|
|
|||||||||||||||||||||||||
Droit
Fondamental
|
RICEVUTA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
From: De Clerck, Stefaan
Sent: Wednesday, June 10, 2009 12:06 PM
To: Fond. Pcesses de Croÿ & M. Lancellotti
Subject: Letto: Mr Vervloesem: Scaricato senza alcun valore giuridico a livello di diritto internazionaleLa vostra posta è stata letta mercoledì il 10 giugno 2009 12:06: 48 (GMT+01: 00) Bruxelles, Copenhaghen, Madrid, Parigi.
SOS letto dal Stefaan de Clerck, Ministro della Giustizia belga
Scaricato senza alcun valore giuridico a livello di diritto internazionale
Signor Ministro,
L’ONG Werkgroep Morkhoven, attiva nella lotta contro lo sfruttamento sessuale infantile, ha sporto denuncia il 4 marzo 2001, per domandare giustizia dei 88.539 bambini vittime di assassinio, tortura, violenze sessuali e pornografia, che sono nello schedario Zandvoort scoperto da Marcel Vervloesem. Il giudice Van Craen, citato nel dossier "Good Engels" che è alla base delle ricerche, per aver l' 11 gennaio 1990, concesse l'adozione di un giovane ad un uomo che sarà condannato il 17 gennaio 1991 per "attentato al pudore per soddisfare le sue pulsioni, di un minore di più di sedici anni sul quale avere l'autorità affidataria", ha condannato il signor Vervloesem il 6 febbraio 2008, a quattro anni di prigione, per dei crimini che era stato riconosciuto incapace di commettere, tra cui la violenza sessuale di un giovane che ha ammesso di essere stato pagato per sporgere denuncia contro Marcel,con minacce varie.
Il ricorso in cassazione è stato respinto per una sospensione della Corte di cassazione del 24 giugno 2008, a dispetto del riconoscimento del Consiglio Superiore di Giustizia di due gravi errori di procedura, risultanti per una condanna sulla base di un dossier doppiamente incompleto :
- Le 30-10-2007. Réf : N/07/0152/BDM/KDB.
- Le 21-02-2008. Réf : N/07/0185/BDM/KDB.
L' 8 novembre 2008, in risposta alla domanda parlamentare n° 7191 de Mme Genot sulla scomparsa di 7 cd di pedopornografia, scomparsa riconosciuta dal Consiglio Superiore della Giustizia, Mr Vandeurzen, allora ministro della giustizia, che ha confuso il dossier AN.37.97.242/99 col dossier 130.P.2007, per giustificare una condanna in base ad un dossier incompleto.
Nel contempo, il Ministero della Giustizia ha rifiutato il braccialetto elettronico al signor Vervloesem, nell'aspettativa del suo ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, malgrado un cancro e tre metastasi ai quali sopravvive senza chemioterapia, attualmente dopo quattro anni e mezzo. Lui è stato incarcerato il 5 septembre 2008 con un dossier medico che includeva una ventina di ricoveri ospedalieri in cura intensiva per rianimazione o operazioni chirurgiche maggiori : cancro, operazioni a cuore aperto, insufficienza renale, pancreatiti e coma diabetici.
Il signor Vervloesem è stato oggetto di torture in prigione, seguite da non somministrazione dei medicinali, che dovevano inevitabilmente portarlo alla morte. Lui è stato notoriamente privato dell'acqua fredda durante 18 giorni dello sciopero della fame e della sete/come poi un suicidio nel settembre 2008. Gli era stato solo permesso di bere acqua bollente che provoca dolori addominali notevoli a digiuno e le sue medicine non gli sono state somministrate che nel coma, ovvero vicino alla morte.
In prigione, un medico lo aveva avvisato che il suo stato di salute era tale che gli avrebbe permesso di suicidarsi in dieci giorni, arrestando le medicine, continuando a mangiare normalmente, e perciò lui firmò uno esonero di responsabilità ai medici della prigione. Questo esonero non ha alcun valore giuridico perchè è stato firmato sotto la pressione delle torture fisiche e psichiche.
All'inizio di aprile, voi gli avete assicurato i servizi della commissione per l'eutanasia, cui la legge obbliga di indicare i trattamenti che permettono di diminuire le sofferenze dei malati terminali, senza che il paziente debba perciò mettere fine volontariamente ai suoi giorni. Voi avete egualmente assicurato un'inchiesta sulle condizioni di detenzione, che sono molto vicine alle torture. Nessuno dei servizi designati si è dato da fare, mentre queste due misure avrebbero potuto salvargli la vita.
Il signor Vervloesem ha deciso questo 14 maggio 2009, all'inizio di nove mesi di torture fisiche e psichiche, di porre fine alle persecuzioni, col fine esplicito di prevenire che lui potesse uscire di prigione in vita. Lui dovrebbe essere morto dopo 18 giorni, dopo che quel medico gli ha spiegato il modo con cui poteva suicidarsi, e con la garanzia che il ministero lo lasciasse in pace. Lui soffre di nausea,di epistassi, di sete continua, lui vomita sangue ed ha perso la vista. Lui ripete tutti i giorni che aspetta la morte alla quale il mondo libero o il braccialetto elettronico gli avrebbe dato la possibilità di usufruire, ma ciò non è possibile in prigione.
Noi riteniamo che la sola motivazione stoicamente ripetuta dal vostro ministero per vietargli i congedi penitenziari (dunque il braccialetto elettronico) è la sensibilità dei media. La realtà è che la stampa internazionale, che non ha da temere delle simulazioni di errori giudiziari belgi, è diventata sensibile alla crudeltà dei trattamenti che gli sono stati inflitti, che si sono manifestati la prima volta con una cancrena gli poteva essere risparmiata da medici certamente degni di questo titolo e che porterà con il decesso in prigione. Accordargli un fine umano è,date le circostanze, il minimo dei mali, che permetterà al ministero di far credere che la giustizia belga è capace ancora di umanità.
Al presente, il signor Vervloesem è allo stadio terminale, con i segni dell'ittero, e le sue metastasi epatiche non gli danno alcuno scampo. Io inoltro ancora la mia domanda di permetterci di continuare le cure palliative presso di me, dove l'aspetta una camera, affinchè lui possa morire circondato dai suoi parenti ed amici. Noi ci auguriamo prima di tutto di facilitare le visite della sua figlia, del suo figlio adottivo e dei suoi nipotini, per i quali Bruges è quasi inaccessibile, contrariamente che a Bruxelles. Lui ha solo voglia, per quel poco che gli resta da vivere, di essere circondato da coloro che lo amano e lo rispettano, senza mai essersi permessi di sbagliare, per la paura di rappresaglie. Ciò che non comprende la stampa belga.
Sola la firma del Ministro è necessaria, ampiamente giustificata dalle disfunzioni croniche che hanno spinto quest'uomo ad una morte prematura.
saluti,
Jacqueline, Princesse de Croÿ