul quale la stampa ha un silenzio assoluto e censura. George Dohy, un venditore ambulante abitante di Mettet, condannato per lo stupro di un ragazzo nel 1977 e per ruffianeria nel 1980, è stato lasciato libero di aggredire sessualmente sua figlia e di violentare due altre ragazzine, in qualità di informatore dell'ispettore Zicot dopo il 1985. La polizia ha archiviato cinque processi verbali su Dohy in un cosiddetto "dossier interno" tra il 1987 e 1989, di cui uno riguardava una violenza sessuale su una giovane ragazzina di 16 anni.

La figlia di Dohy ha sporto denuncia contro suo padre per tentativo di violenza durante la sua minor età ed una sua amica ha sporto denuncia per violenza sessuale nel 1991. I due dossier sono stati trasferiti dal tribunale di Namur a quello di Charleroi. La procedura obligava il giudice Sohet di trasmettere i risultati dell'inchiesta sui fatti di costume al commissario capo, che a sua volta doveva darli alla sezione del buon costume. Il giudice Sohet ebbe l'originalità di dare l'inchiesta a Zicot, impiegato nella sezione furto di vetture. Zicot ha messo in piedi due processi verbali facendo verbalizzare una testimonianza di una "relazione sessuale consenziente" che nè l'accusato nè i le denuncianti avevano mai citato nell'inchiesta. Dohy è statol iberato dalle due denunce "in assenza di prove", senza che il giudice Sohet potesse reclamare i risultati dell'inchiesta a Zicot.

Quattro anni più tardi, Dohy h avuto una gamba rotta da una pallottola, poi un'altra pallottola nella mascella che gli ha attraversato il collo a seguito di screzi con un trafficante di vetture, secondo la sua famiglia. E' il riuschio che si corre trattando con una rete criminale e poi tradirla.

Il caso era stato affidato al giudice istruttorio Jean-Pierre Marotte, celebre per aver detto a Philippe Deleuze, in lutto per sua figlia di sedici anni, che si era suicidata, che lui poteva essere sospettato di aver rimosso il corpo, e che lui l'avrebbe accusato di "occultamento di cadavere", se ne avesse avuto la possibilità legale.

Il giudice Marotte era arrivato a quella conclusione, in meno di 48 ore, poichè l'autore del tentativo di assassinio di Dohy non era il trafficante di vetture, ma dei testimoni dei metodi di Zicot. Marotte ha fatto incarcerare la moglie, la sorella ed il nipote di Dohy, poi un giovanotto che era stato riconosciuto di aver fatto una falsa testimonainza per paura di Dohy, dunque sotto pressione di minacce. Dohy è sopravvissuto contro ogni aspettativa alle sue ferite, e lui stesso testimoniò che non aveva mai parlato del testimone di Zicot nel caso di violenza sessuale.

Gli accusati di Marotte sono stati condannati nel marzo 1998 come pure i complici del tentativo di assassinio, ciò che non dice nulla in belgio, dove non ha importanza chi può essere forse condannato per chissà cosa, e tutto questo a dispetto delle prove di innocenza e confessioni di false accuse.

Il dossier era arrivato al giudice istruttore del caso Dutroux, da una scappatoia di una deposizione della figlia Dohy concernente un caso di una vettura rubata a carico di Zicot, nel corso del quale il caso di violenza sessuale era stato citato. Zicot era allora incolpato per il riciclo di un camion rubato da Dutroux. I due casi di impunità data a dei pedocriminali erano in relazione con la stessa unità di polizia e che erano stati poi riuniti in uno solo. Poi il rapporto era stato abilmente suddiviso in una moltitudine pazzesca di minidossiers per occultare la responsabilità dei poliziotti e magistrati collusi.

Il caso Dohy è stato stranamente trattato in un processo esclusivamente riservato ai furti di auto, per trattare esclusivamente le falsificazioni di Zicot e non sugli stupri delle ragazzine. Il dossier non è stato sottoposto alla commissione parlamentare che avrebbe dovuto stabilire ciò che era stata classificata come "disfunzione".

Ciò era stato sufficiente per Zicot di invocare la responsabilità dei magistrati. Il giudice Sohet ha riconosciuto la violazione delle procedure relative a chi doveva relazionare l'inchiesta " e che ciò sarebbe stato possibile e, del resto, non era una rarità giudiziaria nella misura in cui i contatti sono quotidiani tra la procura e la polizia giudiziaria."

Il giudice Desmette ha scagionato Zicot di falso ciò che ha reso libero il suo informatore. Le pallottole nella gamba e nella mascella di Dohy, che sarebbero state solo il risultato della paura della famiglia, dunque nelle cause di giustizia in materia di violenze sessuali e stupri, non sono state sufficienti a giustificare il pregiudizio richiesto per condannare un mentitore. Ironicamente, l'nspettore Zicot non è stato condannato se non per aver frodato la TVA !

Le cifre date dalla compagnia di assicurazione Royale Belge durante questo processo, hanno dato per certo che questa recuperava una media di 50.000-€ all'anno per i veicoli rubati, contro 1.660-€ di premi alla delazione del furto. I giudici hanno dunque coperto i rapimenti e le violenze filmate di sedici ragazzine così pure come l'assassinio di quattri loro per mano di Dutroux, lo stesso delle due violenze sessuali di due ragazzine da parte di Dohy ed i tentativi di violenza sessuale su sua figlia per risparmiare quei soldi troppo pochi alle compagnie di assicurazione.

Il sopraddetto dossier "Dutroux bis", che non era molto grosso perchè composto solo da una dozzina di fogli, secondo il giornale Libre Belgique, riguardava l'appartenenza dell'associazione di malfattori ad una rete pedocriminale. Qualche dozzina di pagine sono state separate dalle 400.000 pagine del dossier iniziale, in ragione della loro connessione con un numero imprecisato di domande parlamentari sui sabotaggi giudiziari identici trovati nella regione di Anversa e pubblicizzati dall'ONG Morkhoven dopo il 1988.

Morkhoven ha rivelato nel 1998 tutto il commercio di questa rete di Zandvoort, con 90.000 foto pedopornografiche, che la giustizia ha archiviato nel massimo segreto ed alla svelta in poche settimane con la scusa di "colpevoli sconosciuti". E' fondamentale notare come Zicot aveva stabilito una rassomiglianza tra un ruffiano di Lodelinsart e la foto di un magistrato francese senza mutande in compagnia di un ragazzino di 11 anni, che la rete Zandvoort vendeva su Internet.

Morkhoven ha egualmente rivelato nel 2001, l'esistenza di un contratto di lavoro tra la donna di Nihoul ed un fornitore della rete Zandvoort, così come esisteva pure una testimonianza secondo la quale Dutroux frequentava gli studio di produzione dei films sadomasochisti del medesimo fornitore. Il dossier è stato archiviato una seconda volta e secretato a data indeterminata, poi una terza volta per mezzo di una condanna a morte del testimone principale trasformata in carcerazione illegale nel 2009, poi una quarta volta per un non luogo a procedere nel 2010.

Il dossier Zandvoort conteneva pure una lista di centinaia di targhe di immatricolazione, ciò che comportava un servizio di camuffamento dei veicoli rubati. Il camuffamento di veicoli rubati consiste nel reincidere un nuovo numero di telaio, produrre falsi documenti e dare nuove targhe di immatricolazione. Un'inchiesta su questa lista di targhe di immatricolazione avrebbe potuto far trovare centinaia di veicoli rubati, ma i giudici non hanno nemmeno aperto il dossier, perchè presumevano di trovarci solo della pornografia da quattro soldi.

Questi giudici continuano così a dare una protezione di polizia a dei pedocriminali di cui la rete assicura una trafila di coperture e di camuffamento dei veicoli rubati. Meglio ancora : le compagnie d'assicurazione continuano a pagare delle idennità a pedocriminali per abbandonare qualche vettura, ciò che permette alla rete stessa di smerciare altre vetture !

Oggi ancora in Belgio, la polizia di Herentals impiega uno di questi informatori, oggetto di una trentina di processi verbali archiviati in un "dossier interno", che lo cita per aggressioni sessuali su minori, traffico di droga e false testimonianze. Questo informatore ha rotto il collo ad un architetto qualche mese fa, e questo il tribunale di Turnhout archivierà di sicuro per "mancanza di elementi concreti".

Nous remercions l'organisation COMITES BLANCS pour les reportages: Nivelles - Procès "Zicot, Dutroux & consorts".

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