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KGB
diede ordine di distruggere il banner pericoloso.
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L'ONG Morkhoven ha 23 anni di esperienza con i gruppi in
lotta contro l'informazione delle reti pedocriminali. Loro
cercavano di provocare "oltraggi a pubblici ufficiali
in servizio" così come gli altri "anti-terroristi"
cercavano di provocare delle risse per sostenere delle azioni
giudiziarie per "terrorismo".
Loro hanno cominciato a prendere in giro un ceceno che diceva
loro che era venuto per salvare la vita del comandante Arbi
Zarmaev, che era morente. Poi, loro li hanno strapazzati facendo
finta di pestarli anche in faccia, ma fermando la mano prima
di toccarli. Uno ha bloccato il braccio di Jan dietro la schiena,
che gli ha allora chiesto:- "Zeg, joeng, (dimmi
figliolo in gergo fiammingo) cosa stai facendo?"
L'antiterrorista è diventa rosso di collera e lo lasciò andare
gridando: " Io non sono un joeng".
E' stata una vera fortuna di vedere coi nostri propri occhi
ciò che fa la forza cecena, ciò che spiega come una piccola
armata era arrivata a respingere i russi fino ai loro confini
nel 1996. Loro hanno una disciplina innata, propria dei grandi
guerrieri, che non reagiscono alle provocazioni, ma obbediscono
ad una strategia prevista per raggiungere il loro scopo. Uno
degli "anti-terroristi" fece ondeggiare un ceceno
così forte da farlo cadere, ma lui non fece stoicamente alcuna
smorfia, semplicemente fulminando il poliziotto con lo sguardo,
senza fare altro.
Falso intervento
La nostra presenza ha molto imbarazzato il ministero, che
dettò letteralmente il primo articolo comparso sulla stampa
in 21 mesi, con un falso intervento del fratello del comandante,
Pubblicato il 22 marzo. Andi Zarmaev mai stato contattato
da un giornalista belga per fargli alcuna domanda. Il titolo
dell'articolo è particolarmente esplicito: ceceno picchiato
fino alla morte nella prigione di Hasselt " su domanda
della Russia".
Si parla di una sanzione " provocata" per sette
giorni "per evitare l'estradizione", senza menzione
di trasferimento, due giorni prima di "blocco Dachau"
la prigione di Bruges. Il famoso dottor Van Mol, medico capo
di tutte le prigioni belghe, ha ordinato l'installazione di
un tubo di circa otto pollici di un siero contenente reidratazione
nel braccio. Commander svegliato per "blocco Guantanamo"
nella stessa prigione, il che, per legge, presume che sia
stato diagnosticato come avendo una speranza di sopravvivenza
di tre giorni. Il governo quindi evitare l'estradizione per
l'uccisione del comandante Zarmaev.
Perchè Poutin vuole la morte del Comandante Arbi Zarmaev?
La Russia ha avviato il genocidio mussulmano assassinando
un milione di civili afgani, ossia il 4% della popolazione,
ufficialmente per rimpiazzare un governo prescelto, con un
governo decaduto che si sottometteva alla corruzione. Solo
i club sportivi hanno protestato, boicottando i giochi olimpici
di Mosca. Vista "l'ignominia", Eltsin ha fatto assassinare
80.000 civili ceceni d’Itchkérie, accusandoli "d'attentati
terroristici che erano costati la vita a 300 russi".
Il Comandante Arbi Zarmaev è uno degli ultimi sopravvissuti
che hanno ridicolizzato l'Armata rossa nel 1996, che ha dovuto
accettare un trattato di pace, perchè i soldati russi sono
talmente indisciplinati, che la sola cosa che loro non hanno
paura di fare, è di assassinare dei civili.
Poutin ha ricominciato il genocidio nel 1999, assassinando
170.000 civili in un anno. Lui ha allora rimpiazzato i ceceni
che rifiutano la corruzione in virtù delle leggi coraniche,
con altri ceceni venuti da altre parti della russia, che accettavano
di leccare i piedi di Mosca.
Nel 2000, dopo aver assassinato il 35% dei 734 000 civili,
Poutin ordinò la persecuzione dei militari. "Ciò era
difficile, raccontano Andy e Khedi, il fratello e la sorella
d'Arbi. " I russi erano sempre presso di noi. Loro ci
rubavano tutti i gioielli d'oro e i computer che vedevano
in giro. Poi, loro hanno assassinato un nostro vicino, , che
faceva parte del gruppo Arbi e poi l'hanno fatto a pezzi.
Noi abbiamo trovato una delle sue braccia, poi una delle sue
gambe nel in montagna."
Poutin spinse 250.000 ceceni d’Itchkérie all'esodo nel mondo,
rimpiazzando gli uni con altri con dei collaboratori. Solo
il 25% della populazione restò per sostenere Aslan Maskhadov,
il presidente della Repubblica cecena di Itchkérie ed i suoi
soldati, i rifugiati che dovevano assicurare la sopravvivenza
avendo ancora un senso dell'onore, prima che Poutin non li
facesse far fuori.
"Come tutto si compera in Russia", spiega Khedi,
"nostra madre ha comperato un falso passaporto ed un
falso permesso di guida col nome di Mamuev perchè Arbi potesse
uscire in vita dall’Itchkérie. È arrivato in Belgio nel 2002.
La comunità cecena lo ha avvisato del pericolo di presentarsi
in qualità di "combattente". Un eroe dell'armata
cecena ha dovuto nascondere la propria identità a dispetto
di una vicenda autentica, lui che fu uno dei 2.000 ceceni
su 11.000 rifugiati in Belgio che avevano ottenuto asilo politico,
ma sotto falso nome che doveva assicurargli sicurezza di vivere.
Forzatamente, se loro non fossero stati scambiati con delle
spie belghe!
Ci vollero sette anni alla Sicurezza di Stato belga, manifestamente
aiutata dal KGB, per scoprire l'identità del comandante Zarmaev,
che dimostra l'efficacia falsa fama di questi servizi. La
polizia belga arrestò la sua sposa, contando sul fatto che
lui avrebbe segnalato la sua scomparsa. Il comandante fu arrestato
al posto di polizia da una trappola ordita da rinnegati. È
stato incarcerato il 29 luglio 2009, con l'accusa di "falsa
identità", in virtù di una domanda di extradizione russa,
sulla base di una denuncia poi ritrattata.
L’attuale presidente dell’Unione Europea, allora primo ministro
belga, con La mediazione di Stefaan De Clerck, suo Ministro
di Giustizia, ha ritirato la status di rifugiato politico
a causa del commandante un "furto di identità ".
Tuttavia, egli è in carcere sotto il nome "Manuev Bislan"
alias Zarmaev Arbi, quindi sotto il nome del "protetta"
come rifugiato politico.
Il Comandante Zarmaev è stato accusato di terrorismo, quando
invece lui era un ufficiale superiore dell'armata del suo
paese, con la missione di respingere l'armata russa,dei molluschi
barbari, che fanno la guerra per violentare ed uccidere dei
civili. Ora, lui può tutt'al più sssere accusato di un crimine
di guerra, e ciò non può essere giudicato che da un tribunale
internazionale, e non da un tribunale civile che ha invaso
il suo.
Quando Stefaan De Clerck firmò l'ordine di estradizione l'
8 marzo 2011, lui non faceva altro che prolungare una incarcerazione
che è già costata 65.000 euro ai contribuenti belgi, per avere
il tempo necessario di assassinare legalmente un leader mussulmano.
La pena di morte sotto tortura democratica, secondo l'Unione
Europea.
Noi abbiamo denunciato le condanne a morte col regime di
disidratazione ed assenza di cure primarie in prigione dal
2008. Noi abbiamo visto scheletri viventi che camminavano
nel blocco " Dachau" della prigione di Bruges, senza
immaginare che si trattava di rifugiati politici condannati
a morte da Poutin, in cambio di spie belghe. La Comissione
delle Petizioni del Parlamento Europeo ha rifiutato la nostra
petizione che reclamava delle leggi per assicurare la sopravvivenza
dei prigionieri politici, per il tempo necessario che questi
arrivassero alla Corte dei Diritti dell' Uomo.
La sanzione ordinaria di un detenuto in Belgio consiste nel
denudarlo, poi ammanettargli le braccia e le gambe ai quattro
angoli di un letto di cemento sul pavimento. Queste celle
sono situate nello scantinato, senza porte o finestre, sono
dunque connesse con una aereazione forzata. I prigionieri
non hanno accesso all'acqua, poichè sono ammanettati, nè possono
andare alla cantina, dunque niente frutta o legumi freschi,
pper un periodo di nove giorni. IL gioviale Dr Proot e la
direttrice, di cui il cognome era Else (comme la lupa delle
SS), andavano ogni giorno per rendersi conto di come sopportavano
il tormento questi uomini nudi.
Noi sappiamo ora che questo trattamento permette, pertanto
che la direzione del carcere moltiplichi le sanzioni arbitrarie,e
di trasformare un potente guerriero in uno scheletro vivente.
I guardiani dei condannati a morte potevano fargli vedere
ogni strazio sotto qualsiasi pretesto. Per esempio, loro hanno
picchiato il comandante Arbi Zarmaev durante un trasferimento
in cui lui era incappucciato, mani e piedi ammanettati in
un furgone con gabbia, per aver invocato Dio di dargli la
forza battendosi il petto. Loro gli hanno rotto una costola,
poi ferito alla fronte e la faccia di colpi che furono poi
suturati. Una giudice trovò tutto questo perfettamente normale.
Io scommetterei che era la giudice Gossens, che ha legalizzato
i tentativi di assassinare Marcel Vervloesem, sulla base di
pezze giustificative mancanti dal dossier giudiziario, ma
che erano nei cassetti della scrivania del ministro.
Il 12 marzo, ci racconta Khedi con cuore infranto, aldilà
di essere uno scheletro, suo fratello aveva preso un colore
verdastro ed una dermatosi acuta. Lui si sentiva costantemente
raggelato, e ciò non sarebbe normale, perchè la sola cosa
che non manca in prigione è appunto il riscaldamento. La dettatura
del ministro pubblicata sui media il 22 marzo, dice che lui
era stato punito per aver "provocato un conflitto
con le guardie mettendosi addosso tutti i suoi vestiti, sperando
di nuovo di essere punito in modo di impedire la sua extradizione".
Un detenuto chiamò Khedi per avvisarlo che era arrivato a
vedere suo fratello ed a parlargli attraverso un foro nella
porta riservato alle comunicazioni tra le guardie. Il comandante
era coperto da ecchimosi dalla testa ai piedi, col respiro
così corto che stentava a parlare, nudo secondo la procedura,
dunque ancora più congelato che mai. Queste guardie hanno
picchiato e svestito uno scheletro vivente perchè lui non
aveva nemmeno il diritto di aver freddo !
Il direttore della prigione di Hasselt ha interrotto la sanzione
cinque giorni prima della scadenza e vietato la visita della
sua sorella con il pretesto che lui sarebbe "diventato
pericoloso per la società". Si trattava della procedura
riservata ai detenuti politici in rianimazione quindi. Ora,
il Comandante Arbi è curato dal gioviale Dr Proot, sotto gli
ordini precisi del terrible Dr Van Mol, il medico capo di
tutte le prigioni belghe, che aveva messo Marcel Vervloesem
in regime di disidratazione, privandolo dell'insulina e della
dialisi, e lui era sopravvissuto a questi trattamenti per
miracolo. Diteci, Dr Van Mol, le foto del dimagramento e delle
ferite del Comandante erano quindi da mandare su Internet,
o per il dossier medico o per Poutin?
Noi non abbiamo tollerato il genocidio degli ebrei e noi
non tollereremo il genocidio dei mussulmani. La vita del comandante
Arbi Zarmaev appartiene a Dio, e voi potete conoscere la djihad
dall'informazione circolante: Il sacro combattimento nel cammino
di Allah, dunque in rispetto alle leggi della cavalleria dettate
dal Coran, che sono state rispettate da tutti i cavalieri
cristiani al ritorno dalle crociate.
Obbligare i negoziati, caro Dr Proot : se il Comandante Arbi
Zarmaev deve morire come martire per la sua fede ed il suo
combattimento, è che Dio non fornisce altra soluzione per
aprire gli occhi agli europei sugli sterminatori che li governano.
I ceceni sono così disciplinati ed efficaci, che presto, tutti
loro avranno inviato lettere in ogni paese : e voi potete
dire addio alla censura che vi ha protetto fino ad ora.
Quanto ai belgi che vogliono giocare a fare i "James
Bond a Mosca", loro lo fanno a loro rischio e pericolo,
non come questi che sono dei nostri rifugiati politici.