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Droit
Fondamental
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Questo martedì 7 octobre, 57o anniversario di Marcel Vervloesem, quando il regolamento della prigione di Bruges permette una doppia visita, le autorità belghe avevano programmato lui deve passare la giornata in un furgone cellulare che passa per tutte le prigioni della Fiandre, per ricordurlo alla sera alla prigione di Turnhout. Egli ha dovuto iniettarsi tre dosi di insulina e assumere 14 compresse durante il viaggio, senza poter far altro.
Marcel Vervloesem, che ha fornito più di 100.000 prove della commercializzazione di immagini di morte, violenze sessuali e torture di bambini, è stato incarcerato per dei crimini che la medecina riconosce non esssere capace di compiere. Lui ha fatto uno sciopero della fame di 26 giorni di cui i primi sette assieme a quello della sete per domandare il rispetto dei diritti costituzionali delle vittime e testimoni del crimine organizzato.
Il ministro della giustizia si è opposto alla sua ospedalizzazione prescritta dal medico della prigione di Turnhout al suo 5o giorno di sciopero, secondo il giornalista Meulemans. Una cella di isolamento gli aveva riservato la prigione di Bruges, dove il medico obbedisce alle diagnosi a distanza fatte dal ministro.
La decisione di ricondurlo in una prigione senza infermeria dopo la fine del digiuno è stata presa prima cheil medico della prigione l'avesse visitato per osservare le conseguenze della disidratazione e prima che gli esami del sangue stabilissero quanto poter fare per il suo cancro metastatizzato.Lui non ricorda di aver visto mettere in atto un protocollo della reidratazione, ciò che si presume che debba essere fatto dopo ogni coma di quel tipo.
Marcel Vervloesem era contento, alla scadenza dell'isolamento, di incontrare Pascal Taveirne, pedocriminale all'origine dell'operazione Koala, che è connessa alla rete pedoporno che lui denuncia dopo il 1998. Questo pedofilo continuerà per mezzo di quel miracolo che la giustizia di Bruges gli aveva permesso, di continuare a sfruttare le sue figlie fino al 2006, quando l'INTERPOL l’aveva identificato che fin dal 2002 abusava delle figlie all'età di 5 e 6 anni.
Ma i trattamenti erano così pesanti che Marcel ha dovuto rinunciare ai vantaggi della prigione di Bruges che concede sei visite alla settimana, come pure per la prigione di Turnhout che ne concede solo tre.
L' ONG Werkgroep Morkhoven prevede di domandare allo stato belga di rispondereal suo rifiuto di trattare la sua denuncia del 4 marzo 2001 contro la rete pedocriminale di Zandvoort, sostenuta da più di 100.000 pezze giustificative scoperte da Marcel Vervloesem. La sua condanna sarà sufficiente a far si che vengano distrutti quei documenti, per una non novità di errori giudiziari ed amministrativi, abusando alla grande della legge che limita la conservazione dei dati personali fino alla durata dell'inchiesta.
In effetti, l'ONG denunciante non è stata invitata a consultare il dossier, nè a partecipare al dibattito del caso Vervloesem. Il Werkgroep Morkhoven nnon è stato rappresentato da Marcel Vervloesem, ma da Jan Boeykens che è il suo presidente. La Giustizia non può distruggere i documenti che illustrano una denuncia, sotto il pretesto di archiviazione di un dossier la cui connessione è apparsa insufficiente per invitare il denunciante iniziale.
La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo giudicherà la legalità dell'incarcerazione e della condanna di Marcel Vervloesem, pronunciata dopo aver superato il tempo ragionevole in assenza di una dozzina di pezze giustificative a sua discarica. Il Belgio potrà denunciare, con l'escamotage di una decisione ministeriale attribuita a dei medici, che Marcel Vervloesem era in perfetta salute e che deve restare in prigione in attesa del giudizio definitivo. Lui non ha accettato ciò che per sottrarsi ai trattamenti inumani, e questo comportamento rende la discussione non valida.
La sola sorpresa è che l'agenzia Belga non ha ancora pronunciato la sua diffamazione abitudinaria per coprire il cinismo macabro delle autorità belghe.
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