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Communiqué de presse
Marcel Vervloesem, supported by Jacqueline de Croÿ and Jan Boeykens, at the opening of the prosecution, on 19th november 2003.
Marcel Vervloesem libre et vivant
 
     

Marcel Vervloesem, libero e vivo

Jacqueline de Croÿ - 7 décembre 2010

"Voi avete visto i nostri nemici, ma voi non avete visto i numerosi amici che hanno chiamato dal mondo intero per voi", ha detto il giudice Rob Perriëns a Marcel Vervloesem, stigmatizzando "lo sporco ruolo della stampa". La liberazione del fondatore dell'ONG Morkhoven il 4 agosto 2010 non è stata più segreta di qualsiasi altra. I giornali non sapevano semplicemente come spiegare la censura su 700 tentativi di assassinio, fino a quando lui si è risvegliato miracolosamente nonostante i divieti di cura della sua salute in prigione.

Marcel Vervloesem ha pubblicizzato l'incoerenza di concedere l'impunità ai produttori di pedopornografia della rete di Zandvoort mentre fanno publicità che denunciano i furti d'auto fino al 1988. Lui è stato dichiarato colpevole, il 15 novembre 2006, di avere otto anni prima nel 1998, denunciato 88539 foto, che hanno messo in ridicolo macabro tutti i ministri della giustizia ed i poliziotti europei, d i cui "le inchieste chiamate approfondite" erano arrivate alle slotie conclusioni che non c'era nessuna rete pedocriminale. La corte d'appello del solito belgio ha confermato, il 6 febbraior 2008 che Marcel Vervloesem era colpevole di violenze sessuali delle quali il corpo medico aveva riconosciuto l'incapacità fisica di compierle Lui si è presentato al carcere il 5 septembre seguente. La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha rifiutato di riconoscere l'urgenza di risparmiargli le torture inventate da due ministri della giustizia.

Il bilancio è impressionante. Un cancro di sei anni, di cui una metastasi trovata nel giorno della sua condanna, non è mai stato annientato, ma non sembra progredire. Due mesi senza dialisi gli hanno distrutto il 40% dei suoi reni e 30% del suo cuore. Lui ha perso un pezzo di anca, per essere stato incarcerato,pur essendo diabetico insulinodipendente, in una cella dove un altro carcerato,disturbato psichico, spandeva ovunque i suoi escrementi, fino al giorno che gli ha fatto fare un'amputazione di gangrena per infeszione. Il caro ministro della giustizia gli ha proposto una pillola per morire. Due medici gli hanno consigliato un suicidio in 10 giorni astenendosi dal fare l'insulina, ma lui è sopravvissuto 42 giorni, senza alcun presidio sanitario. Lui è stato ammanettato 599 ore "per presunte ragioni di salute", tutto questo è illegale,ma è stato eseguito. LUi non ha rivisto la libertà,se non attraverso l'occhio annebbiato per divieto di cure oculistiche. Lui non ha avuto la catarrta,ed anche questo è un miracolo in più, secondo l'oculista.

Le condizioni della liberazione comportano un divieto di contatti con una certa stampa, di cui il "ruolo sporco" è consistito nel pagare degli illetterati per calunniarlo, poi di rifutarlgli il dirotto alla risposta. A lui è stato pure vietato di contattare gli organismi dei diritti dell'uomo, per prevenire che lui non sia spinto fi nuovo " a compiere quei ldelitti che l'hanno condotto in prigione", ciò vuole dire di assicurare ,non certo a lui, il diritto di informare sul caso Zandvoort e reti connesse. Il giudice h spezzato i nostri cuori, perchè lavorare per Marcel è sempre stata una gioia. LUi sarebbe restato in prigione ancora ,se la sua sopravvivenza fuori non fosse stata priorotiaria. Noi gli abbiamo promesso di vegliare su di lui per mezzo delle nostre antenne,in silenzio, fino a che noi avremmo subodorato una minaccia che incombeva su di lui. Questo giorno sembra arrivato. Dunque è l'ora della verità.

La notizia della liberazione di Marcel in vita ha provocato un terremoto emozionale al villaggio di Morkhoven. I suoi paesani, che l'hanno sempre accompagnato nelle sue campagne per i diritti dei bambini durante gli anni, si sono precipitati nel suo nuovo appartamento per dipingerlo, ammobiliarlo e mettere delle tendine, prima che lui fosse messo in libertà. Loro non hanno mai capito perchè il"loro" miracolato non potesse ritornare nel suo villaggio. Loro si sono ribellati contro quelli che avevano negoziato la loro impunità per crimini di pedofilia.traffico di droga e piccoli furti, in cambio di false testimonianze. " Io non ero il solo", ha risposto l'amico di Victor, il fratellastro che un tempo era roso dalla gelosia che ha tutt'ora molto rabbiosa nei confronti di Marcel.

La famiglia e gli amici di Marcel sono stati rassicurati. Loro lo dicono più sicuro là dove poi la polizia ha l'ordine di intervenire al minimo problema, quando a Morkhoven, la polizia non poteva intervenire quando la sua vita era minacciata. I suoi nuovi vicni lo proteggono. Due vecchiette grintose sorvegliano il minimo movimento sospetto e chiamno l'ambulanza se lo vedono un poò più pallido del solito. Loro gli ahnno già salvato la vita due volte, per fotruna, non si sa, poichè i medici vi vedono ogni volta un miracolo in più. Un altra anzaina signora l'ha avvicinato per strada e gli ha chiesto: " Voi siete Marcel Vervloesem?", poichà vedeva che marcel era stato da lei riconosciuto ha tirato fuori dalla sua borsa un orologio di valore e glielo ha messo al polso.

Un giornalista della Gazet Van Antwerpen ha riconosciuto Marcel per strada ed ha messo in guardia la stampa internazionale due settimane dopo la sua liberazione. Noi abbiamo chiesto a quelli che erano stati corretti all'epoca del caso Zandvoort di restare in silenzio, per la sua sicurezza. Dei giornalisti tedeschi, olandesi e italiani sono arrivati lo stesso a bussare alla sua porta. Marcel ha mostrato loro il giudizio iche vieta di parlare ai giornalisti e loro hanno mantenuto il silenzio, per non metterlo in pericolo. Loro gli hanno donato un bel cellulare, un P.C ed una macchina da scrivere,dice sua figlia. Ci sono ancora giornalisti onesti in questo mestiere.

No abbiamo avuto solo buone notizie, fino a che un vento di calunnia ha messo in subbuglio il villaggio. Gli autori delle calunnie all'incontro con Marcel tentavano di avere il suo numero di telefono. Ciò ha dato origine a sceneggiate pubbliche, dopodichè i suoi amici di Marcel hanno vietato loro di riavvicinarlo. Poi, Ivoke, (il piccolo Ivo) che ha messo in onda la sceneggiata per il giornale "Het Nieuwsblad", ha telefonato agli amici per sapere il fatidico numero. Ivoke è più maligno dei farabutti locali, perchè ha trasformato le parole degli uomini del villaggio per sporcare Marcel, quando questi non avevano nulla da rimproverargli.

"Het Nieuwsblad" ha rotto la tregua rilanciando la sua rubrica "carta igienica" con un nuovo articolo calunnioso e diffamatorio su Marcel. Ivoke qualifica l'uomo che si ha messo a nudo l'industria della produzione dei filmati pedopornografici otto anni prima del caso Dutroux ridefinito come " autoproclamatosi cacciatore di pedopornografia. Ivoke pretende che Marcel è stato condannato per estorsione e insinua che la sua ONG l'avrebbe abbandonato, ciò che è calunnia e diffamazione.

Tutti pensano che "Het Nieuwsblad" di è caricato di un nuovo imbroglio per giustificare quanto è stato fatto. La verità è che nessuno immaginava che la Corte di Cassazione avrebbe osato confermare, il 24 giugno 2008, la legalità di un giudizio che riconosceva un uomo colpevole di violenza sessuale, quando non aveva più la prostata per eiaculare. Ora, la più piccola parola spiacevole contro Marcel fa imbestialire le persone.

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