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Communiqué de presse
Superposition Coral/Zandvoort
Image tronquée du magistrat déculotté avec Nordine, pensionnaire du foyer Coral pour enfants autistes et psychotiques. Chef de cabinet d'un ministère de François Mitterrand, le magistrat offrait alors d'importantes subventions au Coral, selon Jean-Claude Krief. Passez votre souri sur l’image pour voir le visage de criminel n ° 9 sur le mandat de recherche lancé par la police de Kennemerland. L'identification a été confirmée par la biométrie.
NON LUOGO A PROCEDERE FRANCIA/ZANDVOORT [9]

DOCUMENTI MANCANTI (1) SOVRAPPOSIZIONE CORAL/ZANDVOORT

Nel 1982, l'inchiesta sulla rete pedocriminale delle accoglienze dei minori in Francia era gestita dalla Brigata degli stupefacenti e del buon costume. Sedici anni più tardi, il dossier Zandvoort fa apparire che la figura umana che compare nel dossier Coral è stata venduta ad una rivista brasiliana di pedopornografia. L'elemento nuovo di un dossier della prostituzione infantile è affidata alla brigata dei minori. La "giustizia" elimina così i poliziotti che avevano lavorato all'identificazione del magistrato senza mutande e dei puledrini di Mitterrand, che sono poi passati alle più alte cariche francesi ed europee.

Jean-Claude Krief, un' anziana vittima di queste accoglienze di minori, temeva che le conseguenze della sua testimonianza (343 arresti accertati tra il 7 ed il 9 ottobre 1982), avrebbero segnato il suo arresto o scomparsa. Il falso errore giudiziario sulla base di uno scambio di ruoli tra i criminali e le loro vittime era dunque una pratica corrente, conosciuta bene dai superstiti di queste accoglienze. Jean-Claude Krief è stato effettivamente incarcerato, accusato di aver tentato un ricatto col Ministro Jack Lang, l’uno dei 69 firmatari di una petizione che reclamava la derubricazione delle relazioni sessuali "consenzienti" tra minori ed adulti nel 1977. Michel Krief, suo fratello fu assassinato.

Poi, ci fu la volta di Marcel Vervloesem, che capì la continuità tra la figura del dossier Coral e la foto n°9 del dossier Zandvoort nel 1998. (Passate il vostro mouse pure sull'immagine di destra). Lui è stato condannato al carcere, dal quale i medici prevedevano che non ne sarebbe uscito vivo. Come Icaro, la giustizia aveva perso le sue ali, quando inebriata dal potere delle calunnie, la medesima ha condannato un uomo senza prostata per sodomia, a dispetto delle accuse di denuncianti, secondo i quali, loro stessi dicevano ci essere stati pagati per calunniarlo

La Corte d’Appello rifiutò il divieto dato a lui di contattare i media, poichè sembrava inutile, poichè pensava che sarebbe morto in prigione. Tre anni più tardi, affranto da una sopravvivenza miracolosa, il Ministero della Giustizia domandò al tribunale d'applicazione delle pene di vietare a Marcel ogni contatto con i media, a dispetto della cancellazione di questa condanna da parte della Corte d'Appello. Karl Zéro e Serge Garde stavano terminando un reportage di 1 ora e 30' sui deliri giudiziari connessi con il dossier Zandvoort, che sarà mandato in onda prossimamente dalla televisione francese. La catena televisiva indicata con suo accordo affinchè dopo la diffusione, il documentario sia utilizzato dalle ONG che ne faranno domanda per proiettarlo durante dei pubblici dibattititi.

Nel frattempo, il Tribunale d'applicazione delle pene prevede una liberazione di Marcel, con la condizione che lui trovi una "sistemazione sociale accettabile", che ironicamente, escluda ogni contatto con una principessa cinquantenne e con casellario giudiziario integro, ed anche ogni contatto con altre persone che gravitano attorno a lei "per evitare che lui commetta dei crimini gravi". Il tribunale considera ugualmente di vietare a Marcel di affittare un appartamento nella stessa casa della pericolosa principessa, per la scelta di una cittadina di provincia, infarcita di casellari giudiziari ben pieni. Gli amici comuni di Marcel Vervloesem e della pericolosa principessa prevedono una dimostrazione\denuncia collettiva contro lo Stato belga, per violazione della loro vita privata.

La testimonianza di Jean-Claude Krief, che manca nel procedimento Zandvoort 2000/2003 data del primo giorno degli arresti, il 7 ottobre 1982.

Nel caso in cui io fossi stato arrestato o di più "sparivo", una fotocopia del dossier ssarà trasmessa a persone di mia scelta.

Questo dossier rappresenta due anni di lavoro e di ricerche individuali, in vista di smantellare la più grande rete pedocriminale dei "BALLETTI BLEU" di Francia.

Io comincerò per spiegarvi il fine delle mie ricerche e la convinzione che mi ha spinto a fare tutto questo. Io perciò mi presento. Io mi chiamo Jean-Claude KRIEF, Io sono nato il primo Maggio 1961 ad Argenteuil (95). Figlio di genitori malati, loro mi hanno messo in una comunità della DDASS per tredici anni, in seguito io ho deciso di emigrare in Israël al fine di occuparmi di minori.

Ciò era nell' Ottobre 1980. Io mi trovavo in un kibboutz dove io ricevevo regolarmente delle notizie dalla Francia, per mezzo del giornale "LIBERAZIONE" al quale io ero abbonato. E' dunque in questo tempo che io lessi su questo giornale un articolo che presentava una raccolta, questa sempre accompagnata da foto, che rappresentava un ragazzo appiccicato contro un muro a torso nudo e con la patta dei pantaloni aperta.

La raccolta presentata era intitolata: "PAESAGGI DI INFANZIA" il cui autore si chiamava: Willy MARCEAU, con l'indirizzo in fondo all'articolo: 1,3 via di Fleury, a MEUDON (92).

Io presi dunque contatto con questo signore per posta, spiegandogli il mio interesse per i suoi scritti e domandandogli anche di inviarmi una copia della sua raccolta pagando la somma di cinquanta Franchi.

Tornando in Francia, alla fine di Ottobre 1980, io mi misi nuovamente in contatto con Willy MARCEAU al fine di incontrarlo e di sapere chi era, dubitando che lui fosse un pedofilo, realtà che io combattevo per ragione di esperienze subite durante la mia infanzia.

Questi si presentò in casa di mia madre presso la quale io abitavo provvisoriamente e lui vi scoprì un laboratorio do fotografia ed io gli mostrai il funzionamento. Essendo deciso ,d'altronde,di giocare il ruolo di pedofilo al fine di sapere meglio quanto lui faceva e che interessi aveva.

Lui arrivò, accompagnato qualche giorno dopo, da una persona che si chiamava Gérard DURAND ed abitava al n.5, di via Claude Bernard a Parigi 6.

Gérard DURAND mi fu presentato da Willy MARCEAU, ed essi esposero subito il fine della loro visita: Gérard DURAND mi chiese se io volevo fare per lui delle foto partendo da diapositive, lui me le mostrò con una moviola, ed io vidi dei minori in diverse pose pornografiche ed alcune con anche degli adulti tra cui, DURAND e MARCEAU, questi mentre stavano sodomizzando bambini tra i cinque e dodici anni.

Io rifiutai di fare quelle dia dove c'erano degli adulti presenti ,ma io accettavo ciononostante di fare un centinaio di clichè, questo al fine di conservare un esemplare utile a tutti i fini.

Il caso cominciava già a rincuorarmi, ma io non avevo ancora ben chiara la situazione.

Fine di dicembre 1981, io compravo una rivista che si intitola " POSSIBILE " io la trovai alla libreria parallela: via dei mercati generali.

Su questa rivista, si faceva riferimento ad un manifesto contro la reclusione dei minori, con l'indirizzo per ogni notizia a : LE CORAL 30470 AIMARGUES TEL: (66) 88 00 12. CLAUDE SIGALA;

io telefonai quindi a questo numero, ed io ebbi per risposta il consiglio di comperare un libro "CHIRAMENTE IO VI AMO" di Claude SIGALA delle edizioni Coral. Io seguii questo consiglio e mi misi in contatto con Claude SIGALA per chiedergli se potevo andare al Coral per fare uno stage come educatore.

Io mi rifeci vivo dunque il 24 Dicembre 1981, vigilia di Natale. Il Coral è una comunità di accoglienza dei minori per la maggior parte "ammalati psichici ed autistici" messi lì da diverse DDASS per un prezzo alla giornata veramente irrisorio.

Io passai dunque le feste di fine anno al Coral ed io scopersi che tutti erano dei pedofili come me lo aveva lascaito intendere il conglietto di SIGALA e che baciare dei bambini non era un tabù presso di loro.

Ciò che io scoprii ancora, era che un numero alto di personalità da titoli illustri vi arrivavano regolarmente per soddisfare i loro istinti sessuali e ciò beninteso con i piccoli minori spovvisti di famiglia e di saper parlare che non potevano così testimoniare.

Io appresi ancora che esistevano 34 altre comunità du questo tipo : Associazioni statali istituite dalla legge 1901 e raggruppate in federazioni intitolate: "COLLETTIVO DI RETE ALTERNATIVA", che avevano per presidente : C. SIGALA.

La lista delle persone contro le quali io vorrei testimonaire davanti ai servizi della B.S.P. (Brigata degli Stupefacenti di Parigi),e di tutte le liste io tengo le prove della colpevolezza di queste persone citate. Io preciso che io sono stato obbligato dalla B.S.P a fare queste denunce sotto la minaccia di essere incarcerato per assegni a vuoto. La mia inchiesta personale non è ancora terminata,ma io penso che la rete sia stata smantellata nella sua totalità.

D'altra parte io non so assolutamente ciò che avverrà di me dopo l'arresto di queste persone. Nemmeno se si arriverà a qualcosa di positivo; io preciso che le prove, foto, etc.); si trovano presso un avvocato ed un notaio che le pubblicheranno se ogni due ore a partire da oggi, loro non riceveranno una telefonata con la mia vera voce e ciò fino al momento in cui sono sicuro del seguito di questo caso.

D’altra parte se si avverasse que io sia obbligato ad abbandonare la nazione, io non esiterò a vendere questo dossier al miglior offerente.

In più io preciso che la BSP non è al corrente dell'intero fatto, ma un giornalista del NEW YORK TIMES ha il dossier completo tutto intero e lui ha anche le istruzioni per una eventuale sua pubblicazione.

Scritto a Parigi il 07 OTTOBRE 1982
A suivre ...

Paedo petition : http://zandvoort.morkhoven.org/wordpress/?p=818

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L'incompétence française de visu & in situ French incompetence de visu & in situ L'incompétenza francese de visu & in situ

ZANDVOORT/FRANCE: NON LIEU

ZANDVOORT/FRANCE: WITHDRAWAL OF CASE

ZANDVOORT/FRANCIA: NON LUOGO A PROCEDERE

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