A Vostra Maestà, il Re del Belgio!
Nel vostro paese, nella prigione di Brugge, si trova
un rifiugiato ceceno, Arbi Zarmaev, dla cui estradizione
è domandata dalla cara Russia.
Oltre al fatto che lui rischia di essere espulso verso
un paese dove c'è la sicurezza di essere torturato e
maltrattati, perchè questa è la sorte che è riservata
a tutti i Ceceni nelle prigioni russe, come io ne sono
venuta a conoscenza . Nel vostro paese democratico,
lui è incarcerato in condizioni lontane da essere ritenute
normali. Lui è stato anche picchiato duramente, e ciò
che le autorità hanno in seguito tentato di nascondere
al pubblico, pretendendo che fosse stato lui a provocarsi
quelle lesioni.
Io non sono rimasta sorpresa di ascoltare queste pietose
leggende diffuse dalle autorità russe. Laggiù è la norma
stabile da sempre.Ma in un paese, in un paese che è
nell'Unione Europea che è chiamata a rispettare i diritti
dell'uomo davanti al mondo, che un ceceno venga picchiato
duramente per delitti non commessi, era inizialmente
impossibile da sospettare.
In questi ultimi tempi, è invalsa una tendenza preoccupante
- autorità di sempre più paesi europei hanno cominciato
a rifiutare di mettere al sicuro rifugiati Ceceni. Sarebbe
questo l'argomento, per le buone relazioni con la Russia,
che anche la vita dell'uomo è diventata una modalità
di negoziare?
Sembra conveniente, a mio avviso, una volta per sempre
di vietare la questione del rinvio dei rifugiati ceceni
in Russia, qualunque siano le accuse fabbricate contro
di loro, perchè non hanno nessuna speranza di un giusto
processo in quel paese. Al contrario, loro sono trattati
a pene di detenzione eccessivamente lunghe, botte da
orbi, torture ed una morte quasi inevitabile in prigione
a seguito di torture speciali e condizioni di trattamenti
inumani.
Conseguentemente, in virtù dei diritti dell'uomo, è
indispensabile che le democrazie occidentali, dichiarino
immediatamente e non solo a parole, che la Russia è
un paese che non rispetta il diritto più basilare –
il diritto alla vita – ed assicurino effettivamente
che nessuno può essere inviato ad un paese qualunque
senza condividerne la responsabilità di ciò che succederà
a questi.
Tutto questo, come ciò che riguarda i Ceceni, che,
come regola generale, e dal punto di vista del diritto
internazionale, non sono colpevoli di qulaunque cosa
succede, poichè tutto ciò capita sempre in tempo di
guerra, e loro difendono la loro patria dall'occupazione
di prevaricatori interessati ai loro beni del sottosuolo.
Votra Maestà, io mi auguro che voi possiate capire
le ragioni di liberare Arbi Zarmaev con la vostra protezione
reale ed una volta per tutte,e di vietare la sua estradizione
,ancora pendente, verso la Russia. L'Europa dovrebbe
confermare l'estensione della sua territorialità, dove
i diritti dell'Uomo sono sempre esistiti prioritariamente
e quasi rigorosamente applicati.
Elena Maglevannaya, giornalista, rifugiata in Finlandia