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Communiqué de presse
Gennaio 1997, Todor e Savestin Deyanov, sostengono la democrazia bulgara

Savestin, ragazzo vittima della corruzione bulgara

Jacqueline de Croÿ - 22 mars 2010

Todor Deyanov ha visto suo figlio di 8 anni per l'ultima volta il 6 maggio 1997, quando è uscito col suo amico Denis per giocare al pallone davanti a casa. Tre settimane più tardi, dei poliziotti bulgari mettevano il papà di Savestin sotto sorveglianza: se lui diceva qualcosa alla stampa, loro avrebbero escogitato un complotto per distruggerlo del tutto...

Poco prima del rapimento, degli uomini erano arrivati al piccolo Denis, figlio di una prostituta ed adottato da Djahamgiri Dariouche. Nato nel 1967 in Iran, Dariouche emigrò negli anni 90 in Bulgaria, dove era stato imprigionato per traffico di eroina nel 1995. Uno degli uomini aveva messo una rivoltella in bocca a Denis e chiesto della droga. Dariouche aveva dato loro una bustina di polvere bianca.

Trabant - L'auto gialla

Il malcapitato iraniano fu incarcerato il giorno dopo il rapimento di Savestin, per traffico di eroina. I suoi ex collaboratori sono ritornati da lui il giorno stesso, a cercare la droga, ma non hanno trovato nulla, secondo Denis. Nell'autunno, la mamma di Denis andava a prostituirsi in Polonia, poi in Italia, lasciando il figlio alla nonna. Il mercanteggiare era verosimilmente tra lo scambiare suo figlio con Savestin, ciò che doveva essere confermato dalle bugie dell'unico testimone del rapimento.

Il bambino sarebbe annegato nel cercare di andare a prendere il suo pallone lungo una riva, ha voluto confermare la polizia.

Denis ha subito affermato che non conosceva Savestin, suo compagno di classe. Poi, lui ha detto che Savestin era caduto da una riva nel cercare il suo pallone. Lui ha cambiato versione due volte, prima di dire ad uno dei suoi amici, che il 6 maggio, degli uomini avevano spinto Savestin in una macchina, una Trabant gialla, ma che lui stesso era sfuggito alla cattura.

Todor Deyanov scopri il sabotaggio delle inchieste relative contro gli interessi della mafia, quando i poliziotti vollero assicurarsi che Savestin era annegato, il suo cadavere volatilizzato in un posto dove il livello dell'acqua era troppo basso per portarlo più avanti. I magistrati non hanno interrogato Djahamgiri Dariouche sulla connessione chiara tra i suoi complici malcontenti e il rapimento che coinvolgeva i due bambini. Dariouche è stato ucciso, tre settimane dopo essere stato rilasciato dalla prigione, alla fine della sua pena, nel 1999.

Todor Deyanov è stato trattato come il nemico pubblico n°1 della Bulgaria. Delle pezze giustificative del dossier sono state falsificate e l'inchiesta è stata pilotata per archiviare il rapimento tra le scomparse misteriose. La Bulgaria ha riconosciuto i suoi torti nelle incompetenze dell'inchiesta, ma il primo ministro suggerirà di limitare i danni e gli interessi a 2.500-€... per la vita di un ragazzo ?

Savestin Deyanov à 8 ans, et portrait vieilli par procédé informatique. Né le 22 septembre 1988 en Bulgarie,

Nel 2006, le istituzioni europee non hanno dato che le tradizionali risposte pro forma sulle "migliorie della legislatura" relative alla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori, ma non sulla corruzione che fa da intralcio a queste leggi. Todor Deyanov è arrivato a Bruxelles, con l'intenzione di suicidarsi davanti al parlamento europeo. Bridget Czarnota è stato delegato per dissuaderlo. Il Parlamento, assistito dal solito Child Focus, gli ha allora gettato la tradizionale polvere negli occhi: le famose "direttive" che nessun paese rispetta.

Savestin Deyanov all'età di otto anni, ed il suo ritratto è invecchiato con procedura informatica. Nato il 22 settembre 1988 in Bulgaria,
Nel 2009, il Parlamento Europeo continua a censurare ogni domanda che inoltrano i paesi membri di rispondere alle violazioni delle leggi internazionali per mezzo "degli imbrogli schiaccianti" architettati dai poliziotti, con la protezione dei magistrati, aventi per effetto di promuovere gl interessi della mafia. La censura è la limitazione arbitraria o dottrinale del diritto all'informazione, che è importante dunque per avallare la pratica delle false scuse per rifiutare a chi domanda di rispettare i loro diritti al trattamento pubblico delle domande che loro inoltrano.

Nel 2009, Savestin ha 21 anni e probabilmente è sfruttato da una rete di prostituzione, senza sapere come uscirne. Molte vittime non osano più ritornare dai loro genitori dopo essere stati presi da quelle reti. La vergogna,dicono loro.

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Editeur responsable: Fondation Princesses de Croÿ et Massimo Lancellotti - 10 Rue Faider - 1060 Bruxelles - Belgique - Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu

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