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Droit Fondamental

Zandvoort/Koala

Pascal Taveirne, ovvero il processo Mr T.

All'origine dell'Operazione Koala, in cui sono state prese 2 milioni  di schede pedopornografiche, Pascal Taveirne, è stato discretamente processato il 15 gennaio 2008, a Bruges, nelle Fiandre del belgio.

Identificato nel 2002 in un video dove violentava le sue figlie, Il Procuratore Vandaele ha detto:- Il tribunale ha evitato il peggio col suo arresto nel luglio 2006. Cosa c'è di peggio per due bambine, di 5 e 6 anni, di essere violentate e prostituite per 4 anni senza intervenire?

Il video all'origine era stato realizzato da Sergio Marzola, un disoccupato di Ferrara che i documenti giudiziari italiani fanno sembrare come il principale fornitore dello "Schedario Zandvoort", che fu consegnato nel 1998 alla giustizia dall’ONG belga Werkgroep Morkhoven.

Il mutismo della giustizia e dei media si dimostra risultare per una questione politica mentre la polizia italiana e la stampa irlandese denunciano senza ombra di dubbio.

Here above, the video of the Royal Gendarmerie of Canada and Interpol, who explain the impressing Operation Koala

VoirLe attività criminali di Taveirne sono state scoperte in Danimarca in 2002, a seguito dell' l'Operazione Hamlet in un quadro della rete "Fun Club". Tradito nel suo accento, Interpol lo localizzò in Fiandra. Un poliziotto di Bruges aveva riconosciuto le figlie di lui , che erano autistiche.

Nel 2006, una bella operazione poliziesca australiana condurrà ad una nuova ondata d'arresti di pedocriminali e di materiale. Interpol identificò di nuovo Pascal Taveirne in un video girato da Marzola in un hotel di Bruges. L'Italia lanciò l'Operazione Video Child, in modo di costringere il belgio ad incarcerarlo.

Marzola aveva offerto a Taveirne 250 euros per filmarle con la biancheria intima, 500 euros per filmarle nude e 750 euros per lo stupro, e 20 euros ad ogni bambino, e questi soldi li intascava sempre il padre. L'operazione gli aveva fatto guadagnare di più in  4 ore,di quello che guadagnava onestamente durante la settimana, aveva detto. Taveirne aveva messo assieme un "service di scorta" di bambini ed affittava le sue figlie, di cui la maggiore ad una coppia di olandesi, per realizzare dei film pedoporno. Questa coppia le pagava con patatine fritte ed un hamburger in un risotrante fast-food.

KoalaL'agenda degli indirizzi di Marzola conteneva 30.000 indirizzi e dette luogo ad un'operazione poliziesca mondiale, dal nome in codice di "Koala", in ragione della scoparte australiana. All'inizio la stampa belga non nominava che un criminale italiano Marzolo o Marizola, come per evitare che i lettori su Internet non scoprissero che Pascal T. si chiamava in realtà Pascal Taveirne. Non una solo fotografia belga del criminale belga è stata pubblicata, nemmeno con gli occhi bendati, ciò che significa che questi avrebbe violentato più di quattro vittime di cui la giustizia belga lo accusa.

"E' solo la prima volta che nel nostro paese un produttore di pedopornografia è giudicato", ha detto il procuratore generale, che dimentica volentieri il più grande pedocriminale del mondo : Marc Dutroux !

Taveirne e Marzola avevano messo insieme una trafila ucraina, là dove i bambini non costavano che tra i 5 e 10 euros al giorno, piuttosto che 750 euros in Europa del’Ovest. I poliziotti belgi assicurano che i loro colleghi ucraini non avevano loro trasmesso informazioni sulla produzione pedopornografica. Loro attribuiscono il comportamento ucraino alla corruzione, come se l'Ucraina volesse diminuire la pena di Taveirne, in modo che lui potesse ritornare alla svelta per violentare altre bambine.    E' più verosimile che ciò sia stato un favore belga per nascondere la verità di aver lasciato questo criminale libero.

"Senza l'eccellente inchiesta dei cacciatori di pedopornografia, le minorenni di  bruges lavorerebbero oggi forse in un gran circuito internazionale di pedopornografia", ha il coraggio di dire il giornale Gazet van Antwerpen. Queste due piccole bambine non sono dunque state sfruttate sessualmente da un circuito internazionale, con dei video delle loro violenze subite e vendute in Danimarca, in Australia, ed alcuni realizzati in Olanda?

Taveirne è descritto come un cretino, sessualmente insaziabile, che non comprendeva la gravità dei fatti. "lui non è un grande organizzatore di un a grande rete pedoporno così come preteso", ha detto il suo avvocato. Col suo "servizio di scorta" prova che lui ha organizzato una piccola rete internazionale. La branca ucraina lo mostra come facente parte di una rete più grande, ed il distributore su Internet, ciò che è una rete grandissima.

"E' impossibile che una madre non veda che le sue figlie di 9 e di 11 anni sono abusate da così lungo tempo", hanno confermato gli inquirenti, nascondendo che il magistrato istruttore del dossier Hamlet aveva visto un filmato quando loro avevano 5 e 6 anni.

Il Pubblico Ministero chiedeva il massimo della pena per la coppia, che sarebbero 10 anni di prigione per il padre e due anni di prigione per la madre,lei stessa accusata di non assistenza a persona in pericolo, secondo la stampa. Ma in verità, dopo il caso Dutroux, la legge belga è stata resa più pesante in materia di pedocriminalità. La pena di prigione prevista per lo stupro di un bambino dell'età delle figlie di Pascal Taveirne è da 20 a 30 anni. Il procuratore chiede dunque ironicamente, il minimo accettabile per il papà ed il massimo accettabile per la mamma.

La stampa belga che non aveva mai detto una parola dell'Operazione Hamlet e Video Child, e ciò avrebbe potuto salvare le due sorelline Taveirne da quattro anni di prostituzione, e le piccole ucraine da stupri filmati,e soffoca così la verità con menzogne spudorate.

 

Lo schedario Zandvoort: un problema politico a livello francese, olandese e belga.

La polizia italiana era oltraggiata dal comportamento dei suoi colleghi belgi e non è stato fatto nulla per nascondere i fatti. Ma c'è troppa gente importante implicata nel dossier Zandvoort, lo stesso avvocato di un principe reale ed un alto magistrato francese. L' Olanda ha archiviato il  dossier in 9 mesi, assicurando che le 90.081 foto di vittime non sarebbero state che foto di una collezione privata di un perverso isolato. Sostenendo che il dossier era vuoto  la Francia l'ha archiviato nell'aprile 2003 e il Belgio tenta attualmente di fare lo stesso, poichè sono i paesi più interessati.

Il 14 aprile 1999, dei procuratori della città di Anversa hanno detto, alla BBC che li interrogavano sull'istruttoria della rete Zandvoort, che loro stavano "studiando il materiale prima di decidere se avvieranno un'inchiesta". Il Belgio intravvede già un'archiviazione, ciò che richiederebbe di mantenere un dossier giudiziario vuoto. L'abuso della legge europea sulla protezione della vita privata, che limita la conservazione dei dati personali fino alla durata dell'inchiesta autorizzerebbe in seguito la distruzione delle pezze giustificative. Ecco perchè tutti i casi impossibili da archiviare in un dossier separato non potranno essere istruiti : cosicchè Pascal Taveirne potrà così continuare le sue attività.  

Il piano correrà il rischio di sprofondare quando, a seguito di una denuncia del Werkgroep Morkhoven al Procuratore Bourlet, di un altro distretto, una perquisizione presso Jacques Delbouille,che figura negli schedari Zandvoort, sfociò su 15m³ di pornografia infantile. Child Focus riparò la gaffe, assicurando che l'operazione era partita da una denuncia anonima che era stata indirizzata a loro. Il dossier potè allora essere separato dallo schedario Zandvoort.

Ma il Werkgroep Morkhoven identificò il magistrato francese, poi Katrien De Cuyper, assassinata all'età di 15 anni, mentre lei usciva dallo studio pedopornografico X-Kiss d'Anversa. Per far credere all'errore, Karl Van Rompaey sarà incarcerato per quattro mesi, accusato della morte di Katrien, sotto il pretesto di lettere anonime fantasiose che lui aveva scritto. Come Taveirne, le X-Kiss sarà autorizzato a continuare la sua attività, fino a quando non toglie la pedopornografia dal suo sito.

Il Belgio tenterà di far passare quello che aveva dato lo schedario, per il "gran capo della rete". I giudici di  Turnhout, sulla base di invenzioni , condanneranno Marcel Vervloesem per pedofilia, sapendo bene che la lro sentenza sarà rigettata dalla corte di cassazione, per la mancanza di quaranta pezze giustificative del dossier e per superamento del lasso di tempo previsto, come pure quella del magistrato francese.

Mark TAC, accusatore pubblico alla Corte d'Appello,darà credito alle diffamazioni, con prove alla mano che l'accusa non avrebbe potuto far violenza a chiunque in ragione del suo stato di salute. Ha per lungo tempo perorato che lo schedario Zandvoort era vuoto, senza bambini identificati, sebben lui aveva avuto in mano le prove che il Werkgroep Morkhoven avaeva identificato minori con analisi biometriche, dunque incontestabili, sei minori scomparsi o assassinati ed una settima vivente : Katrien De Cuyper (Belgique) Manuel Schadwald (Allemagne), Magdalena Gruszacka (Pologne) Casey Rose Bohun et Nicole Louise Morin (Canada), Cécile Bloch et X (vivante) en France, come quella del magistrato francese, naturalmente.

Schedario vuoto del procuratore TAC:
Operation Koala
Una "bolla du sapone", secondo la sua difesa orale...

Il fine non era di ottenere una condanna per pedopornografia, ma per "Il principio di aver messo mano sulla schedario VUOTO di Zandvoort, PER PIACERE", ciò che significava una presunzione di perversità.  La giustizia farebbe così passare Marcel Vervloesem per " il solo criminale di Zandvoort". Si prevede la cassazione di qualche condanna, anche minima, per prevenire la distruzione dello schedario, cosicchè il belgio conservi le pezze giustificative per identificare altre vittime, se non di "Mr T.", in ogni caso di "Marzolo-Marizola".

Marcel Vervloesem e Pascal Taveirne saranno giudicati con 13 giorni di distanza, l’uno il 6 febbraio, l’altro il 19 febbraio. Il Werkgroep Morkhoven studia la possibilità di costituirsi parte civile, per appellarsi ad una condanna di Pascal Taveirne che sarà al di qua del minimo previsto dalla legge,e per assicurarsi che un'istruttoria corretta sia stata messa in atto per l'esplosivo Zandvoort e che la giustizia non abbia dimenticato altre vittime e criminali.

In all the languages:

ReadWe are advised that the cabal page has been hacked. Should it still be the case, please find the translation HERE, then acces the video directly on youtube to see what the journalist of the repport called "the world press", who is interviewing Marcel Vervloesem, when he brought the Zandvoort file to justice. http://fr.youtube.com/watch?v=2PajOlfeLLY.

 

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