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Droit Fondamental

Victor HisselDramma familiare che pugnala Victor Hissel, simbolo della lotta contro le reti pedoporno

Jacqueline de Croÿ - Dimanche 12 mars 2009

"C'è una banda di malfattori orgaizzati ed è assolutamente chiaro che si evidenzia da ogni pagina di questo dossier e che nessuno vuolo vedere, non perchè questa benedetta giustizia non esiste,ma perchè tutto questo è troppo pesante per una giustizia così ammalata di farsene carico." (Victor Hissel, Journal RTL-TVI, ce mardi 4 mars 2003 à 19h00).

Victor Hissel, il più valente degli oratori belgi che ha reso pubbliche le reti pedocriminali,è stato pugnalatoda suo figlio Romain, di 20 anni. La "giustizia rovinosamente ammalata" gli ha pesantemente fatto pagare il prezzo delle sue parole, mandando la sua famiglia in rovina. Lui era stato l'avvocato delle vittime di Dutroux. Gli era stato dato anche il coinvolgimento nel caso di Pascal Taveirne, un garzone di macellaio di Bruges, all'origine di tre operazioni poliziesche internazionali le più estese della pedopornografia:

- L’operazione, Hamlet, a partire dalla Danimarca (2002),
- L’operazione Achille, a partire dall'Australia, (2006)
- L’operazione Koala, a partire dall'Australia, (2007)

Le prime due operazioni sono passate in silenzio per la censura esistente nel regno, la versione ufficiale voleva che il Belgio fosse il solo paese al mondo dove la criminalità organizzata proteggesse i minori dallo sfruttamento sessuale.

Il dossier aveva le sue radici nell 'operazione Zandvoort,che era iniziata nel 1998 dal Werkgroep Morkhoven, una modesta ONG fiamminga. Più di 100.000 foto di crimini ed indirizzari che coinvolgevano molte personalità. I paesi interessati,tutti sofferenti di una giustizia ammalata, hanno spezzettato il dossier in più dossier individuali.

L’identificazione di Pascal Taveirne, all'origine dell'operazione Hamlet, obbligava a trattare un dossier di criminali organizzati, cui era associato Marc Dutroux. Ma il Belgio aveva già avviato le procedure per condannare Marcel Vervloesem, come l'unico criminale che aveva fatto denunce, ed assicurando che in quei dossier non c'era alcun caso belga.

E' questo il perchè, benchè fosse all'origine dell'operazion Hamlet, Taveirne nnon è stato arrestato assieme agli arresti in contemporanea in Belgio, Olanda, Svizzera, Germania, Inghilterra, Danimarca e Stati Uniti d'America, lo stesso giorno ed alla stessa ora. Lui non è stato arrestato che nel luglio 2006, quando durante l'operazione Achille, fu nuovamente identificato su un film video pedoporno.

Il nome di Taveirne non è comparso sulla stampa italiana, che l'11 agosto 2006, al momento dell'arresto del suo complice, Sergio Marzola. La stampa belga ricordava solo l'arresto il 7 agosto 2006, di Karl Van Rompaey, per l'assassinio di Katrien De Cuyper, vittima del ramo X-KISS della rete di Zandvoort. Lui è stato quattro mesi in prigione, sulla base di lettere anonime stupide, prima di essere liberato per un dossier in cui non c'era alcun documento. Durante questo tempo, il sito della X-KISS offriva pedopornografia per amatori di webcam.

Interpool ha preparato l’operazione Koala sulla base dei dettagli bancari dei compratori di pedopornografia scoperti dopo le operazioni Zandvoort, Hamlet, Achille e Video Child. Marzola aveva collezionato 35.000 indirizzi e-mail. La vendita di pornografia si faceva notoriamente con la pubblicità di casi della produzione porno versone adulta e di stimolanti sessuali. Di conseguenza le reti si innervosivano contro coloro che le combattevano, inviando loro centinaia di queste email tutti i giorni.

Il dipartimento di giustizia si era accordato con la stampa, per lasciar fuoriuscire "il segreto istruttorio", per infangare l'onore di Marcel Vervloesem in violazione della presunzione di innocenza durante dieci anni. Ciò aveva permesso di condannare il portavoce fiammingo dei minori abusati, mantenendo il silenzio sulla sua incapacità fisica di commettere dei crimini di cui era accusato. A ciò presenziava a sua volta il portavoce francofono di questi minori: Victor Hissel. Il dossier Koala conteneva l'indirizzo e-mail dell'avvocato, ciò che considerando la sua posizione,non meravigliava affatto.Da quel momento lui stava avendo riscontri medisatici che conducevano al garzone macellaio di Bruges, all'origine di tutte le operazioni di polizia internazionale accennate.

Il Belgio aveva annunciato che l'operazione Koala aveva coinvolto solo cinque belgi, che sono sempre restati anonimi. La violazione del segreto istruttorio della signora RUSONOWSKI, che presumibilmente era fuggita attorno al mese di agosto 2006,emerse solo il 18 febbraio 2008, alla vigilia del processo Taveirne.

Il giorno del processo Taveirne, lui era conosciuto solo come Pascal T., e c'era solo la foto di Victor Hissel che compariva sulle pagine dei giornali,nessun è riuscito a vedere in faccia Pascal T. L'avvocato era citato come colui che aveva confessato di aver scaricato pedopornografia pagandola con la sua carta di credito ; "IL procuratore del Re di Liegi, Danièle Reynders,ha escluso che Victor Hissel abbia potuto accedere a questi video "anche una sola volta o per caso", dicevano i giornali.

Pascal Taveirne divenne : "Il padre di famiglia implicato in un caso di pedopornografia", quel giorna là, e, caso strano, sua moglie non aveva più il suo cognome. Il tribunale di Bruges l'ha condannato a 10 anni di prigione per quanto a suo carico nell'Operazione Achille (2004-2006). La sua donna ha beneficiato di una pena minore con la condizionale per negligenza ed ottenuto la custodia delle figlie, com se lei ignorasse quanto fosse citato nell'Operazione Hamlet (2001-2002). Ciò permette di pensare che Taveirne sia stato meno soddisfatto della sua sposa della pene imposte dalla giustizia.

Ci son voluti tre giorni alla procura di Liège per smentire che Victor Hissel avesse comperato pedopornografia con la carta di credito. Se molti pedofili si dichiarano vittime di complotti per smentire una pretesa lotta contro le reti stesse, c'è una differenza fondamentale che li separa da coloro che sono veramente vittime di queste manovre. I veri pedofili che utilizzano questo argomento ormai scontato hanno il consenso di loro tutti per sostenersi vicendevolmente, Loro non perdono nulla del loro modo di vivere e non hanno nulla da mostrare del loro combattimento presunto per le vittime. I veri combattenti al contrario, hanno contro tutta la rete per attaccarli, loro perdono ancor prima di essere giudicati, e possiedono però delle prove senza fine della qualità del loro lavoro. Tutti i fatti depongono in favore della piena integrità morale di Victor Hissel.

Se l'hanno creduto in base alle tre parole che diceva la stampa che affoga i nemici delle reti nella miseria ed i bagni di sangue, si può prevedere che Romain Hissel vivvrà recluso, nel trauma della depressione provocata di suo padre. La stampa ha insudiciato l'onore di un grande oratore, ridicolizzando ogni affermazione dell'esistenza delle reti, poi ha distrutto profondamente la sua reputazione accusandolo di essere un membro di una rete.

Romain, traumatizzato fin dalla giovane età da questi giornalisti spregiudicati, sembra aver reagito con una certa propensione alla violenza e tendenze suicidarie. La signora Hissel ha condotto i suoi minori a vivere in una casa di fronte a quella di suo marito. Un mese e mezzo fa, la polizia di Liege era dovuta intervenire per interrompere una rissa tra Romain e sua sorella, nel corso della quale lui avrebbe tentato di strangolarla. Lui avrebbe voluto partire per un paese in guerra, citando il Sudan, per trovare la morte in un combattimento.

Giovedì, circa attorno alle 18 , Romain Hissel ritornava da un viaggio a Parigi, quando ha attraversato la strada per vedere il papà e provare la sua nuova auto. Una violenta disputa è scattata tra i due. Sono in molti a pensare che gli anni di crudeltà dei media abbiano contribuito a levare in alto il coltello che feriva gravemente Victor Hissel.

I giornalisti si sono precipitati, per mostrare le immagini orribili ed insanguinate di un uomo che loro avevano già abbattuto prima. Le sole parole di conforto sono state quelle del presidente del collegio forense di Liegi, che ha richiamato i media ad essere "più riservati e con più decenza". Lui fa una domanda se il dramma si fosse avverato se la stampa avesse avuto dato prova di "quella indispensabile rivervatezza nella copertura di quegli elementi precedenti a questa storia così sbandierata".

Cosa ne è della giustizia, responsabile delle fughe dei "segreti istruttori", che in effetti hanno lasciato coprire i giudici che hanno permesso alla coppia Taveirne libera di prostituire le loro figlie per quattro anni?

La giustizia e la stampa scoprono in seguito le bombe a scoppio ritardato che sono state messe prima. Migliaia di minori sono diventati adulti, isolati con scherzi pesanti. Giovani vivono nella paura dei falsi errori giudiziari ed amministrativi, per annientare i diritti fondamentali di coloro che scoprono le reti pedoporno. Già nel 2000, la polizia svizzera temeva che tutto ciò sarebbe terminato come questi fatti di Liegi, dice Patricia Poupard,che ha subito gli stessi trattamenti dalla giustizia francese. Il peggio è di vivere nella paura che il proprio figlio si ritrovi in prigione, dice lei.

Victor Hissel è uscito dal coma. Suo figlio è nella prigione di Lantin.


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