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Louise
de Bettignies |
15/07/1880
- 27/09/1918 |
Détenue
à Siegburg
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Nessun miglioramento dopo Siegburg 1914-1918
Jacqueline
de Croÿ - 16 janvier 2010
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Marie
de Croÿ |
26/11/1875
- 20/06 1968 |
Détenue
à Siegburg. |
Si scopre stupefatti che non c'è più di umanità verso i detenuti malati
della prigione di Siegburg e degli ospedali di Colonia in Germania,
come nelle prigioni belghe e francesi attualmente. Giudicate le testimonianze
che ci lasciano la Principessa Marie di Croÿ, condannata a 10 anni di
lavori forzati l' 11 octobre 1915 Louise di Bettignies, di cui la condanna
a morte del 16 marzo 1916 è stata commutata in lavori forzati a vita.
Le condanne politiche
L'amministrazione della prigione di Siegburg classificava i detenuti
in "prigionieri politici" e "prigionieri civili".
L’UE vieta la detenzione politica, ma non protegge i falsi errori giudiziari.
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo non garantisce il diritto di
sopravvivere nelle condizioni di detenzione, perchè lei impiega dai
due agli otto anni per sveltire una pratica comune, secondo l'urgenza
che le accorda. Le detenzioni illegali possono dunque legalmente durare
il tempo di due guerre mondiali e genocidi conseguenti. Il Belgio, la
Francia la Svizzera, l' Olanda e il Portogallo sono ciascuno stati denunciati
per dei falsi errori giudiziari sulla base di calunnie, con lo scopo
di coprire la corruzione. Le condanne politiche sono allora impostate
dall'infamia di rovinare la reputazione delle persone che hanno semplicemente
fatto il loro dovere, così che non ci si meraviglia se certi carcerieri
tedeschi potevano dire ai detenuti politici: "Al vostro posto io
avrei fatto lo stesso"
Estorsione di confessioni
Nel 1914-1918, i maltrattamenti erano riservati all'estorsione di
confessioni circa l'esercito, sotto la tutela del ministro della guerra.
Queste dipendono attualmente dai servizi psicosociali delle prigioni,
sotto la tutela del ministero della guerra che copre le loro malefatte.
Prigionieri di guerra e medici sospettavano l'uso di droghe descritte
eufemisticamente come "somministrate per impedire di riflettere
con calma". L'effetto descritto corrisponde all'effetto delle
anfetamine, che libera della nozione di pericolo, danno l'impressione
di essere un genio, e ciò fa dire solo bestialità. Marie di Croÿ ha
digiunato durante tutto il suo processo,per assicurasi di non denunciare
i suoi membri dela rete della resistenza.
Oggi, si fa di tutto per eliminare i testimoni della corruzione con
false confessioni e spingendoli al suicidio prima del processo, eliminare
pure i ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, in vista di
"innocentizzare" lo stato corrotto.
Le condizioni di detenzione sono decise dai servizi psicosociali delle
prigioni. Le droghe sono rimpiazzate dalla privazione di sonno, che
rallenta la riflessione e può egualmente avere effetti allucinogeni.
I prigionieri possono allora essere svegliati ogni quarto d'ora col
pretesto del "rischio di suicidio" o per "vedere se non
sono morti".
Le modalità 1914-1918 per avvilire un detenuto si sono progressivamente
riacutizzate. L'invasore si dice allora vittima di chi oppone resistenza,
che al peggio, era trattato come assassino per aver aiutato un soldato
alleato. Oggi, i servizi psicosociali delle prigioni possono, sotto
il pretesto delle misure di sicurezza, raccomandare delle pratiche barbare
tali che lo stupro chiamato "perquisizione completa", si effettua
introducendo un dito nell'ano dell'uomo e nella vagina della donna.
Lo svestimento forzato a Siegburg era all'arrivo per far fare un bagno.
Le condanne.
Le procedure tedesche erano molto rapide e le condanne molto pesanti,
lo stesso anche se erano limitate solo al tempo di guerra. Marie Linthout
è stata condannata a 8 mesi di prigione per aver detto "sporco
tedesco". Marthe Flavigny è stata condannata a 3 anni, per aver
nascosto suo figlio di 18 anni. Una famiglia di sei persone, di cui
la nonna di 75 anni, è stata condannata a 15 anni di prigione per aver
nascosto un inglese, etc. I fatti riportati erano reali, salvo che per
Edith Cavell, fucilata per spionaggio, quando lei non aveva fatto nulla
di più di Marie di Croÿ.
Marcel Vervloesem denuncia con la sua ONG la corruzione che copre la
pedocriminalità organizzata nella regione di Anversa dal 1988. Il Belgio
ha fatto il primo imbroglio per annientarlo dal 1992 al 1999. Questo
imbroglio è stato ingigantito da un secondo imbroglio sui bambini da
calunniatori, di cui il giudizio è sempre stato rimandato dal 1998 al
2008. La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha,bontà sua, otto anni
in più per giudicare la legalità delle procedure. Per cui a Marcel potrebbero
aggiungersi 24 anni prima di ottenere giustizia dalle false accuse.
La Francia e la Svizzera utilizzano gli psichiatri per dichiarare pazzi
coloro che si lamentano della corruzione, ciò che permette di rubare
miliardi di dollari tutti gli anni, anche per coprire bene gli assassini.
Un esperto francrese conosciuto per essere un tossico marcio,è stato
incaricato per sbianchettare assassini con un'analisi psichiatrica del
cadavere, che è arrivato alla determinazione di uccidersi.
Liberazione per buona condotta
"Voi siete qui per dieci anni, ma se voi vi comportate bene,
voi potete sperare nel nostro imperatore in un accorciamento della pena",
diceva un funzionario della prigione di Siegburg alla Principessa Marie,
dopo averle letto la sua condanna. In principio, i prigionieri del 21°
secolo possono ottenere una libertà con condizionale per buona condotta
ridotta di un terzo della pena nel Belgio, della metà della pena in
Francia. In pratica, i sevizi psicosociali del ministero della giustizia
hanno il potere di mantenere i dentenuti in prigione oltre la fine di
detenzione cui sono stati condannati e tutto ciò è un abuso legalizzato.
Problemi di vita quotidiana.
Il nutrimento non dà problemi maggiori nel 1915. Alle 7 del mattino,
un caffè senza zucchero, nè latte. A mezzogiorno una colazione a base
di zuppa di legumi, un pò di carne ed un pò di pane nero. Alle 4, una
bevanda calda; un pezzetto di formaggio, crauti, una mezza aringa o
merluzzo, poteva rimpiazzare la carne del mezzogiorno. La cena era una
zuppa di avena o di orzo. Nel 1917, tutti avevano fame, compresi pure
i secondini, che avevano lo stesso regime alimentare dei prigionieri.
Le patate erano requisite per fare l'alcool necessario alla fabbricazione
delle munizioni.
I prigionieri di Siegburg soffrivano il freddo e la mancanza di luce
quando era notte. Il gran passo in avanti in un secolo è il riscaldamento
e ll'illuminazione nelle prigioni. I pasti rimangono insufficienti,
ma i prigionieri che hanno i mezzi, possono acquistare qualcosa allo
spaccio.
La posta in uscita ed in entrata era censurata alla prigione di Siegburg,
ma i pacchi erano autorizzati. I detenuti delle prigioni belghe non
possono ricevere pacchi. Si sa dai guardiani che la posta in entrata
ed in uscita di certi prigionieri è attualmente fotocopiata. Lettere
e cartoline possono essere trattenute. Dei detenuti che fanno quel lavoro
hanno trovato delle lettere indirizzate ad altri detenuti nel cestino
della posta dell'amministrazione. Non una sola lettera inviata da Marcel
Vervloesem dalla prigione porta il timbro della posta della città dove
è in prigione
Psichiatria in prigione
I pazienti psichiatrici non erano tenuti a Siegburg, ma inviati in
un reparto specializzato. La Principessa Marie giudicava il regime cellulare
"estremamente penoso", e fonte di perdita della ragione
dei detenuti più fragili. La facevano regolarmente cercare per tener
su il morale dei prigionieri, di quelli soprattutto che stavano impazzendo,
ciò che sarebbe inimmaginabile in una prigione belga. La legge non permette
di tenere i pazienti psichiatrci nelle prigioni. Questi pazienti devono
pertanto essere presi in carico da altre istituzioni, ma possono essere
inviati in prigione per ragioni economiche,ciò succedeva nel 2006. Loro
rappresentano 50% della sovrapopolazione carceraria. Nel 2010, dei prigionieri
in buona salute sono portati di forza alla prigione di Tilburg in Olanda.
Le segrete
La descrizione delle segrete della prigione di Siegburg è identica
alle "celle di osservazione" della prigione di Turnhout. Si
tratta di celle "più strette delle altre, e la cui finestra
è messa in alto e chiusa da griglie molto strette che lasciano passare
una luce molto debole". Louise di Bettignies è stata messa
in una segreta per aver iniziato lo sciopero dei prigionieri a fabbricare
munizioni che dovevano essere utilizzate contro il loro paese, ciò era
una chiara violazione della convenzione dell 'Aia. Lei ha guadagnato
questo diritto dopo che le autorità tedesche avevano avviato. I servizi
psicososiali della prigione di Turnhout hanno messo Marcel Vervloesem
in una segreta, con il divieto di andare alla S.Messa, con il pretesto
di misure di protezione
L'autorità e l'assistenza ai prigionieri.
Il governo generale tedesco von Bissing risponde alla contessa di Mérode-Westerloo,
per quel che concerne ciò che lui qualifica dei "sedicenti
trattamenti inumani inflitti alla principessa Marie di Croÿ", esprimendo
il suo "profondo stupore di quello che una principessa di sangue
tedesco osa criticare in quei termini le misure prese dall'autorità
tedesca". Lui ha fatto sistematicamente effettuare ciò che
l'amministrazione belga chiama "una perquisizione approfondita",
ed arriva alle conclusioni che "la principessa è trattata con
tutti i riguardi possibili". La sua mascella era decalcificata
e non riusciva a mangiare. Lei pesava 42 kili.
Il Ministro degli Interni Tedesco ha incontrato Marie de Croÿ nella
sua cella a Siegburg, in un giro sistematico delle prigioni per controlli.
Lei gli ha chiesto se trovava giusto che i prigionieri politici, soprattutto
se donne di un certo ceto, dovessero essere imprigionate con i prigionieri
comuni. Certuni erano violenti ed altri avevano ucciso. Altri avevano
malattie vergognose. Il ministro sembrò contrariato. Poco dopo, il quartiere
delle donne della prigione di Siegburg è stato riservato solo ai prigionieri
politici. Il regime potè in tal modo essere addolcito. Loro poterono
così passeggiare a due a due, e ciò permetteva di poter parlare tra
loro, poichè non potevano avere più il rischio di dispute tra loro.
Un secolo più tardi il ministro della giustizia belga non si degna
di rispondere alle proteste di un altra di queste "fottute"
principesse di Croÿ, proteste che concernono i trattamenti inumani inflitti
a Marcel Vervloesem in una delle loro prigioni. Lui si è così profondamente
meravigliato che una principessa di sangue belga osi criticare in quei
termini le misure adottate dalle autorità belghe.
Il ministro si è degnato per la sua grandezza di animo, ma soprattutto
per paura di Karl Zéro, un giornalista francese, di trasferire Marcel
Vervloesem in un altra prigione per accordargli "condizioni
di detenzione più umane". Il ministro gli ordinò la solita
"ispezione più appofondita", ed è anche arrivato
alla conclusione che l'autorità belga "rimette tutta la sua
fiducia nei servizi psicosociali", che vietano le cure che
il ministro della guerra tedesco aveva autorizzato un secolo prima,
ed è lo stesso che pomposamente dice ai giornalisti: "non chiedetemi
nulla a proposito di Mr Vervloesem".
Questioni di vita odi morte.
Il medico della prigione di Siegburg en 1914-1918 era soprannominato
"Dot. Uscita" per il suo modo sbrigativo di ascoltare le consultazioni.
Il ministero della guerra dava l'autorizzazione che i prigionieri fossero
operati in un ospedale, se le malattie mettevano la loro vita in pericolo
e per paura di essere operati nelll'infermeria della prigione, dove
le condizioni sanitarie lasciavano loro poche possibilità di sopravvivenza.
Il "Dot. Uscita" ha chiesto l'ospedalizzaziione della principessa
Marie al ministero della guerra, ma la risposta è arrivata tre settimane
dopo. Un funzionario della prigione gridò: "Questi prussiani
vogliono dare il tempo di morire qui. Ma fatemi il favore." Lei
è stata ospedalizzata il 4 luglio 1917 e liberata alla fine della guerra,
il 13 novembre 1918. Lei era stata così ben curata, che lei ha potuto
arrivare alla seconda guerra mondiale, quando lei è stata di nuovo condannata
a 10 anno di lavori forzati per terrorismo, ed è morta a 92 anni.
Louise di Bettignie è stata operata di un tumore all'infermeria della
prigione di Siegburg il 15 aprile 1918. I secondini le hanno portato
molti fiori, Lillà e miositis. Lo stesso, la terribile Frau Ruge
le ha portato un ramo di melo fiorito. Louise di Bettignies è stata
trasferita il 25 luglio all'ospedale di Colonia. Lei è morta due mesi
più tardi il 27 settembre 1918, apparentemente di un cancro.
Oggi, i detenuti delle prigioni belghe non possono essere ospedalizzati
che in coma, con un piede ammanettato al letto dell'ospedale, solamente
se la loro speranza di sopravvivenza è limitata a tre giorni. Lo stesso
ancora, il ministro della giustizia può opporsi. Marcel Vervloesem è
stato ospedalizzato sette volte vicino alla morte, e ogni volta rimandato
in prigione con il rifiuto delle cure che dovevano prevenire la successiva
ospedalizzazione. Lui è stato ammanettato come un animale, per un totale
di 591 ore "per ragioni di sicurezza-non si sa di chi-".
I prigionieri di guerra non erano ammnettati negli ospedali tedeschi.
La porta era semplicemente chiusa a chiave. C'è proprio una enorme riconoscienza
dei prigionieri ammalati per la gentilezza e la volonà generale di salvare
loro la vita.
Oggi, non si vede che la volontà di far fuori ed al più presto i prigionieri
ammalati, o di spingerli al suicidio con una freddezza ed una crudeltà
che va ben oltre la memoria del carcere di Siegburg 1914-1918. I servizi
psicosociali non portano fiori, nè incoraggiano le persone. Loro hanno
carta bianca per gettare un libro in testa ai detenuti ammalati, dicendogli
che non avranno le cure mediche prescritte dal medico, fintanto che
loro non faranno false confessioni, per sbianchettare i ministri che
coprono i falsi errori giudiziari dettati in vista di uccidere il più
possibile.
Indipendenza dei magistrati.
I giudici non hanno più la libertà delle Corti marziali tedesche della
2a guerra. L'ufficiale che ha condannato Marie de Croÿ a dieci anni
di lavori forzati per essere recidiva nel 1940-1945 si è messo sull'attenti
davanti a lei e le ha detto: "Voi avete fatto il vostro dovere,
Principessa." Si può immaginare malignamente un giudice che
si mette sull'attenti davanti a Marcel Vervloesem dicendogli che ha
fatto il suo dovere, per aver preferito la morte in prigione piuttosto
che il silenzio su un crimine contro l'umanità. La sua ultima condanna
a morire in prigione è stata dettata dal ministero della giustizia,
per mezzodi un magistrato che ha basato il suo giudizio su delle pezze
giustificative mancanti al dossier, perchè lo stesso arguto ministero
si era rifiutato di aggiungerla al dossier stesso.
Un nuovo giudice è stato incaricato di giudicare il fatto che è ancora
in prigione. Il nostro ministro della giustizia è andato oltre la sua
inventiva per assassinare "legalmente" questo prigioniero
che non sopravvive se non per una serie di miracoli. I servizi medici
hanno coperto un aggravamento dello stato del cuore di Marcel Vervloesem.
Gli hanno imposto di essere giudicato al di fuori della sua giurisdizione
per seguire il giudice d'applicazione delle pene d'Anversa a Hasselt,
piuttosto che di scegliere una data dove quel giudice sarebbe stato
nella propria giurisdizione. Questo ennesimo imbroglio della legge permette
di condannarlo dopo tre settimane di inferno,da cui ne uscirà di nuovo
solo se c'è un miracolo di mezzo.
Marcel Vervloesem è stato ammanettato in un furgone gabbia senza riscaldamento
per un giorno intero di viaggio, per essere condotto alla prigione di
Hasselt, passando per tutte le prigioni possibili. Gli è stato inflitto
un regime carcerario stretto, che lo priva degli esami del sangue quotidiani
che anche potrebbero allertare i medici se mancano tre giorni alla sua
morte, alfine di concedergli un suo diritto di morire ammanettato in
ospedale. Due errori amministrativi prolungano la privazione dei suoi
diritti di prigioniero : si dimentica di dargli i suoi soldi, ciò che
lo priva di telefonare o di avere francobolli, poi ci si dimentica di
ricondurlo nella prigione dove i suoi diritti almeno non possono essere
negati.
Come alla prigione di Siegburg, i prigionieri, anche i veri criminali,
si aiutavano a vicenda in modo veramente commovente. Si sa così che
il giudice di applicazione delle pene ha offeso i servizi psicosociali
e che ha reclamato le pezze mancanti del dossier. E' il primo giudice,
in 22 anni di persecuzione di Marcel Vervloesem, che ha voluto pronunciare
un giudizio che riguarda la mancanza di documenti. Non si sa nulla di
più per il momento, ma è un solo magistrato giusto in un mondo dove
i garanti della democrazia sono valutati come gente che ha il cervello
disidratato come pure le emozioni dalla droga, questo magistrato dà
speranza a tutto il paese.
Il giudice ha detto che avrà delle giornate libere Marcel Vervloesem.
La sua vita è in grande pericolo, perchè il governo si oppone a quello
che un medico deve curare in lui. Se vi si dice che domani lui si è
suicidato, pensate che si è trattato di un assassinio.
Si dice che il sangue di Edith Cavell avesse sporcato per sempre quelli
che l'avevano fatta fucilare sulla base di false accuse. Tutta la popolazione
tedesca ha pagato con la reputazione di essere una banda di assassini,
in un epoca in cui le autorità erano più umane dei belgi. Il sangue
di Marcel Vervloesem ricadrà sicuramente su coloro che hanno fatto scorrere
a fiotti il suo vietandogli le cure della sua salute. La sua sopravvivenza
quasi misteriosa è pertanto sempre accompagnata da tentativi di assassinio
quando lui ha combattuto per tutta la sua vita per salvare i bambini
dallo sfruttamento sessuale e non c'è che un'unica soluzione: liberarlo
ora in vita e lasciarlo in pace.