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Droit Fondamental


Morte di un eroe fiammingo: Censura

Marcel Vervloesem, è diventato cieco in conseguenza di uno sciopero della fame e della sete, per domandare il rispetto dei suoi diritti costituzionali. Lui è stato condannato a quattro anni di prigione per dei crimini che la medicina lo riconosce fisicamente incapace di fare.

La priorità del governo è di togliere di mezzo l'uomo che ha messo a nudo la corruzione che copre l'industria della prostituzione e pedopornografia infantile. La stampa ha descritto una ridanciana entrata di Marcel Vervloesem in carcere, per passarvi quattro anni a scrivere le sue memorie. La censura è stata duramente applicata. La polizia di Turnhout è intervenuta, nei primi tre minuti, armata fino ai denti, per non permettere una serie di foto davanti al carcere.

La vigilia della sua entrata in carcere, Marcel Vervloesem aveva declinato l'offerta di una coppia venuta da lui, per offrirgli di nasconderlo in Germania e poi in Francia. Lui non si faceva nessuna illusione sulla sua sorte, a seguito dell'esperienza precedente dei suoi 31 giorni di uno sciopero della fame nel 2005, per fare esattamente la stessa domanda.

Cardiaco e diabetico, lui era stato svegliato ogni quarto d'ora. Ciò era per vedere se fosse morto,aveva allora spiegato il ministro della giustizia. Lo sciopero della sete fa diventare ciechi, poichè l'occhio ha bisogno di molta acqua. La medesima provoca anche diminuzione della quantità di sangue. Questo a sua volta provoca una caduta della pressione arteriosa, l'aumento dello sforzo cardiaco e l'aumento di zucchero nel sangue. Si tratta dunque di un danno che aumenta soprattutto per un uomo cardiaco e diabetico. Nulla garantisce che le stesse autorità vogliano mandarlo fuori cieco perchè la sua memoria pone a loro dei grossi problemi.

Marcel Vervloesem ha denunciato la rete pedocriminale di Zandvoort, con più di 100.000 foto di crimini sui bambini. Tutte le mamme di vittime che hanno chiesto giustizia rifiutando di fare concessioni alla rete pedoporno, si sono ritrovate in prigione,oggetto di possibili errori giudiziari. Quando un uomo non troverà altro che una morte atroce come soluzione dei problemi., ma probabilmente necessaria perchè l'UE intravveda vagamente di lavorare su una soluzione che garantisca agli europei il rispetto delle proprie leggi, "l'intelligentzia" e i ministri parlano di "ricatto".

Il Werkgroep Morkhoven, associazione che Marcel ha fondato per venire in aiuto alle persone emarginate, ha ricordato al ministero della giustizia una denuncia contro X per non assistenza a persone in pericolo,che è del periodo dello sciopero della fame 2005. Questa denuncia era prevista che doveva essere trattata nel 2015 al tribunale europeo dei diritti dell'uomo, abbaglio concreto di una speranza di applicazione della legge in Belgio nei casi relativi alla corruzione ed al traffico dei bambini.

Per far notare la posizione del governo in materia di lotta contro il crimine organizzato e del suo modo di vedere il diritto all'uguaglianza, le autorità giudiziarie belghe che hanno concesso l'uso del computer a Marc Dutroux, hanno proibito una macchina da scrivere a Marcel Vervloesem, lui che ha dimostrato la connessione tra Dutroux e la rete Zandvoort.

Marcel è stato messo in una prigione senza infermeria, ma con una infermiera che torna a casa alle 20.00. Nessuno è presente dunque di notte, per i primi soccorsi in caso di crisi cardiaca imprevedibile. Il medico non prevedeva di trasferirlo in una prigione con infermeria che a partire da una insufficienza renale, che secondo lui doveva essere prevista dopo il sesto giorno. Un intervento del ministero della giustizia è arrivato a farlo trasferire un giorno prima.

 

Inammissibile comportamento del Re.

II Re dei Belgi non ha risposto alla domanda di intervento, per assicurarsi che nessuno intralcio avvenisse per non far fare le visite ai parenti stretti ed al suo medico. Queste visite sono il contrario oggetto di nuovi regolamenti, chiaramente con lo scopo che questi suoi parenti non possano rivederlo vivo. Nulla può giustificare che un sovrano non tenga in nessun conto una richiesta che rientra nella gamma dei diritti di un prigioniero morente, o che lui si rifiuti di ascoltare i cittadini del suo paese. IL giornale "Het Laatste Nieuws" afferma questa mattina, che Marcel Vervloesem non farà che solo uno sciopero della fame e non della sete, ciò che lascia prevedere l'annuncio di una morte nelle circostanze meno favorevoli e più accusatorie per un Re e le sue autorità giudiziarie.

 

Modifiche del regolamento carcerario

Jo Vandeurzen, Ministro della giustizia, ha trasmesso il dossier a Mr Meurisse, direttore generale degli stabilimenti penitenziari. Lui si è assicurato che non arrivasse a trovare Marcel il Professor Gagliardi che contava di arrivare in belgio dall'Italia, non sapendo che il regolamento della prigione era cambiato senza che il suo paziente fosse avvertito, se non quando Marcel sarebbe stato già in coma. Tutto ciò aveva dovuto avere l'effetto di evitare che uno specialista straniero, potesse testimoniare di un mascheramento maldestro della morte di un prigioniero nel paese dell'Unione Europea.

Marcel Vervloesem, che aveva nel 1988 organizzato le prime manifestazioni per il rispetto del diritto dei prigionieri ammalati, è stato mantenuto nell'ignoranza del nuovo regolamento che obbligava il detenuto a designare coloro che voleva vedere. Altre volte, spetta quindi alla prigione di chiedere ai prigionieri se volessero vedere qualcuno e di designarli. Lui è stato avvisato di un altro regolamento strano in un paese cattolico : il divieto ai prigionieri di ricevere le visite la prima domenica dopo l'incarcerazione, primo giorno di un severo rischio di coma.

Marcel Vervloesem è stato ugualmente privato di ogni contatto telefonico coi suoi collaboratori ed il suo avvocato fino al quarto giorno del suo sciopero della fame e della sete. Lui allora ha potuto telefonare, con una voce talmente debole che era irriconoscibile. Lui non sapeva ancora del nuovo regolamento.

 

Le lacrime non arrestano il combattimento.

Il fine delle autorità sembra essere essenzialmente di imporgli il massimo della sofferenza, alfine di scombussolare i suoi amici e collaboratori. Questi non hanno nessuna intenzione di tradirlo permettendo che la sua morte nuoccia al combattimento delle reti pedofile. Loro sono stati molto provati per la prima morte della loro collaboratrice nel 1998 Gina Bernard, ma non l'hanno abbandonato. Lui aveva telefonato per l'ultima volta come uomo libero al vice presidente della sua associazione. Quando lei gli ha detto che non voleva che se ne andasse, allora lui gli ha risposto :
- "Coraggio: continua sempre a fare un buon lavoro, coraggio."

Marcel Vervloesem è alla fonte principale di tutte le leggi europee per proteggere i bambini dalla pedopornografia, ma queste leggi non saranno masi applicate nei paesi coperti dalla rete pedoporno di Zandvoort. Lui ha inviato una lettera di addio scritta a mano a tutti i suoi collaboratori. Lui non dimentica che per 20 anni con loro ha combattuto la pedopornografia e li ringrazia di essere stati al suo fianco.

Marcel Vervloesem resterà vivo e rispettato in tutti gli animi. Coloro che hanno partecipato a questo crimine, non fosse altro che per la mancata assistenza, sono e saranno sempre e solo dei volgari assassini.

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