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Réseau Gendarme Huybrechts: 560 victimes

 
Meurtres de l'alliance Nihoul/Q8

 

7 assassini in 16 anni attorno alla Q8 Petroleum

Jacqueline de Croÿ - 2003

Durante i sedici anni di servizio alla Q8 Petroleum, sette bambini sono stati assassinati nel contesto del personale addetto, senza che nessun autore dei crimini sia stato incriminato. La pubblicità del caso Dutroux rivelò l’impensabile: una branca pedocriminale della mafia petroliera ; una rete di violentatori ed assassini di bambini.

Chi ha scoperto ciò è sopravvissuto a tre tentativi di essere ucciso, probabilmente dovuti alle sue domande. I bulloni dei pneumatici del suo camion\cisterna erano stati svitati ed i suoi freni manomessi. I due incidenti, studiati l'indomani da controlli tecnici, avrebbero potuto far esplodere la cisterna ed uccidere per un raggio di kilometri tutt'attorno. Il fermo e la riparazione del veicolo aevano prodotto grossi danni alla Q8, ma la compagnia petrolifera si rifiutò di fare un'inchiesta.

Primo assassinio 1. La giovane Hamin Mazibas, i piedi rinchiusi in un blocco di cemento, era stata ripescata nel canale, all'altezza del deposito della Q8, su una riva che era inaccessibile se non agli addetti della compagnia petrolifera. La polizia aveva pertanto orientato l'inchiesta nel senso opposto e gli assassini non furono mai arrestati.

Secondo assassinio 2. Alain Fauvage consegnava del carburante alla stazione Derochette, che aveva l'originalità di avere un bordello al secondo piano. I garagisti, naturalmente membri della mafia petroliera, avevano la protezione della polizia locale e della rivoltante coppia Nihoul-Bouty. Uno dei figli, Patrick Derochette, era stato giudicato irresponsable dei fatti di pedofilia e gli era stato imposta una terapia psichiatrica. Lui faceva una corte sfrenata all'addetto alle pompe di un garage vicino, il giovane Conrad Bosmans che scomparve improvvisamente all'età di 17 anni. L'inchiesta condusse a ritrovare i suoi jeans presso Marc Dutroux, ma non fu mai trovato il suo corpo, e non si scoprì mai il suo assassino.

Terzo assassinio 3. Un impiegato della Q8, amico della famiglia Derochette, parlava di un bambino morto dopo avergli messo dell'alcool nel suo biberon. Tiffany Derochette fu dichiarata vittima di una morte in conseguenza delle sue poppate col biberon inquinato dall'alcool.

Quarto assassinio 4. Nel 1990, Alain Fauvage assistette ad uno strano fenomeno nel cortile di casa sua : lunghe fiammate gialle o arancio uscivano dal suolo spontaneamente, principalmente alla base di un cespuglio di rose. Un tappeto di scintille blu copriva il suolo attorno alla cisterne dell'acqua piovana. Il coperchio di questa cisterna si sollevava ogni tanto per dei gas che ne uscivano, assieme a degli odori sgradevoli che avvertivano i suoi vicini. Credendo che fossero dei fuochi fatui o di Sant Elmo, lui non aveva avvertito la polizia.

In verità, i fuochi di St Elmo sono un fenomeno luminoso\elettrico che si manifesta qualche volta vicino agli alberi delle navi a vela. Questi sono regolamente confusi coi fuochi fatui che si sviluppano dalla combustione spontanea del materiale organico in disfacimento,come il fosforo e l'idrogeno contenuti nei cadaveri, ma questi sono estremamente di cattivo odore. Interrogato da noi, il Dr Gagliardi confermò che le fiammelle fatue sono suscettibili di provenire da resti di cadaveri interrati nella sua corte, ciò che è stato tecnicamente possibile facendo un buco nei bagni nel sottosuolo, mentre si facevano dei lavori di ristrutturazione in assenza di Alain Fauvage. Lui scoprirà poi che la membrana della tenuta stagna della cisterna era stata interamente bruciata da un acido fino al cemento. Era dunque comprensibile aver confuso i fuochi di Sant Elmo coi gas da disfacimento di cadaveri nella cisterna.

Assassinio numero 5. En 1992, Loubna Ben Aïssa, che aveva otto anni, scomparve mentre passava davanti alla stazione di servizio di Derochette. L'inchiesta si trascinerà per cinque anni, prima di scoprire che Patrick Derochette aveva stuprato ed assassinato un minore e poi nascosto in una valigia nella cantina.

Assassinio numero 6. Alain Fauvage si ricordò allora che sei mesi più tardi, il 12 settembre 1996 quando lui consegnava del carburante alla stazione Derochette, il padre Derochette gridava a suo figlio Patrick di liberare la cantina di un baule che aveva portato quakche giorno prima, e che lui diceva "puzzava" in modo orrendo. La notizia si diffuse al deposito, sollevando molta agitazione tra il personale. Certuni si domandavano perchè gli altri facevano tante storie, pensando ad un gatto morto sul quale Patrick avrebbe creato dei fantasmi. Alain Fauvage fu licenziato in tronco nei giorni successivi.

Si accertò che la bambina era morta da così tanto tempo che non si sentiva più nessuo odore sgradevole. Patrick era allora sospettato d'aver obbedito a suo padre: ed aveva sostituito il baule che puzzava con un altro che non puzzava più. Il primo baule poteva quindi contenere un altro cadavere di bambina, e non di un gatto come tutti avevano creduto. Le autorità non hanno mai approfondito o avviato un'inchiesta, ma hanno cercato di internarlo in psichiatria, ma i medici avevano opposto un rifiuto.

Assassinio numero 7. Nel 2005, la prima sposa di Alain Fauvage, confessò ad una delle sue figlie ed a lui stesso, che nel 1987, quando loro andavano in vancanza, suo fratello le aveva fatto vedere il cadavere di una bambina nascosto in uno sgabuzzino a casa sua. Lei gli aveva dato allora la chiave della loro casa. Lei aveva in seguito abbandonato suo marito ed i loro quattro figli, tra cui un bebé di nove mesi. Lei aveva rifiutato di rivederli, lo stesso di mandare loro gli auguri di Natale durante otto anni quando, su richiesta di suo fratello, disse lei, lei accusò il suo ex marito di violenze, di disturbi psichiatrici e di pedofilia.

Lei aveva già abbandonato la casa all'epoca dei fatti confusi coi fuochi di Sant Elmo. Gli assassini numero 4 e 7 potrebbero essere uno, come potrebbero essere due. Non si saprà mai perchè la giustizia si rifiutò di aprire un'inchiesta sulle modalità altamente sospette di questa donna e le sue rivelazioni sul cadavere di un bambino presso suo fratello.

Alain Fauvage domanda giustizia per questi bambini. Dieci delle quattordici pagine della sua prima deposizione alla polizia sono scomparse, le date nelle altre pagine restanti sono state samccatamente falsificate. Lui non ha ricevuto la minima assistenza dalla onnipotente associazione di Child Focus o dalle centinaia di "Comités Blancs" nati dal casoDutroux, perchè "questi casi non possano più succedere". Il suo sito Internet è stato smantellato. La giustizia gli ha spiegato che il suo dossier sarebbe andato"perso", poi la medesima ha tentato di ridurlo al silenzio ordinando un trattamento coatto in reparto psichiatrico nel gennaio del 2007. I medici si sono rifiutati, anche per il fatto che i magistrati non si erano impegnati a rispettare le procedure del caso. Lui ha nominato la Principessa de Croÿ come persona di sua fiducia e quindi suo sostegno amministrativo, nel caso che subentrassero altre imputazioni o trattamenti particolari contro di lui.

Contact: a.fauvage@hotmail.com -

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