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Communiqué de presse

NON LUOGO A PROCEDERE ZANDVOORT/FRANCIA [05]

Stefaan De Clerck RAPPRESAGLIE A SEGUITO DELLA PUBBLICAZIONE DEL NON LUOGO A PROCEDERE FRANCESE DI ZANDVOORT: il ministero della Giustizia belge, diretto da Stefaan De Clerck, vieta ogni contatto tra Marcel Vervloesem e noi, anche per telefono o per posta dopo il 26 Febbraio, 2010. Il Belgio dovrà rispondere della violazione delle nostre vite private e del diritto di libertà d'azione dell'ONG Morkhoven, con una domanda di indennizzo decuplicata nel caso in cui noi non potremo più rivedere il nostro amico vivo. Marcel Vervloesem è stato illegalmente imprigionato perchè la rete lo crede il solo a conoscere il dossier. Giudicate voi stessi.

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RISULTATO DELLE INVESTIGAZIONI CONDOTTE ALL'ESTERO

Jacqueline de Croÿ - 27/02/2010

Ulrich dirigeva una rete di commercio di immagini criminali sui bambini via via l'Internet, ma "nessuno degli inquirenti lo identificava come un membro attivo pedocriminale". Robby Van Der Plancken, "escort boy" dopo i suoi 12 anni e sfruttato da Ulrich dopo che ne aveva 15, era diventato "suo amico", impiegato come " salariato in carico all'azienda".

Ma lo zoticone di Marcel Vervloesem, che ha spaparazzato al vento il dossier sembrava "sfavorevolmente conosciuto dai servizi di polizia belga per atti di pedofilia", all'epoca, sulla base di calunnie che saranno riportate dai tribunali belgi, quando uno dei suoi calunniatori confessò di essere stato pagato 15.000-FB (375 euros) per sporgere false denunce.

Robby figurava nei dossier dei calunniatori di Marcel Vervloesem per una precedente messa in scena identica, prima come vittima precedente, poi impiegato nella rete. Poi, Robby aveva una donna ed un bambino. Lui voleva sbarazzarsi di Ulrich, che lo faceva cantare spesso. Lui non aveva esitato dunque a ricordarsi dell'ONG Morkhoven, che aveva tentato di raggiungerlo presso sua mamma. Robby riconobbe Manuel Schadwald e disse il nome del bistrot preferito da Ulrich a Zandvoort.

Sulla base di queste indicazioni, Marcel e Luk Vervloesem del gruppo Morkhoven sono andati in questo bistrot, l'11 giugno 1998. Siccome loro non sapevano la fisionomia del patron di questa branca della rete, Marcel chiamva continuamente "Ulrich, Ulrich" così ad alta voce e gioiosamente che Ulrich sussultò. E' così che si incontrarono per la prima ed ultima volta. Ulrich diede a Marcel un CD dove c'era Manuel, poichè preso dalla paura della stampa, che aveva fatto un grosso colpo della sua identificazione nella rete Temse/Madeira, poi lui prese il largo con Robby, che lo uccise in Italia, con la pistola di Busquet, un francese presso il quale loro era stati passando da Lione.

Le zie di Ulrich, sue eredi, accompagnate da Marcel Vervloesem e dalla televisione olandese NOVA, sono andate presso Ulrich il 17 giugno 1998, e questo le rende testimoni prima del reportage di "Fatti Diversi" del settembre 1998. Loro hanno trovato la copia della sua attività commerciale : 93'081 foto di crimini reali, su CD, che sono stati affidati a Marcel Vervloesem, rappresentante dell'ONG Morkhoven, per la ricerca dei bambini scomparsi.

L'istruttoria francese, bloccata dopo il 1998, fu interrotta da un urgenza del 2000. "Vista l'urgenza", la Brigata dei Minori francese si prese carico di commissione rogatorie in Belgio, Olanda, Italia, Germania e Gran bretagna, ed avrebbe fatto analisi "minuziose".

"L'analisi minuziosa" del nome di Marcel VERVLOESEM ha dato adito ad una nuova ortografia trasformando l'originale in VERVLOESSEN. La brigata dei minori ha anche trovato inspiegabilmente un "autista", Luk VERVLOESEM, che trasforma in Patrick VERHOEVEN. Lei ,la Ringot, arriva ad immaginare che Marcel era assistito da un membro della famiglia per dargli così la parvenza di un padrino mafioso.

Marcel "il cattivo" avrebbe incontrato Ulrich "il raffinato" in un giorno indeterminato di giugno, momento in cui "quest'ultimo avrebbe dato sei video ed un cd a carattere pedofilo, di cui non si sarebbe trovata alcuna traccia dagli inquirenti", secondo la Brigata dei minori. Loro hanno pure attribuito la presidenza dell'associazione Morkhoven a Marcel Vervloesem, per eliminare il vero presidente dell'associazione, Jan Boeykens, che aveva inviato questo CD-ROM a Jacques Chirac e che la giudice Danielle Ringot faceva interrogare, ma "come al solito non si giunse ad alcuna conclusione".

L'analisi minuziosa della polizia francese fece credere che quando l'ONG Morkhoven, con la mediazione di Marcel Vervloesem, portò alla polizia di Liers il CD del 11 giugno, ebbe come seguito, la promessa della Procura che il caso Zandvoort sarebbe stato seguito correttamente, e poi lui non avrebbe presentato questo CD "come collegato con il caso ULRICH"

Sono arrivati alla fatidica conclusione che il CD in oggetto era un pasticcio fatto da Marcel Vervloesem, che avrebbe recuperato "dall'hard disk di un computer di Ulrich", di cui poi avrebbe impastato "più copie sui CD prima di distruggerlo."

I poliziotti belgi ed olandesi avrebbero assicurato "quanto alle affermazioni di VERVLOESSEN", che lui sarebbe stato il solo ad entrare da Ulrich con scasso, per "recuperare dei dischetti contenenti materiale pedopornografico", sulle indicazioni di Van der Plancken !

Così, il 19 giugno, otto giorni dopo aver incontrato Ulrich per la prima ed ultima volta, Marcel Vervloesem avrebbe fatto un furto con scasso unico nella storia: cioè davanti alle telecamere e le eredi del pedocriminale defunto, per "recuperare dei dischetti" e "il disco hard di un computer" su otto, piuttosto che rubarli col suo autista.

La polizia olandese, "all'inizio della perquisizione nel domicilio di (d'Ulrich), nel quadro di furto con scasso, aveva trovato e recuperato numerose foto pedopornografiche e estratti della banca dati che che erano diffusi da Ulrich". Gli efficienti poliziotti francesi dimenticarono di aggiungere che i loro colleghi olandesi avevano trovato 90'000 foto,ovvero la collezione completa di Ulrich, che lui parcheggiava sugli hard disk dei suoi otto computer, poichè queste foto erano destinate ad essere vendute su Internet. La collaborazione della polizia internazionale fu così straordinaria che la Francia non avrebbe mai avuto accesso ai processi verbali della polizia olandese, dei giornalisti e delle zie d'Ulrich per quanto riguardava questo straordinario furto con scasso.
Menace de l'information en ligne

AVVISO DI RICERCA DELLA POLIZIA DI KENNEMERLAND.

I 337 primi avvisi di ricerca della polizia olandese sembravano essere stati realzzati con i ritratti "tra i più sfruttabili ritrovati" sui computer di Ulrich. Questo non era per nulla giustificabile, perchè ogni foto di minore messa in vendita su Internet dalla rete pedocriminale di Zandvoort presumeva che questo minore avesse incrociato la strada di un pedofilo,che commercializzava così l'immagine della sua nudità. Tutti i genitori di cui un minore era rappresentato sullo schedario dovranno ottenere giustizia, almeno per lo scompiglio provocato alla loro vita privata e che ha per obbiettivo d'incitare alla pedocriminalità, per non parlare dell'abuso sessuale del minore stesso.

Morkhoven avrebbe ottenuto le riviste degli avvisi di ricerca diffusi dalla polizia olandese "in circostanze non chiarite", secondo la venerabile verità giudiziaria francese.

Questi album di avviso di ricerca sono stati dati a Marcel Vervloesem dall'ufficiale Bergen della polizia olandese. Quest'ufficiale fabbricò una sceneggiata al fine di farlo condannare per "occultamento di pedopornografia", con genitori che si dicevano vittime della corruzione olandese. L'ONG non è caduta nella trappola. Mme Hutsebaut, una pretesa "intenditrice di profili" dall'occhio biometrico sballato, ha allora identificato un minore olandese su una versione parziale dei primo CD, di cui delle copie erano state distribuite come panini imbottiti in circostanze non molto chiare.

Le autorità giudiziarie olandesi hanno assicurato che il minore, giudicato olandese ad occhio nudo, era americano, la foto era pubblicata in una rivista americana prima della nascita del piccolo olandese, ma le autorità giudiziarie belghe hanno condannato Marcel Vervloesem per imbroglio, sulla base della falsa identificazione della onnipotente Mme Hutsebaut.

Marcel Vervloesem ha potuto allertare i poliziotti francesi che molte istantanee di Jean Manuel Vuillaume, condannato in quanto capo della rete Toro Bravo,e pubblicati nella rivista pedofila "il bambino impossibile" erano presenti nei famosi cd. Ciò non era difficile da verificare, poichè copie di queste riviste, si trovavano nella sede sociale dell'ONG, ma i potenti poliziotti francesi affermavano che "durante tutta la sua audizione, VERVLOESSEN non sapeva dare delle prove tangibili e materiali delle sue dichiarazioni".

Marcel Vervloesem ha citato Busquet, che abitava a Lione, e Zabowsky che abitava nell'Ardèche, in quanto contatti di Ulrich in Francia, "ma non poteva dare la minima prova di quello che diceva." Tutto sommato, una strana variazione del destino avrebbe condotto Ulrich e Van Der Plancken presso Busquet nella loro fuga. Robby Van Der Plancken avrebbe accidentalmente assassinato Ulrich con la rivoltella di Busquet, senza che Busquet dovesse dare spiegazioni perchè avesse offerto la sua pistola alla vittima diventata assassino.

"Vista l'urgenza", la Brigata dei Minori è stata egualmente incaricata della commissione rogatoria in italia per interrogare Robby, dove era stato imprigionato per l'uccsione di Urlich. Robby aveva confermato di aver conosciuto Ulrich, che aveva allora circa 45 anni, quando lui aveva ancora 15 anni. Robby era allora un "escort boy". Lui non avrebbe subito il fascino di d'Ulrich se non per via dei minori. Lui non si sarebbe stabilito nell'appartamento di Ulrich se non alla morte del suo amante Leo Gasselt. In realtà, Robby si era messo assieme a Cindy ed avevano avuto un bambino. Lui lavorava in una fabbrica di biscotti per sfuggire alla rete, ma era tenuto a bada da Ulrich con dei ricatti. Ciò che Robby ha fatto uccidendo Ulrich, secondo Cindy, era per lei per la loro figlia.

La giudice Ringot che non è mai stata spinta dalla necessità di una commisione rogatoria in Portogallo, a dispetto del fatto che l'identificazione di Manuel aveva condotto alla rete Zandvoort, e che anche era stata sollecitata invano dalla scoperta della branca portoghese della rete. La giudice ha stranamente sollecitato la Germania e la Gran-Bretagna, per dovere dell'inchiesta ,ma non si è rivolta al Belgio ed all' Olanda per:
  • Identificare i minori che figuravano nelle foto dello schedario "Ulrich"
  • dare loro uno status anagrafico se questo fosse stato stabilito;
  • indicare se i minori identificati erano stati oggetto di una procedura penale per abusi sessuali.

I poliziotti non sarebbero arrivati a trovare Manuel Schadwald all'inzio delle ricerche, nè un ragazzo di Coblenza, riconosciuto dai suoi professori di scuola, in un reportage televisivo. Si vuole sottolineare che la polizia tedesca ha fatto un buon lavoro, identificando le riviste che pubblicavano la produzione della rete di Zandvoort.

Il caso poi comportava un problema di diritto internazionale, in quanto il possesso di tali foto era aoncora legale in Olanda, nessuno quindi poteva essere punito per ciò che in quella data non era ancora stato definito punibile. Ogni volta però, c'erano anche altri capi di imputazione, come la proposta dei servizi di prostituzione minorile.

RUBRICA DI INDIRIZZI.

Le rubriche di indirizzi sugli schedari sono quelli cliente/personale delle reti CRIES/UNICEF e SPARTACUS, smantellate, poi ricomposte sotto altro nome con i rimasugli, che conservavano gli stessi indirizzari. Padre Stamford, padrino di SPARTACUS, sembrerebbe essere stato legalmente assassinato nella prigione di Turnhout ,abbattuto da una crisi cardiaca naturalissima. I principali responsabili della rete CRIES/UNICEF erano già statri condannati.

L'ormai celeberrima Brigata dei Minori francese decise di sua iniziativa che queste rubriche di indirizzi appartenessero a Léo Van Gasselt, morto di cancro l'anno prima, nel 1997, e di cui Ulrich era l'unico erede. Queste rubriche di indrizzi appartenevano dunque a Ulrich. Per tutto il tempo della sua requisitoria del suo luogo a procedere, la giudice ormai famosa Ringot lasciò aleggiare una confusione più unica che rara tra Léo e suo fratello, Petrus Van Gasselt, per dimostrare così che le rubriche degli indirizzi non appartenevano a Ulrich.

IDENTIFICAZIONI (1)

ROBIN. La polizia olandese avrebbe identificato un giovane olandese, i cui aggressori erano stati condannati, su una foto dove Françoise aveva creduto di riconoscere suo figlio Robin. Altri elementi si sono poi verosimilmente aggiunti per permettere ai tribunali olandesi di condannare queste persone. Resta d capire se questi elementi che collegano la o le persone citate per aver abusato di Robin hanno più o meno, un legame con la rete pedocriminale di Zandvoort.

ALEXANDRE. La foto che Chantal ha riconosciuto come quella di suo figlio compare nello schedario intitolato ALEX, diffusa prima del 1998, dunque o l'anno stesso in cui Ulrich ha dato lo schedario a Marcel Vervloesem. Il fatto che l'età della vittima non sembra corrispondere a quella di d'Alexandre non è affatto determinante. In effetti, una delle attività dei pedocriminali è il fotomontaggio,che mette, tra l'altro,un volto di una vittima sul corpo di un altra. Solo un'analisi biometrica può definire se si tratta o meno dello stesso minore.
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