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Marcel Vervloesem: operazione riuscita!

Quattro ferite vicino all'aorta sono state opportunamente sistemate.

Jacqueline de Croÿ - 5 mars 2009

Marcel Vervloesem resterà ancora due giorni in un coma farmacologico, per assicurare al suo cuore di continuare a battere indipendentemente della strumentazione e tutto ciò nella stomachevole attesa che la Corte Europea dei Diritti del l'Uomo, si decida a innocentizzarlo da una condanna, per dei crimini che lo stato del suo cuore non gli avrebbe permesso di commettere. Lui riceverà le visite della sua famiglia e dei suoi collaboratori durante questo coma, su sua domanda, per poter testimoniare di una eventuale altra falsa complicanza. Nel 2006, una infermiera identificata gli aveva ,in tutta coscienza,iniettato delle overdosi di insulina, senza doversi giustificare presso le autorità del suo gesto.

L'ONG Werkgroep Morkhoven e della Fondation Princesses di Croÿ e Massimo Lancellotti, si uniscono alla sua famiglia per felicitarsi con l' ospedale St Jean de Bruges e ringraziarlo di averlo mantenuto in vita, mentre la Giustizia belga copre premurosamente coloro che vogliono farlo fuori.

Marcel Vervloesem ha dimostrato che la criminalità organizzata è fatta da alcuni magistrati, che liberano quasi sistematicamente quelli indiziati nella loro giurisdizione, accusando le vittime ed i testimoni di crimini per i quali domandano giustizia.

Lui aveva fatto uno sciopero della fame e della sete per chiedere il rispetto dei diritti costituzionali delle 100.000 vittime e testimoni della rete pedocriminale Zandvoort. Le autorità belghe gli hanno rifiutato il protocollo della reidratazione prima che cadesse in coma. Lui è stato portato avanti coi reni che non funzionavano, fino a che questi hanno messo in difficoltà anche il cuore con ritenzione idrica. Lui è stato incarcerato ferito e diabetico, in una cella con un uomo che protestava spandendo escrementi su tutto il pavimento, fino a che ha contratto anche la cancrena.

Il suo cuore sanguinava, colpito dalla giustizia europea, dopo un ventennio di lotta imfernale, per fargli pure aprire gli occhi su un sistema giudiziario che favorisce la criminalità organizzata. I medici dell' ospedale St Jean hanno allora fatto di tutto per salvargli la vita.

 

N'ono esitate ad inviargli una cartolina all'ospedale saint Jean de Bruges, perchè questo lo farà contento di sapere che la sua vita non gli è stata accorciata invano:

Marcel Vervloesem
AZ Sint-Jan
Ruddershove 10
8000 Brugge

 


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Editeur responsable: Fondation Princesses de Croÿ et Massimo Lancellotti - 10 Rue Faider - 1060 Bruxelles - Belgique - Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu

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