NON LUOGO A PROCEDERE ZANDVOORT/FRANCIA [04]
FATTI ALL'ORIGINE DELLA PROCEDURA
Jacqueline
de Croÿ - 25/02/2010
La Francia non ha reputato opportuno di avviare un
procedimento sui rapporti della rete pedocriminale di Zandvoort nel
1998, quando il presidente del Parlamento Europeo aveva inviato le
sue felicitazioni pubbliche all'ONG Morkhoven per la sua scoperta
anche se nauseabonda, o nel 1999, quando questa ONG ha inviato il
primo CD al presidente francese. Il folklore giudiziario francese
non è iniziato se non il 24 febbraio 2000, solo dopo una serie di
articoli sul giornale "l'Humanité".
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La giustizia francese ha messo in piedi la procedura
sulla base di tre mozziconi di copie parziali del CD completo in suo
possesso, che erano state inviate da Serge Garde, il giornalista autore
dell'articolo, e da Bernard Valadon, presidente dell'ONG francese
"Le Bouclier" e da George Glatz, presidente dell'ONG svizzera
"Cide", ma sempre in assenza dell'autore della scoperta
: Marcel Vervloesem, coordinatore delle inchieste di Morkhoven, e
anche dello stesso presidente di questa ONG belga, Jan Boeykens. La
giudice Ringot ha sparpagliato delle commissioni rogatorie in Belgio,
Olanda, Germania e in Italia, ciò che non le è stato inspirato da
uno spirito santo, ma di fatto all'origine di procedure che lei non
precisa affatto nel suo pomposo luogo a non procedere.
L'inchiesta che condusse Morkhoven ai CD è iniziata
con la mediatizzazione delle loro scoperte sulla rete pedocriminale
di Temse e Madera. Mme Schadwald riconosce suo figlio Manuel, un ragazzo
tedesco di 11 anni scomparso a Berlino nel 1993, durante un reportage
televisivo. Marcel Vervloesem è stato incarcerato sulla base di calunnie
dei membri della rete,al fine di spaventarlo, prova che la rete è
sostenuta accanitamente da una certa magistratura. La legge belga
che da ai prigionieri l'accesso ai dossier giudiziari deli loro accusatori,
è servita a Marcel Vervloesem che ha potuto scoprire l'identità delle
persone impiegate dai suoi accusatori: Gerrit Ulrich, un pedocriminale
tedesco vivente a Zandvoort.
L' 11 giugno 1998, durante la ricerca di Manuel,
il gruppo Morkhoven incontra Ulrich nel suo caffè preferito a Zandvoort
e si fa invitare a casa sua. Otto computer mostravano come si svolgeva
la pedopornografia. Marcel Vervloesem gli chiede delle foto di Manuel.
Ulrich compende il suo errore, se la fa sotto per via della stampa
che aveva scoperto l'identificazione del bambino nei dossier Temse/Madeira
e dà a Marcel un CD dove c'erano 8'700 foto.
Ulrich e due suoi scagnozzi chiamati in causa nella
rete Temse/Madeira presero la fuga. Lui è andato a Lione con Robby Van
der Plancken presso Patrick Busquet, mentre invece Warwick Spinks, un
cittadino inglese, prese un'altra destinazione. Ulrich ha telefonato
all'ONG per chiedere di andare a cercare il resto del suo materiale
presso casa sua, con due suoi cugini. Poi lui è andato in Italia con
Robby Van der Plancken, che ha ucciso con una rivoltella appartenente
a Patrick Busquet. Marcel Vervloesem è andato a casa di Ulrich con due
cugini e dei giornalisti della televisione olandese Nova, il 19 giugno
1998. Lui trovò 82.000 foto in più nel nascondiglio indicato.
Morkhoven ha reso pubblico il caso nel luglio 1998,
ciò che ha provocato uno sconcerto internazionale. Giornalisti di tutto
il mondo sono arrivati,compreso il Giappone, l'Australia e la Nuova
Zelanda, per fare delle interviste, ciò che sarebbe stato sufficiente
a dare inizio a inchieste che non partirono. La rete pagò la feccia
locale per acccusarlo di pedofilia a 15.000-FB la denuncia, in settembre,
all'indomani della diffusione sulla rete RTBF, televisione nazionale
belga, a seguito del reportage di "Fatti diversi" sulla scomparsa
di Manuel Schadwald.
Gina Bernaer-Perdaens, assistente sociale e collaboratrice
di "Fatti diversi", aveva partecipato alla verifica delle
fonti ed alla traduzione in francese del programma. Lei si affiancò
al gruppo Morkhoven, e choccata dal silenzio dei ministeri della giustizia
europei, lei ha voluto di persona portare una copia dei CD alla stampa
ed agli organismi di protezione dell'infanzia internazionali.
Marcel Vervloesem non è stato autorizzato di comunicare
che il 50% del contenuto dei CD, di cui solo il primo ai giornalisti,
perchè in caso di furto di un materiale tanto prezioso per inchieste
e mandato in virtù di una deontologia di confidenziatlità assoluta,
gli inquirenti potessero fare la differenza tra il materiale rubato
e gli originali. Mme Bernard ha messo al corrente con più del 80% delle
foto le associazioni e con il 99,95% del primo CD Serge Garde. Lei è
stata assassinata il 14 novembre 1998. Totti credevano che la collezione
era pertanto completa. Bernard Valadon ha assicurato che lo schedario
conteneva più di " 77.000 foto", quando invece erano 93.081,
secondo l' Europol.
L'inchiesta "approfondita" della giudice
Ringot non le ha permesso di scoprire la denuncia depositata dall'ONG
il 4 marzo 2001, dunque due anni prima del famigerato luogo a non procedere
che ha la data del 20 marzo 2003,con lo schedario completo. Lei è arrivata
alla sconclusione che i CD frammentati portati da Gina Bernard-Perdaens
sarebbe stati un solo CD trovato da Marcel VERVLOESSEN, di cui lei non
era nemmeno riuscita a scrivere il nome correttamente una sola e sconsolante
volta nella sua requisitoria. Lei ha dunque circoscritto la sua inchiesta
alle 8.700 foto, quando il dossier completo è composto da 93'081 foto.
I poliziotti francesi sarebbero stati così inefficienti
che non avrebbero scoperto che un CD era stato inviato ai capi di stato
europei nell'aprile del 1998, sette CD erano stati inviati al Re dei
Belgi, dimostrando così che il dossier aveva un'importanza assoluta
e privilegiata. Il Belgio aveva ,a seguito di un inchiesta " approfondita"
di qualche settimana, archiviato il dossier in segreto con la giustificazione
di "colpevoli sconosciuti". Il re non è mai sembrato essere
interessato alle vicende del dossier. I sette CD consegnati al re sono
stati rubati dal Palazzo di giustizia di Anversa.
L'ufficiale Bergen della polizia olandese ha dato all'ONG
Morkhoven le riviste comprendenti i 572 avvisi di ricerca messi in giro
dalla polizia di Kennemerland, che comprendono 17 adulti. La foto n°9
dello schedario Zandvoort è identica alla foto n°1 del dossier CORAL
un caso di pedocriminalità francese. L'adulto era allora stato identificato
già nel 1982, come foto appartenente ad un attuale alto funzionario
magistrato francese tutora in funzione.
Le fotocopie di questi avvisi di ricerca, della qualità
data dalle fotocopiatrici del supermercato del paesino di Morkhoven,
sono state date a Serge Garde. Queste fotocopie sono state trovate nei
locali del giornale a Parigi, ma una dozzina di pagine sembrano essersi
volatilizzate o meglio rubate, perchè non ci sono che 470 ritratti.
Due madri francesi riconoscono però i loro figli. La procedura francese
è avviata il 20 marzo 2000, sulla base di una copia monca di un solo
CD, di cui una versione completa era stata trasmessa da Chirac al ministro
della giustizia solo un anno più tardi. Professionalità da medaglia
d'oro !
E' l'inizio di una serie di commissioni rogatorie,
di cui due francesi,una svizzera per presentare ai genitori degli scomparsi
un dossier incompleto :
Ci si può lamentare che i belgi, i francesi e gli svizzeri
danno questi dossier a tali incompetenti, ma è la democrazia imperante.
Al contrario, noi non arriviamo a capire perchè il re del belgio non abbia
reagito al furto dei CD che noi gli avevamo affidato per assicurare un'inchiesta
seria e non per una parodia giudiziaria che conosciamo bene, da dove spunta
la domanda cruciale e scottante: COSA NE AVETE FATTO DEI NOSTRI CD-, SIGNORE?