NON LOUGO A PROCEDERE ZANDVOORT/FRANCIA [8]
CONFUSIONE GIUDIZIARIA PER RAGIONI POLITICO
FINANZIARIE
Jacqueline
de Croÿ - 17/03/2010
Negazione della giustizia, anche quando le vittime, i venditori e
gli acquirenti di pornografia infantile sono identificati ...
Gli avvisi di ricerca della polizia di Kennemerland
presentano due pagine intitolate "daders" (delinquenti), numeratE
da 1 a 17. Noi non conosciamo che l'identità del 9, senza mutande, su
una foto della categoria criminali n°3*, che è in evidenza nel dossier
giudiziario CORAL ed una rivista pedopornografica brasiliana.
Questo caso inizia nel 1977, l’anno che segue la creazione
della rete pedoporno Coral, una comunità per bambini psicotici ed autistici
nel mezzogiorno della Francia. Claude Sigala, un educatore dalle tendenze
dell'anti psichiatria , aveva inventato dei "giochi sessuali terapeutici".
Un tirocinante,allora minorenne, aveva assassinato un ragazzo di 11 anni,
che morì con la testa in un secchio d'acqua L’autopsia del bambino, rivelò
che era stato sodomizzato. Il giovane assassino e violentatore fu giudicato"irresponsabile"
e messo in un reparto di psichiatria, ma solamente quattro anni dopo,
lui tornò a vivere liberamente al Coral.
Nel1982, Jean-Claude Krief, un altro educatore, scoprì che il Coral
era un posto di vancanze per gli eroi della rivoluzione studentesca
del maggio 68, ma un inferno per i minori ridotti al silenzio dai loro
stessi handicap. Lui ha egualmente scoperto una valigia di foto pedopornografiche.
La foto n°1 del dossier Coral è identica alla foto n°9 del dossier Zandvoort.
Questa rappresenta un altro ragazzo di 11 anni dopo "i giochi sessuali
all'albergo del villaggio", con un magistrato che aveva ordinato
il suo invio al Coral, secondo Krief.
Un' inchiesta di sei mesi mise in atto 342 mandati
d'arresto, tra cui numerose personalità del maggio 68, che avevano partecipato
a condurre il partito socialista al potere ed a cui Mitterrand aveva dato
la sua fiducia. I membri della comunità erano intrippati gli uni con gli
altri,ma uno di loro, Jean-Noël Bardy, ha riconosciuto davanti agli inquirenti
di aver partecipato ad "attività sessuali" precisando che "questa
attività sessuale faceva parte di una nuova terapia".
Gabriel Matzneff, scrittore e giornalista di cronaca per Le Monde,
spiegò il suo arresto: "C'era all'inizio la pretesa rete pedocriminale
internazionale, che era l'idea fissa del giudice Salzmann e di certi
membri della BSP. C'era poi il processo Dugué che ha sollevato, per
la prima volta, la questione di questa fantomatica rete pedocriminale.
Voi vi ricorderete il processo Dugué ?? I testimoni della difesa si
chiamavano come per caso René Schérer e Gabriel Matzneff."
Jacques
Dugué, un allenatore di basket, che faceva parte del loro club. Una perquisizione
presso un membro di questo club a Los Angeles aveva condotto ad un aiutante
di Dugué, che programmava la necessità di corrompere dei giovani per assicurare
l'eternità della rete pedocriminale. Loro diventano quindi i "padrini"
di questi esattori per continuare a far soldi. Dugué era stato imprigionato
nel 1978 con altri sette criminali, per aver avviato diciassette bambini
alla prostituzione e fornito della pedopornografia alle riviste specializzate
durante quattro anni. I rapporti della polizia parlano di scene collettive
di sodomizzazione, rapporti orogenitali e di scene con escrementi solidi
e liquidi, che erano state prodotte e filmate. La pubblicazione delle
foto rivelava anche la pubblicità di ciò per la vendita di questi film.
Gli adolescenti erano pagati 100-FF (15-€). La vittima più giovane era
un ragazzo di 3 anni, altri avevano 7 e 9 anni. Quando i minori erano
di queste età ,i soldi erano dati ai loro genitori.
Era una cosa sconcertante." io non ho mai visto una schifezza
del genere in tutta la mia carriera", aveva detto allora un ispettore
della brigata del buon costume. Un altro poliziotto aveva aggiunto di
Dugué: " Si tratta di uno squilibrato, un perverso, Lui aveva già
avuto problemi con la giustizia a Parigi, circa 7 anni fa, per la sua
insistenza a far prostituire dei giovani."
Non aveva nessuna difesa possibile, ma un numero sufficiente
di amici giornalisti pronti a lanciare una polemica sulla stampa. Queste
persone erano quasi sempre drogate fino all'osso e pensavano che tutto
fosse permesso. Il dossier era diventato politico, e loro sapevano come
approfittare della situazione. Jean-Claude Krief fu accusato di tentativo
di ricatto al ministro Ministre Jack Lang, lo stesso anche al momento
dell'uccisione di suo fratello, Michel Krief. Il testimone principale,
durante lo stesso lutto, fu incarcerato nella stessa prigione di quelli
che aveva denunciato, Sigala e la sua cricca di perversi, e finì per confessare
delle falsità, che però serviranno a liberare della grosse personalità.
Il caso Coral è stato giudicato nel gennaio del 1986, nel momento in
cui sono pubblicizzati due altri casi connessi. Sigala e Marceau non
avevano esitato ad aggiungersi alla rete pedo C.R.I.E.S "Centro
di ricerca e di informazione sull'infanzia e la sessualità" (1982-1986),
allora loro erano chiamati in causa nel caso Coral. Il C.R.I.E.S. aveva
trasformato gli uffici dell 'UNICEF a Bruxelles in studio di pedopornografia,
con un laboratorio annesso dove erano state sviluppate 4000 foto. Loro
riempivano la loro rivista illustrata "L’Espoir" di foto pedoporno
e vendevano il restante della produzione a Ulrich.
In più, Marceau, sotto l'effetto delle droghe, aveva
mandato denuncia, perchè la rete KRIPTEN voleva inviare uno dei suoi prostituti
su Uranus, passando per Manhattan. Questo voleva dire, nel linguaggio
delle reti pedoporno, che il minore era destinato ad essere assassinato
iin un video snuff.
Sigala, Marceau, come pure Bardy, quello che aveva chiamato le sue
"attività sessuali" come un nuovo metodo "di terapia
innovativa", sono stati condannati a 3 anni di prigione, ma con
2,5 anni di sospensiva. La sanzione non ha quindi superato la detenzione
preventiva di 3 a 4 mesi per l'abuso sessuali di minori disabili. Marceau
sarà ulteriormente incolpato nei casi di C.R.I.E.S./UNICEF e KRIPTEN.
Il
dossier è diventato politico/finanziario nel 1991, quando Mitterrand ha
coperto il più grande imbroglio di tutti i tempi, includendo i brevetti
Ferrayé nel segreto di stato. Miliardi di dollari permetterranno li comperare
la stampa e portare falsi errori giudiziari all'estero. Le bazzecole ammontano
a 200 milioni di dollari. Tutti i farabutti tentano di sbiancare i soldi
rubati, come pure i pedocriminali innocentizzati del caso Coral.
Ma il 19 febbraio 1997, il servizio di controspionaggio
francese (DST) ritrovò per caso, i dossiers CORAL e KRIPTEN nascosti nell'autorimesssa
del comandante Christian Prouteau, capo squadra della cellula "anti-terrorismo",
con tutti i dossier che avevano beneficiato di un interveno presidenziale
illegale. Prouteau fu perseguito per " furto e raccolta di documenti
classuificati come segreto di Stato". Lui aveva rubato questi documenti
due anni più tardi, quando Chirac rimpiazzò Mitterrand alla presidenza
francese. Il capitano Paul Barril, aggiunto di Prouteau, dichiarò in udienza
pubblica il 29 aprile 1997 : "io mi ricordo che eravamo stati avvisati
per fermare l'inchiesta sulla rete pedocriminale 'Coral' a causa delle
personalità che c'erano implicate."
Il controspionaggio conservò qualche pezzo che considerava
essere coperto dal segreto di stato. Paul Bouchet, il presidente della
Commissione nazionale delle intercettazioni per la sicurezza, fu allora
designato per decidere dei pezzi che dovevano restare segreti per questioni
nazionali. Solo due parti relative agli ascolti telefonici sono stati
riconosciuti con l'etichetta di "segreto di stato".
Il dossier Ferrayé è da allora riconosciuto accessibile a Mr Ferrayé,
per la difesa dei suoi diritti nei processi, ma siccome i soldi non
hanno nè colore politico nè odore, resterà inaccessibile. Chirac ha
avuto pure la faccia (il dietro) tosta di offrire 800 milioni di dollari
a Mr Ferrayé, per "compensarlo" delle centiaia di miliardi
che corrotti del governo Mitterrand gli avevano offerto. Sarkozy chiude
gli occhi sulle cifre extraterrestri che continuano ad entrare nelle
cosidette casse nere, e per risparmiare ai ladri governativi, pedocriminali
o no, le condanne previste dalla legge per i loro crimini.
Una nota di Prouteau a Mitterrand testimonia il dato
presidenziale del diritto alla difesa, che concerne Jacques Vergès, l’avvocato
di Jean-Claude Krief. "Settembre 1982. Conformemente alle vostre
istruzioni, io ho fatto verificare le ricerche destinate ad un approfondimento
delle vostre informazioni che ci avete fornito sull'avvocato. Le vendite
effettuate provengono da questo signore, e, come voi potete valutare,
il regolamento delle medesime è fatto in modo continuo. Io preciso effettivamente
che noi siamo in contatto con questo caso e, se funziona come previsto,
ci sono alte possibilità che noi possiamo avere esiti positivi. Salvo
nuove istruzioni da parte vostra, noi amdiamo avanti in questo affare
fino alla fine. Il capo della squadra Prouteau."
Qunado nel 1998, l'ONG Morkhoven rende pubblico il
data base dei dati di Ulrich, pubblica pure una moltitudine di dossier
per giustificare e testimoniare il caso Coral, che non è mai uscito dal
segreto di Stato, a dispetto delle conclusioni di Mr Bouchet. In effetti,
Sigala, l'inventore delle "terapie sessuali" compare nell'indirizzario
della rete con il codice "S-24" e Marceau con il codice "27".
La foto del magistrato senza mutande era stata venduta ad una rivista
brasiliana ed era sempre da vendere nel 1998, ma in una categoria delle
foto già pubblicate, ed a buon prezzo.
Dugué |
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La liste de clichés reconnus par
Dugué se trouve en page 18. L'identification des magazines dans
lesquels ils ont été publiés se trouvent en pages 16, 21 et 23 |
Su solo 2.800 delle 93'000 foto del dossier, cinque
foto di Dugué sono state vendute a tre riviste Olandesi ed una danese.
Una di queste foto è stata pubblicata su "Lolita che fa la pipì"
(p.21) ed un'altra su "Lolita Speciali colori" (p.23) ed altre
due in "Altes Lolita". (p.16) Una quarta foto è stata spezzata
in due e venduta a "Boy Lovers", uscito nel 1978 (p.23). Lindquist,
code S-23, ha venduto tre foto alla rivista olandese "Young Giants",
uscita nel 1976 (p.21 - p.23), e una in "Félix", uscita nel
1991 (p.15).
La giudice Ringot è la principale autrice di un tragico disordine giudiziario.
Lei manda in giro frammenti di informazione sui padrini delle diverse
branche di una rete vecchia di 40 anni, il tutto sempre in uan tragica
confusione, poi li cancella dal dossier senza la minima giustificazione.
Lindquist 'S-23' |
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La liste de clichés reconnus par Linduist
se trouve en page 24. L'identification des magazines dans lesquels
ils ont été publiés se trouvent en pages 15, 21 et 23 |
Dugué è indiziato nellAlta Savoia per abusi sessuali su due figli adottati
che aveva corrotto vent'anni prima. Lindquist è egualmente indiziato
al di fuori della procedura Zandvoort, per abusi sessuali di cinque
minori di età tra i 6 e 15 anni e per raccolta di foto pedoporno, tra
il 1993 e il 2000, ma non per la foto del 1991.
Bernard Alapetite, così invischiato nel caso Coral,
e Jean-Manuel Vuillaume riconoscono una grossa partita della loro produzione.
Solo Alexandre è riconosciuto sul clichè n°130, pag 14, pubblicato sulla
rivista "L’enfant impossible" nel 1997. Il cliché n° 223 - pag.
23 compare anche nella stessa rivista, sotto la firma di A. Wood, Jacquemard
Senecal e J.M. Vuillaume, così come nell' "OK Magazine" di maggio
1997, come nell'edizioni di Pojkart,e di Lübeck, in Germania.
La foto di Alexandre è stata attribuita alla casa editrice
"Jean-Manuel Vuillaume Diffusion" (RCS 320315609), che l'aveva
messa sotto chiave e sotto lo zerbino nel 1989, con un giro di affari
di 2.316.000 FF (353.000 euros). Vuillaume e Alapetite erano allora stati
imprigionati, il primo per la produzione dei filmati della sua società
TORO BRAVO, il secondo per la vendita delle sue riviste.
L' "OK Magazine" olandese è di proprietà della società apertamente
pedocriminale MARTIJN, che figura anche negli indrizzi della rete stessa.
Un vecchio presidente del Martijn è stato cofondatore del partito politico
pedofilo olandese che ora è stato sciolto. Le PNVD, "Parti Charité,
Liberté & Diversité", reclamava la liberalizzazione delle droghe
e della pedopornografia che riguardava i ragazzi dopo i 12 anni, ma
non ha ottenuto le 570 firme per presentarsi alle elezioni del paese.
La giustizia francese decise che Vuillaume poteva continuare
a ricevere le royalties per la sua produzione di foto di minori nudi,
per mezzo dell'associazione MARTIJN, che continuava a far vedere l' OK
Magazine del maggio 1997 sul suo sito Internet, ciò che era poi stata
una decisione politica. Nel 2007, invece, la famiglia reale olandese ha
ottenuto, nel quadro di una procedura d'estrema urgenza contro MARTIJN,
il ritiro della loro piccola principessina vestita, da questo stesso sito
Internet.
A suivre, très prochainement, n°9...
* Les packs de photos d'enfants sont catégorisés
ainsi que suit:
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Hard (Meurtre, torture, "sexe
urine", animaux)
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Viol (anal, vaginal, buccal)
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Tripotage d'adulte nu
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