Jean-Claude Krief, un' anziana vittima di queste accoglienze di minori,
temeva che le conseguenze della sua testimonianza (343 arresti accertati
tra il 7 ed il 9 ottobre 1982), avrebbero segnato il suo arresto o scomparsa.
Il falso errore giudiziario sulla base di uno scambio di ruoli tra i criminali
e le loro vittime era dunque una pratica corrente, conosciuta bene dai
superstiti di queste accoglienze. Jean-Claude Krief è stato effettivamente
incarcerato, accusato di aver tentato un ricatto col Ministro Jack Lang,
l’uno dei 69 firmatari di una petizione che reclamava la derubricazione
delle relazioni sessuali "consenzienti" tra minori ed adulti
nel 1977. Michel Krief, suo fratello fu assassinato.
Poi, ci fu la volta di Marcel Vervloesem, che capì la continuità tra
la figura del dossier Coral e la foto n°9 del dossier Zandvoort nel 1998.
(Passate il vostro mouse pure sull'immagine di destra).
Lui è stato condannato al carcere, dal quale i medici prevedevano che
non ne sarebbe uscito vivo. Come Icaro, la giustizia aveva perso le sue
ali, quando inebriata dal potere delle calunnie, la medesima ha condannato
un uomo senza prostata per sodomia, a dispetto delle accuse di denuncianti,
secondo i quali, loro stessi dicevano ci essere stati pagati per calunniarlo
La Corte d’Appello rifiutò il divieto dato a lui di contattare i media,
poichè sembrava inutile, poichè pensava che sarebbe morto in prigione.
Tre anni più tardi, affranto da una sopravvivenza miracolosa, il Ministero
della Giustizia domandò al tribunale d'applicazione delle pene di vietare
a Marcel ogni contatto con i media, a dispetto della cancellazione di
questa condanna da parte della Corte d'Appello. Karl Zéro e Serge Garde
stavano terminando un reportage di 1 ora e 30' sui deliri giudiziari connessi
con il dossier Zandvoort, che sarà mandato in onda prossimamente dalla
televisione francese. La catena televisiva indicata con suo accordo affinchè
dopo la diffusione, il documentario sia utilizzato dalle ONG che ne faranno
domanda per proiettarlo durante dei pubblici dibattititi.
Nel frattempo, il Tribunale d'applicazione delle pene prevede una liberazione
di Marcel, con la condizione che lui trovi una "sistemazione sociale
accettabile", che ironicamente, escluda ogni contatto con una principessa
cinquantenne e con casellario giudiziario integro, ed anche ogni contatto
con altre persone che gravitano attorno a lei "per evitare che lui
commetta dei crimini gravi". Il tribunale considera ugualmente di
vietare a Marcel di affittare un appartamento nella stessa casa della
pericolosa principessa, per la scelta di una cittadina di provincia, infarcita
di casellari giudiziari ben pieni. Gli amici comuni di Marcel Vervloesem
e della pericolosa principessa prevedono una dimostrazione\denuncia collettiva
contro lo Stato belga, per violazione della loro vita privata.
La
testimonianza di Jean-Claude Krief, che manca nel procedimento Zandvoort
2000/2003 data del primo giorno degli arresti, il 7 ottobre 1982.
Nel caso in cui io fossi stato arrestato o di più "sparivo",
una fotocopia del dossier ssarà trasmessa a persone di mia scelta.
Questo dossier rappresenta due anni di lavoro e di ricerche individuali,
in vista di smantellare la più grande rete pedocriminale dei "BALLETTI
BLEU" di Francia.
Io comincerò per spiegarvi il fine delle mie ricerche e la convinzione
che mi ha spinto a fare tutto questo. Io perciò mi presento. Io mi chiamo
Jean-Claude KRIEF, Io sono nato il primo Maggio 1961 ad Argenteuil (95).
Figlio di genitori malati, loro mi hanno messo in una comunità della
DDASS per tredici anni, in seguito io ho deciso di emigrare in Israël
al fine di occuparmi di minori.
Ciò era nell' Ottobre 1980. Io mi trovavo in un kibboutz dove io ricevevo
regolarmente delle notizie dalla Francia, per mezzo del giornale "LIBERAZIONE"
al quale io ero abbonato. E' dunque in questo tempo che io lessi su
questo giornale un articolo che presentava una raccolta, questa sempre
accompagnata da foto, che rappresentava un ragazzo appiccicato contro
un muro a torso nudo e con la patta dei pantaloni aperta.
La raccolta presentata era intitolata: "PAESAGGI DI INFANZIA"
il cui autore si chiamava: Willy MARCEAU, con l'indirizzo in fondo all'articolo:
1,3 via di Fleury, a MEUDON (92).
Io presi dunque contatto con questo signore per posta, spiegandogli
il mio interesse per i suoi scritti e domandandogli anche di inviarmi
una copia della sua raccolta pagando la somma di cinquanta Franchi.
Tornando in Francia, alla fine di Ottobre 1980, io mi misi nuovamente
in contatto con Willy MARCEAU al fine di incontrarlo e di sapere chi
era, dubitando che lui fosse un pedofilo, realtà che io combattevo per
ragione di esperienze subite durante la mia infanzia.
Questi si presentò in casa di mia madre presso la quale io abitavo
provvisoriamente e lui vi scoprì un laboratorio do fotografia ed io
gli mostrai il funzionamento. Essendo deciso ,d'altronde,di giocare
il ruolo di pedofilo al fine di sapere meglio quanto lui faceva e che
interessi aveva.
Lui arrivò, accompagnato qualche giorno dopo, da una persona che si
chiamava Gérard DURAND ed abitava al n.5, di via Claude Bernard a Parigi
6.
Gérard DURAND mi fu presentato da Willy MARCEAU, ed essi esposero subito
il fine della loro visita: Gérard DURAND mi chiese se io volevo fare
per lui delle foto partendo da diapositive, lui me le mostrò con una
moviola, ed io vidi dei minori in diverse pose pornografiche ed alcune
con anche degli adulti tra cui, DURAND e MARCEAU, questi mentre stavano
sodomizzando bambini tra i cinque e dodici anni.
Io rifiutai di fare quelle dia dove c'erano degli adulti presenti ,ma
io accettavo ciononostante di fare un centinaio di clichè, questo al
fine di conservare un esemplare utile a tutti i fini.
Il caso cominciava già a rincuorarmi, ma io non avevo ancora ben chiara
la situazione.
Fine di dicembre 1981, io compravo una rivista che si intitola "
POSSIBILE " io la trovai alla libreria parallela: via dei mercati
generali.
Su questa rivista, si faceva riferimento ad un manifesto contro la
reclusione dei minori, con l'indirizzo per ogni notizia a : LE CORAL
30470 AIMARGUES TEL: (66) 88 00 12. CLAUDE SIGALA;
io telefonai quindi a questo numero, ed io ebbi per risposta il consiglio
di comperare un libro "CHIRAMENTE IO VI AMO" di Claude SIGALA
delle edizioni Coral. Io seguii questo consiglio e mi misi in contatto
con Claude SIGALA per chiedergli se potevo andare al Coral per fare
uno stage come educatore.
Io mi rifeci vivo dunque il 24 Dicembre 1981, vigilia di Natale. Il
Coral è una comunità di accoglienza dei minori per la maggior parte
"ammalati psichici ed autistici" messi lì da diverse DDASS
per un prezzo alla giornata veramente irrisorio.
Io passai dunque le feste di fine anno al Coral ed io scopersi che
tutti erano dei pedofili come me lo aveva lascaito intendere il conglietto
di SIGALA e che baciare dei bambini non era un tabù presso di loro.
Ciò che io scoprii ancora, era che un numero alto di personalità da
titoli illustri vi arrivavano regolarmente per soddisfare i loro istinti
sessuali e ciò beninteso con i piccoli minori spovvisti di famiglia
e di saper parlare che non potevano così testimoniare.
Io appresi ancora che esistevano 34 altre comunità du questo tipo :
Associazioni statali istituite dalla legge 1901 e raggruppate in federazioni
intitolate: "COLLETTIVO DI RETE ALTERNATIVA", che avevano
per presidente : C. SIGALA.
La lista delle persone contro le quali io vorrei testimonaire davanti
ai servizi della B.S.P. (Brigata degli Stupefacenti di Parigi),e di
tutte le liste io tengo le prove della colpevolezza di queste persone
citate. Io preciso che io sono stato obbligato dalla B.S.P a fare queste
denunce sotto la minaccia di essere incarcerato per assegni a vuoto.
La mia inchiesta personale non è ancora terminata,ma io penso che la
rete sia stata smantellata nella sua totalità.
D'altra parte io non so assolutamente ciò che avverrà di me dopo l'arresto
di queste persone. Nemmeno se si arriverà a qualcosa di positivo; io
preciso che le prove, foto, etc.); si trovano presso un avvocato ed
un notaio che le pubblicheranno se ogni due ore a partire da oggi, loro
non riceveranno una telefonata con la mia vera voce e ciò fino al momento
in cui sono sicuro del seguito di questo caso.
D’altra parte se si avverasse que io sia obbligato ad abbandonare la
nazione, io non esiterò a vendere questo dossier al miglior offerente.
In più io preciso che la BSP non è al corrente dell'intero fatto, ma
un giornalista del NEW YORK TIMES ha il dossier completo tutto intero
e lui ha anche le istruzioni per una eventuale sua pubblicazione.
Scritto a Parigi il 07 OTTOBRE 1982
A suivre ...
Paedo petition :
http://zandvoort.morkhoven.org/wordpress/?p=818