HOME

 
Organe de presse  
         
 
IndexNews
 
    HOME
Français
English
Italiano

 

Droit Fondamental

Marcel Vervloesem : poche speranze di sopravvivenza

Bruxelles, 24 septembre 2008

Imprigionato in Belgio per la quarta volta in violazione dei suoi diritti costituzionali in quanto espone le reti pédocrimineli, Marcel Vervloesem inizia il suo 20° giorno dello sciopero della fame,di cui i primi sei sono stati anche associati allo sciopero della sete.

La prigione a lui non dà che acqua bollente che gli causano dolori impressionanti. Ha bevuto quattro tazze al giorno, ma il dolore è tale che non può bere più di due. Lui è pallido, anche perchè non beve sufficientemente. Le sue braccia sono blu, per il fatto delle numerose punture per prelevare il sangue necessario per le analisi.

Tre litri d'acqua a lui sono necessari giornalmente, finchè non si alimenta. Troppe persone che hanno voluto difendere i diritti dei bambini vittime della rete pedocriminale si sono ritrovate in prigione.

- Noi non possiamo fermare il nostro movimento di difesa, dice lui. Ci sono ancora dozzine di migliaia di bambini da difendere e questo è il nostro dovere. Noi iniziamo il nostro undicesimo anno dopo che noi abbiamo portato i cd di Zandvoort alla polizia. Decine di migliaia di crimini è stato negato. Abbiamo il diritto di accettare che. La maggioranza delle persone che fanno lo sciopero della fame o della sete si fermano al decimo giorno e non cambia nulla. La giustizia si metterà a ridere se noi ci fermiamo e nulla cambierà. Noi abbiamo il dovere di continuare fino alla fine, alla faccia di coloro che non vogliono.

Marcel Vervloesem si è presentato di sua volontà questo 5 settembre alla prigione di Turnhout , con l'intenzione di dimostrare la necessità di leggi che prevengano la violazione dei diritti fondamentali, con false attribuzioni di errori giudiziari (voluti). Lui è stato condannato a passare quattro anni in una prigione senza infermeria, per dei crimini che la medicina riconosce impossibili da compiere da uno che è fisicamente incapace come lui.

Lui ha un triplo cancro, un diabete grave, cardiopatia grave, malattia dei reni e del pancreas. In risposta alla sua domanda di arresti domiciliari per ragioni di salute in attesa della decisione del tribunale europeo dei diritti dell'uomo, il Belgio gli ha risposto di fare testamento. Ho visto la morte molto vicina il 5° giorno, dice lui.

I regolamenti della prigione sono stati modificati più volte, per impedire che lui possa ricevere i suoi migliori amici e collaboratori della lotta contro la tratta dei minori prima del 18° giorno. Lui è stato posto sotto il regime usato contro i terroristi.

I genitori di diverse vittime sono stati impediti di vederlo, si sono talmente rivoltati, che sono usciti allo scoperto a mostrare quello che hanno subito. Hanno pure sollecitato i genitori di altre vittime, per domandare aiuto e collaborazione a tutti quelli che hanno vissuto l'orrore di vedersi privati dai loro diritti. Questi innalzano dei cartelli contro il Belgio : "LEVATE LE VOSTRE ZAMPE DE MARCEL VERVLOESEM. LUI e' IL NOSTRO EROE e si firmano: "LE VITTIME".

Sembra che il ministro della Giustizia è intervenuto per opporsi alla decisione di inviare un medico a Marcel Vervloesem all'ospedale di S. Elisabetta di Turnhout, di inviare al carcere di Bruges infermeria. L'ambulanza stava prendendo lui in ospedale, a 500 metri di distanza, è venuto e ha lasciato vuoto. Un' altra ambulanza era arrivata a cercarlo due ore più tardi con la scorta della polizia di Bruges, per condurlo alla prigione di Bruges. L'intervento ha avuto luogo presso il carcere, non all'ospedale medesimo, come aveva detto prima la stampa.

Lui è chiuso in una cella d'isolamento insonorizzata, che si presume riservata agli ammalati contagiosi. Non c'è campanello per chiamate d'urgenza e non si può essere sentiti che si grida all'aiuto. Cancro, diabete e sciopero della fame non sono malattie contagiose. Queste celle sono dunque riservate per le punizioni, inflitte sotto copertura di un medico che lavora all'ospedale Sint Jan de Bruges.

Questo medico vede i pazienti una volta alla settimana. Ha detto a Marcel Vervloesem che il suo testamento, che vieta ogni rianimazione in caso di coma non è valido. E assicura che non arriverà alla fase terminale… come se guarisse dai suoi cancri perchè arriva a visitarlo tutti i mercoledì ! Gli avvocati di Marcel Vervloesem sono stati respinti dal personale penitanziario dopo qualche minuto per "ragioni mediche".

I detenuti non possono ricevere nè foto, nè documenti nell'infermia dai visitatori, se non per posta e dopo controllo del contenuto. Marcel Vervloesem è dunque condannato attualmente a morire in una cella di isolamento con le pareti spoglie, privato dalle foto dei suoi nipotini, dei suoi piccoli bambini o delle cose che hanno fatto lui ed i suoi collaboratori nei posti più disparati per sostenrlo.

Il prigioniero ammalato non può firmare qualsiasi carta fuori dalle visite. Marcel Vervloesem non ha potuto scrivere la richiesta alla Commissione contro le Torture dell'ONU alfine di domandare al Belgio di prendere le misure adatte per evitare che lui subisca un danno irreparabile, come la morte nelle peggiori condizioni, aspettando nell'attesa la decisione della Corte Europea dei Diritti del l’Uomo.

Il termine tortura , secondo questa convenzione, vuol dire ogni atto per il quale ogni dolore o sofferenze acute, fisiche o mentali, sono intenzionalmente inflitte a una persona al fine di ottenere da lei o da terzi dei ragguagli o confessioni, e di punirla di un atto che questa o terza persona ha compiuto o supposto di aver commesso, di intimidirla o di far pressione su di lei o d'intimidire o di far pressione su terze persone, o per ogni altro motivo fondato su una forma di discriminazione qualunque questa sia, e soprattutto quando un tale dolore o tali sofferenze siano inflitte da un poliziotto della Istituzione pubblica o da ogni altra persona che agisce in nome dell'ufficialità o per sua istigazione o con il consenso espresso e tacito dei superiori.

La decisone dello sciopero della fame è di Marcel Vervloesem, lui fa ciò per ottenere delle leggi Europee suscettibili di frenare le simulazioni di errori giudiziari ai bambini vittime, che non hanno la forza di difendersi. Ma il digiuno non è vietato dal regolamento della prigione ET :

Il Ministro della Giustizia è responsabile peril rifiuto del braccialetto elettronico nell'attesa delle decisioni europee.

Il carcere è responsabile par punizioni con l'isolamento, fermo della posta, divieto di vedere i suoi amici migliori durante i 18 giorni e le pressioni che subisce l'obbligano a rinunciare a rivedere il suo medico di fiducia che lo assista e anche per poterlo rivedere ancora vivo.

Il medicodella prigione è responsabile per il dolori acuti fisici o psichici per quest'acqua bollente, impossibile da inghiottire, per cui l'aggravamento della disidratazione che viene avanti di ora in ora verso la sua morte.

La Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti considera che l'ordine di un superiore o di una autorità pubblica non può essere invocata per giustificare la tortura.

Marcel Vervloesem è invecchiato di dieci anni in 18 giorni. Si tratta di tortura per i suoi collaboratori di vedere la sua vita immerso in questi dolori e sofferenze inflitte da ufficiali della Istituzione pubblica, da persone che agiscono in nome ufficiale, o su loro istigazione, o con il loro consenso esplicito o tacito. Ma la lotta continuerà, qualunque cosa costi loro.

Site de la Fondation Princesses de Croÿ et Massimo Lancellotti Site du Werkgroep Morkhoven (3) 25 SOS-Bambini Site d'Alain Fauvage SOS Antipligio Novara Telephono Antiplagio Bambibi AncoraRCHF Droit parentaux Site personel de la Princesse Jacqueline

Editeur responsable: Fondation Princesses de Croÿ et Massimo Lancellotti - 10 Rue Faider - 1060 Bruxelles - Belgique - Droit de réponse: postmaster@droitfondamental.eu