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Droit
Fondamental |
Par Jacqueline de Croÿ, 8 aout 2008
La requisitoria definitiva per ordinare la morte di Marcel Vervloesem è stata pronunciata quando è apparso che il dossier giudiziario della rete pedocriminale sarà riaperto in Francia, e prima che la Corte dei diritti di l' Uomo non può giudicare la legalità della sua condanna.
Lui non ha nessuna speranza di uscire vivo dal carcere. Lui non fuggirà e non si suiciderà comodamente a casa sua. Lui farà uno sciopero della fame e della sete, assieme ad un rifiuto del controllo della glicemia e di possibile rianimazione. Marcel Vervloesem sarà vissuto per far luce sul traffico della prostituzione minorile. Lui morirà per portar luce su una giustizia pronunciata in nome del Re del belgi e sulla nullità delle direttive europee, per quanto riguarda dei diritti dell'uomo.
Marcel Vervloesem aveva consegnato 21 cd sui quali comparivano foto di morti,violenze e torture di bambini. Il Belgio ha trattenuto 20 di questi cd, in modo che la giustizia francese pronunciasse un non luogo a procedere, in assenza di 88.539 parti del dossier. Questa ha egualmente risparmiato un magistrato francese, che figura nello schedario, senza mutande e con un ragazzo di 11 anni. Una cassazione è stata registrata per questo fatto. Più di 500 dossier stanno per essere riaperti in Francia.
La rete si avvale di servizi di un movimento settario d'orientamento "scientologico", che offre l'annientamento delle vittime e dei testimoni, per mezzo di un montaggio di imbrogli e di trappole,a meno che questi non facciano delle "concessioni particolari".
Marcel Vervloesem non è un uomo disponibile a "collaborare" con una qualsiasi associazione tipo gestapo. Lui dunque è stato condannato a quattro anni di prigione per dei crimini che i medici hanno dichiarato incapace da compiere.
Il magistrato che si è incaricato di trattenere 20 dei cd per l'istruttoria francese , aveva incaricato la sua incarcerazione preventiva nel maggio 2005. Lui aveva scelto una prigione senza infermeria, mentre sapeva che lui era cardiopatico e diabetico insulinodipendente. Marcel Vervloesem aveva allora iniziato uno sciopero della fame. Lui era stato messo in cella di isolamento, dove un secondino lo svegliava ogni quarto d'ora, per "controllare che non fosse morto", secondo il ministero di giustizia.
Adesso, la giustizia belga ha deciso che lui ritornerà in prigione senza infermeria, prima che il tribunale europeo dei diritti dell'uomo abbia il tempo di giudicare la legalità della sua condanna. Lui ha due metastasi, ma da sempre non ha mai fatto una chemioterapia in tre anni e mezzo. Nove certificati medici controindicano la prigione, ciò che giustificherebbe gli arresti domiciliari per ragioni mediche ed umanitarie.
Marcel Vervloesem rischia di essere assassinato da qualcuno che sarà ringraziato dalla rete pedoporno, con una libertà condizionata per buona condotta, prima che l'Europa possa liberarlo per il diniego dei suoi diritti fondamentali.
Lui prevede di entrare in coma in tre giorni. Tre giorni di fremiti in diretta, che vi faranno comprendere cosa è un filmato tipo snuff (morte in video). Uno sciopero della fame ordinario può impiegare da tre a sette mesi per far morire, cio che è meno penoso fisicamente, ma troppo lungo per i suoi gusti.
Ciò non è facile, dice lui, ma fattibile quando si sa che ci sono molte persone che vogliono sostenerlo e che continueranno la lotta.
Marcel Vervloesem ha 55 anni. Lui è papà di due giovani, di cui un figlio adottivo con cinque bambini. Lui lascerà dei collaboratori inconsolabili, che faranno rivivere la sua memoria, proseguendo la sua opera. Loro pubblicizzeranno instancabilmente i suoi assassini, quelli che non hanno fatto il loro dovere rifiutandogli assistenza quando era in pericolo o hanno calpestato i suoi diritti. Lui sarà più pericoloso da morto che da vivo.
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