Caso Maoloni: quando
l'omertà odora di rete
Jacqueline
de Croÿ - 16 juin 2007
La giustizia belga decise che Fiona et Milla probabilmente hanno
mentito e che bisognava allontanarle dalla loro mamma che era probabilmente
disturbata mentale e si dovevano affidarle al papà... che è in attesa
dell'inizio del suo processo per violenza sessuale. Unidici mila italiani
hanno firmato una petizione per proteggerle, ma la stampa belga ha
mantenuto un comportamento di omertà (legge del silenzio) sulla loro
storia.
BELGIO.
Maria-Pia Maoloni e Rocco Antonini vivevano a Mons con le loro
due piccole bambine. Il matrimonio era in crisi nel 2004, in seguito
alle rivelazioni di Fiona e la scoperta di immagini di torture di
bambini sul computer di Rocco, spiega Maria-Pia. Non si trattava di
pedo- pornografia, aveva stabilito il giudice,che accordò l'affido
alla mamma, ed il diritto di visita al papà, senza modalità di controllo.
Col risultato,che Fiona e Milla ritornavano dalla mamma piangendo
e dicendo che stavano male. Gli esami ginecologici evidenziavano che
erano state violentate. Fiona accusò il papà, educatore in un centro
di disabili, come pure il nonno. Lei disse anche che era stata abusata
da altri uomini, ciò che sarebbe stato consueto all'interno familiare,
se lei non avesse fatto la descrizione di un luogo lussuoso, che lasciava
ad intendere la partecipazione di una clientela ricca.
La bambina è ritenuta bambina con un'immaginazione molto fervida
e la loro madre, con formazione professionale psicologica, avrebbe
lei stessa procurato quelle lesioni alle figlie, garantivano gli accusati,
come se gli abusi sessuali procurati da uomini non lasciassero esiti
di lesioni scientificamente significative e differenti. Il Belgio,
secondo le autorità,è il solo paese al mondo senza reti di sfruttamento
sessuale dei bambini. Quelli che non hanno paura di testimoniare il
contrario, sono vittime di errori giudiziari sistematici, sono messi
in prigione, o i loro bambini sono tolti ai genitori e messi in comunità
pubbliche. Questo richiede l'immobilismo dei Servizi di aiuto e dei
giudizi che contravvengono i diritti fondamentali delle vittime minorenni.
Childfocus ed il suo celebre servizio di "misure preventive con
la collaborazione dei genitori, o dello stesso bambino una volta accertato
il sospetto di sfruttamento sessuale", inviò Maria-Pia presso
SOS-ENFANTS, che a sua volta li mandò al diavolo. Lei portò il dossier
medico al celebre servizio di Claude Lelièvre, delegato generale per
i diritti dei minori. Lui dirà di non aver ricevuto nulla,e si presume
che ciò sia stato perso!
Institute St Gemma, partner in crime
with the kidnapping |
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Demonstation at the tribunal |
Il 4 ottobre 2006, dopo due anni di immobilismo, Maria-Pia condusse
le sue figlie in Italia, ciò che diventò l'inizio di una caccia incrociata
di procedure d'urgenza. Non ci vollero che quarant'otto ore alla giustizia
belga per emettere un mandato d'arresto internazionale, accusando la
madre di rapimento parentale quando la madre aveva l'affido delle sue
figlie e che un minimo di cinque giorni è necessario per ritenere che
sia avvenuto un fatto del genere. Lei fu imprigionata per quattro giorni,
le fu pure accollato un arresto domicilliare di due settimane e le due
bambine furono messe in una comunità italiana.
Il tempo che la Corte d'Appello Italiana decretasse che non c'era nessun
fatto di rapimento parentale, la Giustizia belga aveva già tolto alla
madre i suoi diritti d'affido e deciso di far rientrare le bambine presso
i presunti pedocriminali, sotto il pretesto che la corte di prima istanza
Italiana aveva ritenuto come vero il rapimento parentale sulla base
del giudizio belga. Le bamine sono state riportate dal loro papà che
è in attesa del suo processo per violenza sessuale sulle medesime bambine,
cioè senza la notifica di quanto giudicato in Italia. Loro sono dunque
state rapite con la complicità delle autorità dei due paesi.
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Laurette Onkelinx |
Clemente Mastella |
In Italia, le associazioni manifestavano per le strade:- "Inviare
degli agnelli ai lupi peserà sulla coscienza del governo italiano",
ha detto p. Fortunato di Noto. Le marce di protesta si sono alternate;
UNDICI MILA italiani hanno firmato una petizione per domandare protezione
delle bambine. Quando i nomi di Rocco Antonini e Maria Pia Maoloni
sono stati diffusi sulla stampa italiana, non c'è stato un solo articolo
su Internet per raccontare la storia delle due piccole bimbe belghe,
nè in francese, nè in fiammingo (vedere google).
Il senatore Antonio Gentile inoltra una interrogazione parlamentare
a Clemente Mastella, Ministro della giustizia italiana, "sul
comportamento della sua amministrazione e le eventuali pressioni del
Belgio" in nel caso Maoloni. Domanda parlamentare del Senatore
Antonio Gentile al Ministro Mastella.Cari membri del Parlamento Belga,
la prossima manifestazione si farà il 20 giugno 2007 davanti all'ambasciata
Belga a Roma. Potete voi inoltrare la medesima domanda o interrogazione
a Laurette Onkelinx, tenuto conto della separazione dei poteri che
lei invoca per rifiutare di rispondere dei "dossiers individuali"
per cui lei ha archiviato il caso Zandvoort e le sue 93.081 vittime?
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