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Droit Fondamental

Marcel Vervloesem: operazione a cuore aperto n.4

Jacqueline de Croÿ - 3 mars 2009

Marcel Vervloesem è stato ricoverato in ospedale questo 3 marzo 2009, per subire la sua quarta operazione a cuore aperto, la prima di due, di cui l'altra prevista nell' ottobre 2008. Questa era stata posticipata per una cancrena, conseguente in prigione e non prevista dopo la coronarografia, nell'aspettativa che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo non lo liberasse dai crimini di cui era fisicamente incapace di compiere, soprattutto, tra l'altro, per lo stato del suo cuore.

Le sue ricerche sulla criminalità organizzata conducevano inevitabilmente ad elementi nuovi dei bassi fondi della prostituzione dove confluiscono la pedopornografia, il traffico di armi, di droga e di esseri umani, sette e imbrogli alla grande, per mezzo di gallerie d'arte, istituzioni per bambini di "opere pie" e servizi sociali, che volteggiano verso le alte sfere, attraverso i corridoi dei palazzi di giustizia.

I romanzi che descrivono i mafiosi simpatici dal grilletto troppo facile, il patto di sangue e la legge del silenzio che si paga con la morte di colui che l'infrange, hanno preso tutt'altra apparenza. Le raffiche delle mitragliette sono state rimpiazzate dai falsi errori giudiziari. I "pentiti" sono delle vittime o testimoni, che un giudice mette in prigione, per un diamente, un quadro di valore, o per un favore ad un ministro.

Lo schema giudiziario identico permette di prevedere la prossima tappa della sorte riservata a Marcel : la vendita pubblica di tutti i suoi beni che lui ha acquisito con la sua sposa ora morta per la loro figlia, per "risarcire" le false vittime. Queste sono quattro,attualmente tutte maggiorenni. Uno ha assicurato di aver sporto denuncia sotto minaccia ; un altro gli ha chiesto perdono per aver fatto lo stesso ; un terzo, a seguito di queste angherie, è caduto nella dipendenza dalla droga pesante ed un quarto di cui il tribunale ha riconosciuto che i genitori erano stati pagati per sporgere una falsa denuncia. I giudici decideranno dopodomani dall'operazione, la scadenza nella quale toglieranno l'eredità a Wendy Vervloesem, prima che l'Europa possa dichiarare suo padre innocente. Sarà allora troppo tardi perchè lei possa riavere un ricordo dei suoi genitori.

La minaccia arriva dalle autorità e non dai mafiosi. Tutti ormai hanno imparato che sostenere Marcel conduce a seri problemi. Il giovane che ha ritrattato le sue accuse è stato condannato ad entrare in un riformatorio fino alla maggior età, tanto che quello che non ha osato dire nulla è lasciato libero di fare i suoi traffici, per pagarsi le sue dosi di cocaina. Quello che ha ammesso che lui ed altri nove giovani erano stati pagati, è stato minacciato di rinchiudere i suoi figli in una istituzione.Altri sono stati minacciati di perdere i loro appartamenti sociali.

Marcel è allora un eroe nella prigione di Bruges, dove gli uomini sono duri e non temono le autorità. Loro subiscono delle condizioni di vita che sono le più pesanti del Belgio. Alcuni sono stati presi in giro come pedofili, altri no.

- Ah, Vervloesem, il pedofilo, dice un prigioniero.
- Tu ripeti questo ed io ti spacco la gola, esplose un altro.
- Stai attento, Laurent? dice il primo che parla.
- Questo non è un pedofilo,ma un attivista, ed è qua per aver denunciato un magistrato senza mutande, identificato su una foto con un ragazzo di undici anni, gli ha risposto furioso.

Il primo se ne è andato tutto confuso. Poi è ritornato da Marcel. Gli ha chiesto perdono e gli ha regalato un blocco di fogli, perchè lui possa continuare a scrivere le sue memorie.

Poco a poco, tutti i criminali i più temuti del Belgio scoprono l'esistenza del magistrato senza mutande… "zonder onderbroek", dicono loro in fiammingo. Loro sono contenti del coraggio di Marcel nel suo combattimento per la protezione dell'infanzia, offrendogli un arancio, un kiwi o uno yogurt tutti i giorni. I secondini non sono più vittime di inganno. Un uomo in quello stato di salute non può essere messo in prigione se non per ragioni politiche. Loro gli regalano le porzioni dei prigionieri messi in segregazione: doppia dose di zuppa e di polpette.

Il Dr Van Mol, medico capo di tutte le prigioni belghe, ha valutato che lui poteva ben essere curato in prigione. Certuni pensano che lui non oserà più mettere la sua di vita in pericolo. Lui non ha ritenuto opportuno farlo curare in ospedale, di una ferita che sanguina in continuazione dopo tre mesi dall'intervento, sapendo che lui deve subire ancora un intervento delicato, vicino all'aorta. Lui ha deciso per la sua convalescenza in prigione, nell'attesa del secondo intervento… il tutto per regolamentare la sovrapopolazione carceraria ed la mancanza di mezzi per le cure della salute ai prigionieri !

"Là-in carcere, non ci sono psicologi da inviare per supporto, ma solo sociologi o etnologi ...", come dirà Didier Beauvais, anziano presidente della camera dell’istruttoria della Corte d'appello di Douai concernente la pedocriminalità nel Nord della Francia.

Marcel se ne va, pronto a morire e terribilmente triste di essere lontano da coloro cui vuole bene. L'operazione sulle sue metastasi nel 2006, era già stato un tentativo di farlo fuori, da una infermiera che gli aveva coscientemente iniettato una overdose di insulina per tre giorni consecutivi. L’ospedale,la giustizia e la stampa avevano reagito a ciò chiudendo gli occhi e le orecchie. Lui sarà operato in un altro ospedale, da altri medici che sembrano molto più attenti, ma non possono garantirne la sua sicurezza, perchè le autorità belghe incoraggiano il suo assassinio.

Voi potete inviare una cartolina all'ospedale St Jean de Bruges:

Marcel Vervloesem
AZ Sint-Jan
Ruddershove 10
8000 Brugge

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